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Storia in Rete n. 55 – maggio 2010 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Storia in Rete di maggio 2010 punta il dito sullo scandalo dell’oblio in cui è tenuta la figura di Camillo Benso, Conte di Cavour. Il Padre della Patria italiana nel 2010 compirebbe 200 compleanni e 150 anni fa completava il suo capolavoro, sostenendo Garibaldi e i suoi Mille. Ma chi lo ricorda? le sue dimore storiche sono dimenticate, in TV ci si scorda di lui fra i Grandi Italiani, una minima frazione degli appuntamenti dedicati al Centocinquantesimo lo riguardano. E allora Storia in Rete lo ricorda come economista, ne ricorda i nemici (che allora avevano ben altra statura di quelli di oggi) e ricorda che… eravamo stati avvisati che questo anniversario sarebbe caduto nel dimenticatoio, ennesima occasione sprecata per una nazione in cerca di identità.
Lasciato il Risorgimento, Storia in Rete continua con la storia del servizio segreto di Mussolini per difendere l’Alto Adige dall’annessione nazista durante la RSI, e con la 15^ puntata chiude il primo ciclo di storia dell’astronautica italiana. Passa quindi a raccontare il viaggio della Sindone in una sconosciuta abbazia avellinese per difenderla dalle brame di Hitler, e la trista eredità lasciata da costui al suo effimero successore, l’ammiraglio Doenitz che per 20 giorni fu Fuhrer della Germania (o meglio, di ciò che ne restava). Con un balzo indietro si torna a quello che fu invece davvero un impero dei Mille Anni – quello Romano – che oltre a grandi Imperatori aveva anche grandi… suocere, come fu Matidia, suocera di Adriano. Poi nel 1565, a Malta assediata dagli ottomani in una battaglia vista con gli occhi di un testimone del tempo. E ancora, Luigi Bonaparte, il fratello pedante e idiosincratico dell’Imperatore dei Francesi: una vita di piccolezze e nevrosi. Infine, Storia in Rete è a colloquio con Carlo Sburlati, l’assessore alla cultura di Acqui Terme che ha rinnovato il premio Acqui Storia aprendolo a tutta la cultura, non solo a quella di parte. Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di maggio!
Tutto questo e molto altro su Storia in Rete numero 55 !!!
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Giuseppe Solaro. Il fascista che sfidò la Fiat e Wall Street
€ 16,00di Fabrizio Vincenti
Il più giovane federale della Rsi, uno tra i pochi a potersi recare sulle rive del lago di Garda al cospetto del Duce senza preavviso. Giuseppe Solaro, federale del Partito fascista repubblicano torinese, è rimasto imprigionato nella sua icona per decenni. Quell’immagine, drammatica quanto intensa, di un uomo capace di morire a fine guerra, di fronte a una piazza assetata di sangue, con una dignità e un coraggio sconosciuti ai più. Solaro, in realtà, nei suoi 31 anni di vita, è stato molto altro. Una vita intensissima, studente lavoratore, nel Guf di Guido Pallotta, volontario in Spagna, infaticabile organizzatore di appuntamenti culturali, una passione smisurata per le questione economiche che lo portarono a affrontare con lucidità tematiche ancora ricche di attualità come quella sulla sovranità monetaria, sui rapporti tra gli stati, sul futuro dell’Europa, sulla cappa opprimente che gravava, e grava, sui popoli per mano di una tecnocrazia finanziaria che negli anni ‘40 stava già combattendo una battaglia senza esclusione di colpi. Si definì lui stesso “fanatico” di Mussolini e del Fascismo, nei quali aveva intravisto l’unica strada per la realizzazione di un socialismo non utopico ma calzante per la realtà europea. Solaro è stata una delle figure più rappresentative di una generazione, quella dei trentenni, che hanno voluto seguire sino alle estreme conseguenze la parabola di Mussolini. Il giovane federale, inviso a parecchi fascisti, odiato dai partigiani, malvisto dai grandi gruppi industriali, tra i quali la Fiat finì per essere un capro espiatorio nella mattanza dell’aprile ‘45. Il saggio di Fabrizio Vincenti, grazie alla consultazione di numerosi archivi, prova a fare luce per la prima volta sulla figura di un fascista dal cuore davvero rosso, ma non per questo meno fascista. Anzi. E che, per le sue riflessioni sulle dinamiche economiche che sono poi scaturite dalla seconda guerra mondiale, continua a essere non solo un testimone di una vicenda drammatica ma un lucido precursore del mondo dei giorni nostri.
Edizioni: Ciclostile | pp. 320
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Cavour
€ 28,00di Adriano Viarengo
Per ricostruire non solo la carriera pubblica – i successi politici, gli intrighi finanziari, le cospirazioni -, ma la complessa psicologia dello statista torinese Adriano Viarengo attinge ai giornali, agli epistolari e ai diari di Cavour, a quelli dei suoi amici e dei suoi avversari: ne emerge un affresco completo e aggiornato del nobile piemontese, che non tralascia di presentare le tensioni familiari e il temperamento autoritario, la tenace aspirazione al cambiamento, le fragilità, le incertezze del personaggio. Come ha osservato Sergio Romano sul “Corriere della Sera”: «Non basta descrivere il processo di formazione dello Stato, dalla promulgazione dello Statuto alla morte di Cavour, e spiegare come il Regno di Sardegna sia diventato il Regno d’ Italia. Occorre anche spiegare come Cavour sia diventato italiano. Una delle chiavi più interessanti della storia nazionale è nell’ intreccio fra questi due percorsi paralleli».
Edizioni: Salerno Editore | pp. 564
STORIA DOC – GUARDA IL DOCUMENTARIO “Il Conte di Cavour”