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Piazza Fontana – Tutto quello che non ci hanno detto
€ 30,00di Pierangelo Maurizio
Come è morto Giuseppe Pinelli? Perché furono subito bloccate, in particolare dal PCI, le indagini sulla pista anarchica? Perché il settimanale inglese The Observer, che inventò la fortunatissima definizione “strategia della tensione”, sapeva in anticipo degli attentati del 12 dicembre 1969? Dopo 50 anni c’è una verità giudiziaria: la strage è nera. Ma non è detto che sia la verità storica. Questo libro, edito in prima edizione nel 2001, va a scontrarsi con i tabù imperanti sull’inizio della stagione del terrorismo. Maurizio, passando per personaggi come l’editore Giangiacomo Feltrinelli e il suo oscuro entourage, punta l’attenzione sulla lunga tradizione dello stragismo anarchico italiano. Abbiamo prodotto ed esportato in tutto il mondo i migliori attentatori in nome dello “schianto sublime della dinamite”. A partire dall’eccidio della fiera milanese dimenticato e impunito, il 12 aprile 1928. E proprio a Milano per oltre un secolo ha operato infatti una centrale terroristica.
Edizioni: Settimo Sigillo | pp. 400
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Veritas
€ 20,00di Rita Monaldi e Francesco Sorti
Dopo “Imprimatur” e “Secretum” la terza avventura dell’abate Melani. Vienna, aprile 1711. Da dieci anni una guerra rovinosa insanguina l’Europa. Solo la capitale asburgica conserva miracolosamente la sua opulenza: mentre carestia e devastazione cancellano un’intera epoca, a Vienna si mangia, si beve e si balla. Il garzone protagonista di Imprimatur e Secretum, che in Italia si era ormai ridotto alla vita di stenti dello spazzacamino, trova salvezza proprio nella città imperiale: Atto Melani, agente segreto del Re Sole, gli ha saldato un antico debito.
I due vecchi amici si ritrovano, ma troppe cose sono cambiate. Melani, preda d’inconfessabili rimorsi, è giunto a Vienna con una missione disperata: svelare al giovane imperatore asburgico un insospettabile tradimento, e fermare così la guerra. Di colpo la città è scossa da un brivido d’apprensione: è arrivato l’Agà turco. Tra Imperatore e Sultano c’è pace, perché allora questa visita improvvisa? Ricevuto in udienza, l’Agà accenna sinistramente al Pomo Aureo: così i giannizzeri a Costantinopoli chiamano Vienna quando fanno voto di schiacciarla sotto il giogo di Allah, e con essa l’Europa tutta. I torbidi eventi dei giorni successivi riveleranno rancori secolari e segrete connivenze: nessuno verrà risparmiato dall’ombra dell’infamia e del tradimento. Nell’incanto di paesaggi tersi e innevati, tra dervisci ottomani, cricche di goliardici studenti e incursioni nel malaffare notturno, aleggia l’inquietante interrogativo di Veritas: chi sta con chi? Grazie al ritrovamento di documenti inediti e al referto di un’autopsia, gli autori hanno rinvenuto le tracce del sottile disegno eversivo, che ha consegnato la coscienza europea alla morsa delle forze distruttrici.Baldini&Castoldi | pp. 704
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Secretum
€ 20,00di Rita Monaldi e Francesco Sorti
Il sorprendente seguito del romanzo “Imprimatur”. Roma, luglio 1700. È anno di Giubileo: strade e piazze sono invase da torme di pellegrini accaldati. Anche il colle più panoramico dell’Urbe è preso d’assalto: nella sua sontuosa villa il cardinal Spada, segretario di Stato pontificio, festeggia le nozze del nipote con il fior fiore di curia, nobiltà e diplomazia. Per giorni si alternano merende sull’erba e battute di caccia, commedie all’aperto e cene luculliane. Tra gli invitati Atto Melani, ex cantante castrato e agente del Re Sole, tesse la sua tela. Dietro le quinte della festa si agita infatti ben altro. L’Europa è a un tragico crocevia: il Pontefice è in fin di vita e il giovane Re di Spagna, che regna sull’Impero più grande del mondo, sta morendo senza eredi. Le potenze europee già si contendono la preda, una guerra mondiale sta per scatenarsi e solo il Papa potrebbe scongiurarla. Il conclave alle porte è dunque il più importante degli ultimi secoli. E la partita si gioca a villa Spada. In una gara di astuzie incrociate, l’arma vincente alla fine sarà l’inganno. Gli autori infatti, con l’aiuto di periti grafologi, hanno smascherato la frode che ha disegnato il volto del mondo moderno: la falsificazione di un celeberrimo documento storico, fino a oggi creduto autentico. La meticolosa ricostruzione storica si sposa a una profonda meditazione sulla condizione umana: pagina dopo pagina si penetrano i recessi delle congiure di Stato, scoprendo anche un criptico epistolario (vero) tra due personaggi che hanno fatto la Storia, abilmente giocato su allusioni letterarie e rimasto finora ignoto agli studiosi. Su tutto domina l’arte barocca dell’illusione: dagli inganni dei sensi a quelli della mente, si dipana il fil rouge della follia del mondo, e della vera saggezza scambiata per follia. Nulla in Secretum è ciò che sembra.
Baldini&Castoldi | pp. 840
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Imprimatur
€ 18,00di Rita Monaldi e Francesco Sorti
Roma, settembre 1683. In una locanda nel cuore della Città Santa la morte improvvisa di un viaggiatore semina il panico: veleno o peste? Per paura del contagio, gli ospiti vengono rinchiusi in quarantena nelle loro stanze. Tra essi c’è l’abate Atto Melani, ex cantante castrato e ora agente segreto del Re Sole, deciso a scoprire cosa si celi dietro quella strana morte. Atto dovrà però scontrarsi con le reticenze e le paure degli altri ospiti, con lo spettro della peste che aleggia nella locanda e gli echi minacciosi della battaglia decisiva che le armate dei principi cattolici stanno combattendo a Vienna contro i turchi. Nonostante le difficoltà, l’inchiesta dell’abate Melani condurrà alla soluzione del mistero, ma soprattutto alla tremenda verità che segretamente condiziona il destino d’Europa: una congiura internazionale in cui s’intrecciano religione, politica e spionaggio. Il diario dell’inchiesta, tenuto minuziosamente dal garzone della locanda, finirà sepolto in un volume manoscritto.
Baldini&Castoldi | pp. 640
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Storia in Rete 135 – Gennaio 2017 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Sospesa fra storia e tradizione, la figura della Vergine è molto meno conosciuta di quanto si pensi. Nel centesimo anniversario dell’apparizione di Fatima, Storia in Rete fa il punto su quanto si sa a partire dalle fonti storiche sulla Madre del Cristo. E ne emerge un ritratto con molte sorprese.
Con un balzo di 19 secoli poi si passa a un’inchiesta esclusiva di Roberto Festorazzi sulla guerra segreta fra servizi britannici del SOE e italiani del SIM e dell’OVRA durante la Seconda guerra mondiale, dove i secondi risultarono molto più efficienti dei pur blasonati 007 al servizio di Sua Maestà. E ancora sul conflitto, l’analisi dell’ultimo saggio di Mimmo Franzinelli dedicato ai disertori, fra apologia dei traditori, svarioni, pressappochismo e luoghi comuni.
Poi, un altro anniversario: i cento anni dalla morte di Francesco Giuseppe d’Asburgo, l’imperatore che odiava gli italiani e che oggi qualcuno – dimenticando troppe cose – vorrebbe fosse esaltato anche al di qua del Brennero.
E ancora: Albert Spaggiari, il Lupin III francese che nel 1974 fu la mente della rapina del secolo a Nizza. Lo raccontano due libri appena dati alle stampe: una biografia – finalista al premio Acqui Storia – di Giorgio Ballario e la traduzione italiana delle memorie del grande avventuriero.
Per finire, tre approfondimenti: lord Nelson e la spietata repressione dei giacobini a Napoli nel 1799; Giovanni Raineri, il ministro della Ricostruzione nel primo dopoguerra, un esempio per i nostri giorni; la nascita della Società delle Nazioni, una creatura non del presidente USA Wilson, ma della massoneria francese (che approfittò per fare “il cappotto” a quella italiana – alleata – e a quella tedesca – nemica).
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Storia in Rete 129 / 130 – Luglio – Agosto 2016 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Dalle carte dell’OSS sbuca fuori una fotografia che può sconvolgere tutte le ricostruzioni della fine di Mussolini: e se il numero due dei servizi segreti americani, Valerian Lada-Mocarski, si fosse trovato a Dongo alla fine di aprile? Una presenza sempre negata, tanto da censurare l’unica foto in cui compariva in compagnia dei partigiani “Bill” e “Pedro”. E ora che l’originale sembra essere tornato alla luce, se le analisi sulla fotografia lo confermeranno, si può aprire una pista finora solo sussurrata: che sulle ultime ore di Mussolini si era allungata l’ombra dello Zio Sam… Un’indagine solo agli inizi di cui “Storia in Rete” in esclusiva dà i primi risultati ai suoi lettori.
Ma prima di questa nuova, avvincente indagine su uno dei più intricati gialli della Storia, “Storia in Rete” dedica un ricordo a tutti gli eroi che esattamente cento anni fa, nell’estate del 1916, testimoniarono il loro patriottismo cadendo per l’Italia: Fabio Filzi, Cesare Battisti, Nazario Sauro e gli altri volontari venuti dalle Terre Irredente a combattere perché l’Unità d’Italia fosse completa.
Quindi “Storia in Rete” torna sul dibattito attorno al “sangue del Sud”. Pino Aprile replica all’articolo di copertina del numero 128 e “Storia in Rete” gli risponde: genocidio o non? La storia dell’Unità d’Italia va riscritta mettendo alla sbarra i protagonisti oppure solo rendendo agli Stati pre-unitari giustizia?
E poi, novità dagli archivi: da quelli ex sovietici uno storico ucraino ha fatto uscire una documentazione che sembra mettere in discussione il mito monolitico della Grande Guerra Patriottica fra Hitler e Stalin. E se il dittatore sovietico nell’estate del 1941 fosse stato disposto a cedere Paesi Baltici e Ucraina alla Germania in cambio di una pace immediata? Dalle carte degli sfollati durante la Grande Guerra invece emerge la verità sulla vicenda di Ida Dalser, amante di Mussolini: la donna era davvero una folle mitomane e persecutrice, e non la vittima del cinismo del futuro Duce, come raccontato in un famoso – e tendenzioso – film.
E ancora: il ruolo di Vittorio Emanuele III nella svolta del 1922, la realtà dietro il mito (ancestrale e cinematografico) dell’uomo-lupo, l’attrito fra i Medici e gli intellettuali e gli artisti fiorentini dopo la restaurazione del Ducato nel 1528 e infine l’ultima illusione di Napoleone: che gli inglesi avrebbero mantenuto un fair play nei suoi confronti.
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Matteotti senza aureola – vol. 1: il politico
€ 22,00di Enrico Tiozzo
L’esecrabile uccisione di Giacomo Matteotti da parte di un pugno di delinquenti fascisti ha creato il mito del grande uomo politico, finissimo esperto di economia e in grado da solo di mettere in ginocchio il Fascismo con la forza delle sue argomentazioni. Ma quale fu veramente l’azione politica di Matteotti nei suoi cinque anni alla Camera? In realtà il deputato socialista fu un modesto politico, sordo alle opinioni altrui, insufficientemente preparato, verbalmente aggressivo, fortemente ostile più ai governi a guida liberale che a quello a guida fascista. Le sue proposte di legge e i suoi interventi in aula, che spesso suscitavano l’ilarità dei deputati, erano per lo più sconcertanti. Matteotti, fra le altre cose, proponeva di tassare il vino a seconda delle intenzioni (voluttuarie o meno) del consumatore, di acquistare il pane esibendo il passaporto, di convincere la popolazione a fumare sempre di più, di trasferire le eredità direttamente allo Stato, di bloccare la creazione di nuove Università, di smobilitare l’esercito, di ridurre dell’80% la forza pubblica, di negare il voto alle donne, di risolvere i problemi economici con una patrimoniale secca pari al 25% del Pil italiano. Si “documentava” leggendo oscuri giornali di provincia e non esibì mai un vero documento nelle sue interrogazioni alla Camera. Provocava ed insultava tutti i presidenti del Consiglio, da Nitti a Giolitti, da Bonomi a Facta, definendoli incompetenti e criminali. Questo studio esamina per la prima volta tutta l’attività politica di Matteotti negli anni del suo impegno alla Camera (1919–1924) e il suo libro del 1923, Un anno di dominazione fascista, giungendo a conclusioni che illuminano anche il quadro del delitto, al quale sarà dedicato il secondo volume dell’opera.
STORIA IN RETE HA PARLATO DI QUESTO LIBRO NEL n. 120/2015
Edizione: Aracne | pp. 384
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Storia in Rete 121-122 – Novembre / Dicembre 2015 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Il mistero della fine di Hitler, il problema dell’identità nazionale, un inchiesta sul degrado del Museo della Civiltà Romana di Roma, l’eredità della Francia di Vichy e i giochi di guerra. Ecco alcuni dei temi su cui si concentra Storia in Rete di fine 2015. Un numero denso che apre a partire dallo spunto di un nuovo documentario sulla presunta fuga di Hitler in Sudamerica per passare all’Operazione Barbarossa. Quindi si torna in Italia, con la cronaca dell’ennesimo scandalo capitolino: quello del Museo della Civiltà Romana, chiuso da due anni e destinato a restare tale per chissà quanti anni ancora.
E dalle cronache di ordinario degrado a quelle della perdita di identità in Italia e in Europa: l’immigrazione come arma di distruzione di massa, la perdita del senso del sé in Europa e l’ottimismo di Marcello Veneziani sul destino dell’Italia dal suo ultimo libro, “Lettera agli italiani”.
I rapporti controversi fra i tre anni della Repubblica di Vichy e la Francia contemporanea è quindi il tema successivo su cui si sofferma Storia in Rete, per poi concludere la vicenda dello scontro fra Italia e Austria-Ungheria con la vittoria del 1919, trionfo pagato a caro prezzo dal Bel Paese. Infine, i giochi di guerra: dagli scacchi a Risiko, come la simulazione a tavolino diventa uno strumento per capire meglio la Storia. Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di novembre-dicembre!! -
Storia in Rete 120 – Ottobre 2015 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Storia in Rete di ottobre guarda al passato per far riflettere sul presente. Il declino di Roma, fra accoglienza dei “migranti”, degrado morale e crisi demografica ed economica: un vero e proprio suicidio di una civiltà. Una prospettiva che improvvisamente si rovescia se invece è con il metro di giudizio del presente che si giudica il passato: allora anche un tiranno degenerato come Eliogabalo diventa una… superstar “impegnata” sul fronte dei “diritti civili”.
Dall’Antica Roma a Giacomo Matteotti: Storia in Rete rilegge il personaggio al di là del martirologio. Qual era il pensiero politico di Matteotti? Come si rapportava coi colleghi parlamentari? Come si comportò durante la Grande Guerra? E’ vero che venne in possesso di documenti scottanti, causa del suo rapimento? Una lettura controcorrente di un personaggio storico divenuto un mito.
E ancora, l’ultima puntata della storia dei rapporti italo-austriaci, con la sanguinosa conclusione dettata dagli opposti imperialismi nel 1915, la “battaglia” di Bretton Woods (1944), il congresso in cui gli Stati Uniti decretarono la fine della Gran Bretagna come superpotenza finanziaria globale, l’inquietante relazione fra Espressionismo e assassini seriali nella Germania di Weimar e una storiaccia dimenticata della Guerra Civile italiana nel Bergamasco.
Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di ottobre!!
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Vita di Casanova
€ 18,00di Luigi Bàccolo
Il 4 giugno 1798 Giacomo Casanova, avventuriero, filosofo, drammaturgo, agente segreto, amante del gentil sesso e del giuoco, dopo una vita incredibile e irripetibile moriva a Dux, in Boemia, nel castello Waldstein dove aveva trascorso gli ultimi tredici anni in qualità di bibliotecario. Poco più di vent’anni dopo, Carlo Angiolini, figlio di una sua nipote, vendeva per duecento talleri all’editore Federico Arnoldo Brockhaus di Lipsia il manoscritto dell’Histoire de ma vie, che veniva pubblicato in forma ridotta, o piuttosto purgata e manomessa, una prima volta nel 1822-1828 in traduzione tedesca e poi nel 1826-1838 nella trascrizione Laforgue, destinata a far testo per circa quattrocento edizioni, fino al 1960, anno in cui incominciò la pubblicazione integrale del manoscritto. Ispirandosi a questo testo, nel 1972 l’intellettuale saviglianese Luigi Bàccolo pubblicò presso Sugar Casanova e i suoi amici, saggio agile, spontaneo, divertito e divertente, che fu la preparazione alla più meditata Vita di Casanova del 1979 ora ripubblicata.
Edizioni Aragno | pp. 318
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Shambhala rossa
€ 32,50€ 24,50di Andrei Znamenski
Molti conoscono Shambhala come la leggendaria terra di felicità spirituale che è situata o in India secondo il Kalacakra Tantra nel buddhismo tibetano o nella catena montuosa dell’Himalaya sotto il nome di Shangri-La grazie al film “Lost Horizon” (Orizzonte perduto) del 1937 di Frank Capra, ma pochi sanno del ruolo che il mito di Shambhala ha svolto nella geopolitica russa all’inizio del XX secolo. Shambhala rossa è il primo libro che racconta la storia di cercatori politici e religiosi provenienti da Oriente e da Occidente che si servirono delle profezie buddhiste per promuovere i loro programmi spirituali, sociali e geopolitici. C’erano persone di diverse convinzioni ed ambienti come Ja-lama e Agvan Dorzhiev, ma tra costoro si annoverava anche un pittore teosofo come Nicholas Roerich, un crittografo della polizia segreta bolscevica come Gleb Bokii, uno scrittore di occultismo con tendenze a sinistra qual era Alexander Barchenko, rivoluzionari e diplomatici bolscevichi come Georgy Chicherin e Boris Shumatsky insieme ai loro compagni di viaggio indigeni Elbek-Dorjik Rinchino, Sergei Borisov e Choibalsan, e infine Roman von Ungern-Sternberg, il sanguinario barone bianco, nemico giurato dei bolscevichi. Il libro di Znamenski è una sfida per tutti coloro che rifiutano di accettare le connessioni tra leggenda e politica. “Shambhala rossa” offre un incontestabile elemento di prova che l’ideologia comunista atea del XX secolo non ha disdegnato di usare un mito buddista tibetano come una sorta di instrumentum regni, cioè uno strumento politico di propaganda: sinistra russa e intellettuali di destra, come pure ricercatori spirituali, si trovarono tutti uniti in un’antica idea di rinascita, sognando una terra egualitaria, una Shambhala rossa, dove un’umanità trasformata potesse vivere in una Nuova Era di pace. L’autore fornisce un’indagine innovativa attraverso la quale siamo fatti consapevoli che il Sacro e Profano possono condividere lo stesso milieu mitico: una lettura obbligata per le persone interessate a quella zona indefinita tra mistica, esoterismo e politica.
Edizioni Settimo Sigillo| pp. 302
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Storia in Rete n. 115 – maggio 2015 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Sesso e prostituzione nell’Antichità sono i temi di copertina di Storia in Rete di maggio. E poi sempre in relazione con l’attualità, il paragone fra legge Acerbo e Italicum, i 40 anni dalla fine della guerra del Vietnam, la svendita dell’Italia sul panfilo Britannia nel 1992. E ancora, il grande romanziere dimenticato Lucio d’Ambra, fra adesione e censura fascista, l’ultimo irredentista, il maltese Carmelo Borg Pisani, Talleyrand e Fouché, i “sempre a galla” del potere francese a cavallo fra XVIII e XIX secolo. Infine, il Carteggio Mussolini-Churchill: analisi di un maldestro tentativo di “debunking” operato da un libro appena uscito.
Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di maggio 2015.GUARDA LA COPERTINA DI STORIA IN RETE N. 115