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Home Page | Grande Guerra

Grande Guerra

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  • Una vittoria mutilata?

    € 14,00
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    di Paolo Soave

    La Conferenza di Pace di Parigi del 1919 doveva culminare il ciclo storico italiano avviatosi con il Risorgimento. Nel disegno degli uomini che avevano condotto il Paese alla guerra, in base al Patto di Londra il Regno d’Italia avrebbe dovuto ottenere lo status di Grande Potenza e rafforzarsi sul piano interno scongiurando ipotesi rivoluzionarie. Tuttavia, già dall’ottobre 1918 Gabriele D’Annunzio aveva iniziato a parlare di “vittoria mutilata” trovando crescente seguito nell’opinione pubblica sino all’impresa di Fiume. Se in guerra i rapporti con gli alleati erano stati ambigui, cessate le ostilità la dipendenza economica del Regno d’Italia dalle maggiori potenze risultò accentuata. Fra gli errori della delegazione guidata da Orlando e Sonnino, e l’ostilità degli altri vincitori, la “vittoria mutilata” distorse la percezione dei risultati di guerra, contribuì alla definitiva delegittimazione dell’élite liberale e alla debolezza generale della pace.

    Rubettino | pp. 158

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  • Storia della guerra nel XX secolo

    € 20,00
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    di Piero Visani

    Visani (1950-2020), esperto di storia militare offre una veloce panoramica di ciò che la guerra ha rappresentato nel XX secolo sforzandosi soprattutto di sottolineare come non solo la guerra fa parte della natura umana ma soprattutto che, col variare dei tempi e delle tecniche, degli scenari e delle cause di scontro, la guerra resta una componente fondamentale del mondo come è e non di quello che vorremmo fosse. Val la pena di guardare con attenzione la realtà che ci circonda e accettare che la guerra non è mai stata – e oggi meno che mai – solamente un fenomeno “tecnico-militare”. Infatti ai primi capitoli, ovviamente dedicati alle due guerre mondiali, ne seguono altri in parte dedicati a fenomeni quanto mai attuali come la guerriglia (anche urbana), il terrorismo, le guerre mediatiche e quelle informatiche. Tante forme diverse di scontro che puntano sempre più verso le geurre del XXI secolo: le cosiddette “guerre ibride”

    Oaks Editrice | pp. 316

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  • La Grande Guerra

    € 18,00
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    di Mario Bruno.

    Una accurata storia dell’impegno italiano nella Prima guerra mondiale (1915-1918). Lontano da ogni retorica l’autore racconta le difficoltà, le contraddizioni, gli errori ma anche il grande slancio che porterà alla Vittoria del Regio Esercito di Vittorio Veneto.

     

    IBN Editore | pp. 222

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  • Eroi – 22 storie dalla Grande Guerra

    € 20,00
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    di AA. VV.

    22 storie di eroi della Prima guerra mondiale. Un eroe per ognuna delle venti regioni d’Italia, uno per le terre irredente – irredente allora e poi perdute – uno infine per gli italiani dell’emigrazione. Già, perché nell’Italia d’oggi può sembrare assurdo sapere che migliaia d’italiani tornarono da tutto il mondo per combattere e morire. Memoria di gesta. Gesta da ricordare. Eppure se pensiamo ai martiri di allora e alla pubblicistica che ha accompagnato il racconto delle loro vicende scopriamo che certamente erano considerati eroi – come meritavano – ma il loro sacrificio non sembrava così assurdo a un popolo che non si era ancora abbrutito nell’individualismo. Ancora sopravviveva questa idea latina che Dulce et decorum est pro patria mori, «è dolce e decoroso morire per la Patria».

    I ventidue racconti del libro sono frutto del lavoro di professionisti della narrativa (come Roberto Roseano, vincitore al premio Acqui Storia proprio con un romanzo-diario sugli Arditi e Carlomanno Adinolfi), storici e ricercatori (Marco Cimmino, Lorenzo Salimbeni, Pierluigi Romeo di Colloredo-Mels, Michele Pigliucci), artisti (Federico Goglio, Andrea Moi, Emanuele Merlino), divulgatori e giornalisti (Emanuele Mastrangelo, Daniele dell’Orco, Alessandro Voglino, Andrea Benzi, Enrico Petrucci), professori (Fabio Massimo Frattale Mascioli, Davide Rossi), amministratori locali (Alberto Antonio Capraro), indagatori dell’anima (Irene Tommasi), piloti (Raoul Padroni), maestri (Chiara Stellati). Alcuni autori si prestano alla narrativa per la prima volta. Alcuni dei racconti narrano le vicende che hanno coinvolto il protagonista, semplicemente. Altri indulgono su vicende più ampie, fantastiche in certi casi. Uno in particolare non racconta fatti d’arme ma semplicemente che in Italia l’arte senza azione non può essere considerata arte così come l’azione senza arte non sarà mai figlia della nostra nazione. Tutti però si caratterizzano per un filo conduttore: la volontà di raccontare personaggi veri. Nessun dettaglio sostanziale è stato inventato al di fuori degli espedienti narrativi per introdurre le vicende dei personaggi raccontati.

    E queste non sono che ventidue storie, delle migliaia e migliaia che hanno illuminato la storia d’Italia durante la Grande Guerra, e che se gli italiani ricordassero di nuovo cesserebbero d’essere meschini, rancorosi, autolesionisti e disfattisti. Raccontare quindi di eroi ardimentosi ed eroi riluttanti, di eroi per caso e di eroi desiderosi di misurare il proprio coraggio nelle estreme conseguenze e farlo non attraverso la semplice memorialistica e saggistica (fortunatamente a livello locale storici e case editrici non mancano) ma con l’ambizione della narrazione, reinterpretando quei pochi cenni biografici e quelle scarne motivazioni di Medaglie al Valore per ricordare degli eroi e farli diventare a distanza di un secolo, esempio e mito.

    Idrovolante | pp. 228

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  • Storia in Rete n. 37-38 – novembre-dicembre 2008 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Numero dedicato quasi per metà al Novantesimo della Vittoria italiana nella Grande Guerra, Storia in Rete di novembre-dicembre offre ai lettori un’ampia panoramica dell’ultimo anno del conflitto mondiale, con analisi della battaglia del Piave e di Vittorio Veneto, una retrospettiva fotografica, considerazioni sul valore di questa ricorrenza e della memoria e rubriche dedicate. Ma questo numero Storia in Rete non è solo Grande Guerra. Riflettori accesi sulle elezioni americane e sulle incredibili ispirazioni che un professore nazista trasse dall’America. Un salto indietro nel tempo, invece, ci riporta fra quei Gonzaga delle Nebbie cui in questi giorni è dedicata una bella mostra nel Mantovano. Continua l’intricata spy-story legata alla strage nazista della Storta (1944) e quindi Storia in Rete anticipa un capitolo dalla nuova biografia del controverso Nicola Bombacci, il fondatore del PCI che morì a Dongo con Mussolini. Nuovo balzo nel passato, con il glamour tragico di Murat, il genero di Napoleone, re di Napoli e glamour dinastico con le relazioni fra il ramo dei Savoia-Aosta con la nobiltà greca.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di novembre-dicembre 2008 !!!

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  • Storia in Rete n. 24- ottobre 2007 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    A novant’anni dalla grave disfatta di Caporetto, “Storia In Rete” si interroga sul senso più profondo di una sconfitta che troppo spesso viene letta come definitiva e inappellabile e che invece, solo 12 mesi dopo, vedrà un completo e definitivo riscatto del Regio Esercito nella battaglia di Vittorio Veneto e il conseguente trionfo sul nemico storico dell’Italia: l’Impero austro-ungarico. Quindi nel disastro di Caporetto c’erano i semi della vittoria e del riscatto. Un veloce riscatto che invece i soliti denigratori seriali tendono a dimenticare, preferendo enfatizzare una sconfitta che per quanto dura non fu decisiva e che vide brillare molti atti di eroismo e di coraggio. Non ultimi quello del Re Vittorio Emanuele III, capace di tener testa agli alleati preoccupati e prevenuti nel vertice di Peschiera. Un vertice di cui riproponiamo una ricostruzione fatta da un testimone d’eccezione: il grande giornalista Ugo Ojetti.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di ottobre 2007 !!!

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  • Il senso della patria nella Grande Guerra

    € 9,00
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    di Paolo Gaspari

    La Grande Guerra è forse l’unico fatto storico del quale si possa andare come italiani veramente fieri, l’unico evento al quale far risalire l’amor di patria e la presa di coscienza legata al momento basilare del cammino della cittadinanza politica. Il momento dell’amalgama della Nazione italiana non sono quindi tanto il Risorgimento o la Resistenza – in quanto compiuti da poche migliaia di italiani e sfociati comunque in guerre civili – ma come chiarisce l’autore di questo breve saggio, il senso di patria e di fierezza possono basarsi a pieno titolo sul sacrificio collettivo pagato da tutti durante la Prima guerra mondiale.

    Edizione: Gaspari Editore| pp. 62

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  • Speciale La Grande Guerra (edizione in pdf da scaricare subito)

    € 4,90
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    Uno speciale di 164 pagine tutto dedicato a come l’Italia è entrata nella Grande Guerra, giusto 100 anni fa. In un contesto storico-culturale che sembra voler far prevalere un’interpretazione “minimalista” della partecipazione italiana alla Prima guerra mondiale, ponendo l’accento esclusivamente sulle indiscutibili sofferenze che la vita in trincea comportava, lo sforzo di «Storia In Rete» è quello di offrire, ancora una volta, uno sguardo meno banale e convenzionale su quegli anni e quegli uomini. Lo farà raccontando retroscena ed evidenziando le azioni e le scelte che fecero dell’Italia una protagonista vittoriosa: la più giovane tra le nazioni in lotta, capace di confrontarsi con nemici molto più potenti e organizzati ma anche con alleati supponenti ed egoisti. Una Nazione in grado di passare, in soli 12 mesi, dalla tragedia di Caporetto al trionfo di Vittorio Veneto passando per l’epopea del Piave.

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  • La Germania alla conquista dell’Italia

    € 35,00
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    di Giovanni Preziosi

    Ristampa anastatica della seconda edizione apparsa nel 1916 per i tipi della “Libreria della Voce”. Un duro attacco all’invadenza finanziaria tedesca nel pieno della Grande Guerra. L’Italia non dichiarò subito guerra alla Germania: il 24 maggio decidemmo di attaccare la sola Austria-Ungheria, il nostro nemico storico. Nell’estate del 1915 fu la volta della dichiarazione di guerra all’Impero Ottomano, altro nemico storico dell’Italia. Ma, nonostante il “Patto di Londra” e gli accordi tra i membri dell’Intesa prevedessero guerra totale a tutti gli avversari, l’Italia nicchiava a schierarsi contro il Secondo Reich. Il libro di Preziosi si inquadra nella lotta politica che spinse il governo di Roma a scendere in campo anche contro la Germania, cosa che avvenne il 27 agosto 1916. In realtà non è che non ci fossero state, specie in campo economico, numerose azioni ostili della Germania verso l’Italia come documenta Preziosi che mette l’accento sul diffuso e invadente pangermanesimo, dissimulato ad esempio nei progetti della Banca Commerciale Italiana. Preziosi volle difendere gli interessi italiani, anteponendoli a quelli di una finanza errante. Attraverso le partecipazioni alle principali società operanti nei settori strategici dell’industria, i capitali tedeschi controllavano l’economia italiana. Poteva ancora sussistere una sovranità nazionale se l’economia era indirettamente in mano straniera? Quello di Preziosi si rivela, con straordinaria capacità predittiva, uno dei quesiti centrali anche per comprendere la natura e l’origine dei poteri attuali. (con un ritratto di Giovanni Preziosi a cura di Roberto Andreoli)

    Edizioni di Ar | pp. 328

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  • La guerra dei nostri nonni

    € 17,00
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    di Aldo Cazzullo

    la Grande Guerra fu la prima sfida dell’Italia unita; e fu vinta. L’Italia poteva essere spazzata via; dimostrò di non essere più “un nome geografico”, ma una nazione. E ricordare quegli anni e quegli uomini può aiutarci a ricordare chi erano i nostri nonni, di quale forza morale furono capaci, e quale patrimonio portiamo dentro di noi. Cazzullo racconta il conflitto ’15-18 sul fronte italiano, alternando storie di uomini e di donne: le storie delle nostre famiglie. Perché la guerra è l’inizio della libertà per le donne, che dimostrano di poter fare le stesse cose degli uomini: lavorare in fabbrica, guidare i tram, laurearsi, insegnare. Le vicende di crocerossine, prostitute, portatrici, spie, inviate di guerra, persino soldatesse in incognito, incrociano quelle di alpini, arditi, prigionieri, poeti in armi, grandi personaggi e altri sconosciuti. Attraverso lettere, diari di guerra, testimonianze anche inedite, “La guerra dei nostri nonni” conduce nell’abisso del dolore. Ma sia le testimonianze di una sofferenza che oggi non riusciamo neppure a immaginare, sia le tante storie a lieto fine, come quelle raccolte dall’autore su Facebook, restituiscono la stessa idea di fondo: l’Italia uscì da quella guerra migliore – oltre che più grande e, almeno territorialmente ma anche umanamente, più unita – di quanto era nel 1914.

    Edizione: Mondadori | pp. 248

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  • On sale!

    Luigi Cadorna. Una biografia militare

    € 29,00
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    di Pierluigi Romeo di Colloredo

    Uno studio obiettivo della conduzione della guerra da parte di Cadorna porta alla smentita di tanti luoghi comuni spacciati per verità storiche: si scoprirà che l’esercito italiano, unico esercito alleato costantemente all’offensiva dall’inizio della guerra, fu quello che fece le maggiori conquiste territoriali, che le perdite italiane furono inferiori a quelle francesi ed inglesi, che le fucilazioni e gli atti d’indisciplina nell’esercito italiano furono molti meno di quelli avvenuti in Francia, che gli italiani nel 1917 avevano superato tecnicamente l’avversario, cui erano inferiori nel 1915, che Cadorna fu l’unico generale alleato a ragionare in termini di guerra di coalizione e non di guerra parallela. Sotto Cadorna l’esercito italiano inquadrò circa tre milioni di uomini, quanti mai né prima né dopo, e combatté le più grandi e sanguinose battaglie della propria storia arrivando ad essere una macchina militare mastodontica, lenta e possente, capace di rialzarsi senza l’aiuto alleato e vincere una guerra, dopo aver subito una catastrofica disfatta.Viene analizzata approfonditamente la battaglia di Caporetto ed la ritirata al Piave, e sono integralmente riportati gli ordini del 18 settembre e del 10 ottobre 1917 dati ai Comandanti d’Armata alla vigilia di Caporetto, che smentiscono definitivamente la leggenda di un Cadorna sorpreso dagli avvenimenti e incredulo circa l’offensiva nemica: ordini che, se eseguiti, avrebbero cambiato le sorti della battaglia; è poi riportato anche lo studio fatto preparare da Cadorna già nel giugno 1917 sul’eventuale ripiegamento al Piave, che il Generalissimo applicò dopo Caporetto, salvando l’esercito e vincendo la battaglia d’arresto. Anche la figura dello spietato macellaio, del fautore di una disciplina crudele ed ottusa tanto cara alla storiografia progressista viene ridimensionata sulla base della corrispondenza con il governo, riportata in appendice. In questo lavoro la figura di Cadorna è vista come appare dai documenti d’archivio, dalla corrispondenza privata, dai giudizi di amici ed avversari, per restituirne un ritratto imparziale basato su una documentazione spesso inedita, che cerca di ristabilire la verità al di là di apologie e denigrazioni.

    Edizione: Soldiershop – Italia storica | pp. 252

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  • D’Annunzio, l’amante guerriero

    € 15,00
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    di Giordano Bruno Guerri

    “Amante guerriero” nella seduzione come in letteratura e in politica, Gabriele d’Annunzio fu un uomo che seppe imporre i propri sogni. Discendente di tanti avventurieri italiani, da Casanova a Cagliostro, rivoluzionò la figura dell’intellettuale facendo della sua vita un’opera d’arte e influenzando più generazioni nel gusto e nella visione del mondo. L’Italia del secondo dopoguerra ha cercato in tutti i modi di sbarazzarsi di lui, alternando l’indifferenza alla condanna; e allora riscoprire d’Annunzio significa rivisitare la cultura di un’Italia appena nata, con i suoi fermenti, le sue aspirazioni, le sue contraddizioni, un’Italia di cui fu un campione smisurato. In questo saggio dai ritmi narrativi, Giordano Bruno Guerri svela un personaggio restituito al suo pensiero e alla sua arte, oltre che al suo tempo. Racconta nel dettaglio anche l’amante instancabile, rendendo omaggio a quelle donne, ispiratrici e compagne più o meno folli e coraggiose, che lo amarono sacrificandogli tutto, alle quali la letteratura italiana resta debitrice.

    Edizioni: Oscar Mondadori | pp. 328

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