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Home Page | Products tagged “Grande Guerra”

Grande Guerra

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  • La Grande Guerra

    € 18,00
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    di Mario Bruno.

    Una accurata storia dell’impegno italiano nella Prima guerra mondiale (1915-1918). Lontano da ogni retorica l’autore racconta le difficoltà, le contraddizioni, gli errori ma anche il grande slancio che porterà alla Vittoria del Regio Esercito di Vittorio Veneto.

     

    IBN Editore | pp. 222

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  • Eroi – 22 storie dalla Grande Guerra

    € 20,00
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    di AA. VV.

    22 storie di eroi della Prima guerra mondiale. Un eroe per ognuna delle venti regioni d’Italia, uno per le terre irredente – irredente allora e poi perdute – uno infine per gli italiani dell’emigrazione. Già, perché nell’Italia d’oggi può sembrare assurdo sapere che migliaia d’italiani tornarono da tutto il mondo per combattere e morire. Memoria di gesta. Gesta da ricordare. Eppure se pensiamo ai martiri di allora e alla pubblicistica che ha accompagnato il racconto delle loro vicende scopriamo che certamente erano considerati eroi – come meritavano – ma il loro sacrificio non sembrava così assurdo a un popolo che non si era ancora abbrutito nell’individualismo. Ancora sopravviveva questa idea latina che Dulce et decorum est pro patria mori, «è dolce e decoroso morire per la Patria».

    I ventidue racconti del libro sono frutto del lavoro di professionisti della narrativa (come Roberto Roseano, vincitore al premio Acqui Storia proprio con un romanzo-diario sugli Arditi e Carlomanno Adinolfi), storici e ricercatori (Marco Cimmino, Lorenzo Salimbeni, Pierluigi Romeo di Colloredo-Mels, Michele Pigliucci), artisti (Federico Goglio, Andrea Moi, Emanuele Merlino), divulgatori e giornalisti (Emanuele Mastrangelo, Daniele dell’Orco, Alessandro Voglino, Andrea Benzi, Enrico Petrucci), professori (Fabio Massimo Frattale Mascioli, Davide Rossi), amministratori locali (Alberto Antonio Capraro), indagatori dell’anima (Irene Tommasi), piloti (Raoul Padroni), maestri (Chiara Stellati). Alcuni autori si prestano alla narrativa per la prima volta. Alcuni dei racconti narrano le vicende che hanno coinvolto il protagonista, semplicemente. Altri indulgono su vicende più ampie, fantastiche in certi casi. Uno in particolare non racconta fatti d’arme ma semplicemente che in Italia l’arte senza azione non può essere considerata arte così come l’azione senza arte non sarà mai figlia della nostra nazione. Tutti però si caratterizzano per un filo conduttore: la volontà di raccontare personaggi veri. Nessun dettaglio sostanziale è stato inventato al di fuori degli espedienti narrativi per introdurre le vicende dei personaggi raccontati.

    E queste non sono che ventidue storie, delle migliaia e migliaia che hanno illuminato la storia d’Italia durante la Grande Guerra, e che se gli italiani ricordassero di nuovo cesserebbero d’essere meschini, rancorosi, autolesionisti e disfattisti. Raccontare quindi di eroi ardimentosi ed eroi riluttanti, di eroi per caso e di eroi desiderosi di misurare il proprio coraggio nelle estreme conseguenze e farlo non attraverso la semplice memorialistica e saggistica (fortunatamente a livello locale storici e case editrici non mancano) ma con l’ambizione della narrazione, reinterpretando quei pochi cenni biografici e quelle scarne motivazioni di Medaglie al Valore per ricordare degli eroi e farli diventare a distanza di un secolo, esempio e mito.

    Idrovolante | pp. 228

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  • Storia in Rete 137-138 – Marzo-Aprile 2017 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Cento anni fa gli Stati Uniti entravano in guerra contro la Germania. Era il primo atto dell’intromissione degli States nella politica europea che nel tempo si sarebbe concretizzata nella trasformazione del Vecchio Continente in una dependance della superpotenza americana. Ma chi volle davvero l’ingresso degli USA in guerra? Il pretesto della guerra sottomarina tedesca era davvero fondato? Quali interessi economici spinsero la presidenza Wilson verso l’occulta violazione della neutralità ufficiale di Washington verso i belligeranti? Le trame del “complesso militar-industriale e bancario” USA vennero messe in luce dalla Commissione Nye del Senato USA, ma subito dimenticate. Per non infangare il presidente Wilson, artefice del primo grande balzo degli Stati Uniti verso la trasformazione in superpotenza imperialista globale. Le scoperte della Commissione Nye e le trame anglo-americane per costruire una “anglocrazia” mondiale sono al centro di due articoli di “Storia in Rete”. Poi, lo strano esilio di Trotsky a New York, dove fra 1916 e 1917 il padre dell’Armata Rossa trovò collaborazioni lucrose e una vita agiata. Oltre a finanziamenti per portare la rivoluzione a Pietrogrado… E ancora, sempre cento anni fa si svolgeva la vicenda di Robert Goldstein, “l’uomo più sfortunato di Hollywood”. Produttore di un film patriottico uscito al momento sbagliato, fu condannato a 10 anni di carcere sulla base di una legge che ricorda in maniera inquietante l’attuale DDL sulle “fake news” presentato nel Parlamento italiano…

    Questo il tema di copertina di Storia in Rete. Che questo numero apre una collaborazione fissa con Pino Aprile sui temi del Risorgimento e del revisionismo sulla riunificazione d’Italia. Prima puntata, per aprire il dibattito, la proposta di istituire una Giornata della Memoria per le vittime del processo risorgimentale.

    Ancora America nei due articoli dedicati al nuovo libro di Nico Perrone su De Gasperi: l’umiliante viaggio negli USA del presidente del consiglio nel 1947, a cavallo della firma del diktat di Parigi, e gli effetti del Piano Marshall sullo stile di vita degli italiani. Un cavallo di Troia con cui l’american way of living entrò nel nostro paese dopo la Seconda guerra mondiale.

    Con un balzo indietro, poi, Storia in Rete analizza la guerra in Iugoslavia del 1941-43: perché l’Italia e la Germania invasero il paese balcanico? Fu solo un’aggressione imperialista o c’erano gravi motivi a spingere i due dittatori, per una volta d’accordo sul da farsi? E dall’invasione all’occupazione: le atrocità commesse dal Regio Esercito in Iugoslavia viste in una prospettiva allargata, citando tutti i documenti e non solo facendo cherrypicking delle citazioni per corroborare narrazioni a tesi.

    Infine, l’analisi del Robinso Crusoe di De Foe, il romanzo dell’incontro fra uomo civilizzato e natura selvaggia.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete in edicola!!

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  • Storia in Rete 131 – Settembre 2016 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Nell’estate 1916 l’Italia dichiarava guerra alla Germania. Una mossa motivata da lunghi anni di ingerenza tedesca nell’economia e nella politica del Bel Paese ma anche dalla necessità di mettere Roma su un piede di parità con le altre potenze dell’Intesa. Una situazione geopolitica che ha inquietanti paralleli col nostro presente…

    Storia in Rete di settembre trabocca d’argomenti diversi: apre con la traduzione di un articolo dello storico e polemista americano Victor Davis Hanson sull’importanza storica dei confini e i danni che fanno coloro che vogliono abbatterli, torna sulla questione fra Roma e la Germania… duemila anni fa, quando le tribù coalizzate da Arminio annientarono a Teutoburgo l’esercito di Varo.

    Si passa quindi alle vicende dei filosofi italiani del Novecento: Benedetto Croce e il tentativo di Togliatti di “ammazzarlo” (politicamente, non si poteva fare un nuovo “caso Gentile”…) sfruttando le informative di un’ex spia dell’OVRA reclutata dal PCI; Julius Evola e il suo incontro con Mussolini a Rastenburg dopo la liberazione del Duce dalla prigionia al Gran Sasso, con il tentativo del Barone di salvare l’istituto monarchico nella creazione dello Stato neofascista al nord.

    Continua poi il dibattito su uno dei misteri più fitti della storia del Novecento italiano: la morte di Mussolini. Luciano Garibaldi ribadisce la “pista inglese” mentre Roberto Festorazzi racconta della “consegna del silenzio” imposta a Michele Moretti, il quale si “gloriava” di essere stato lui il boia di Mussolini e della Petacci, ma solo sottovoce…

    E ancora, la storia della “russofobia”, un odio millenario per la Russia raccontata in un nuovo saggio e i duecento anni dalla nascita di Frankenstein e della sua creatura dalla penna di Mary Shelley.

    E per finire due mostre grandiose: gli ukiyo-e esposti a Milano, le stampe giapponesi che anticiparono (e poi ispirarono) di quasi un secolo l’arte e il gusto borghese in Europa e la reggia di Fontainebleau e Luigi XV, il re Beneamato ma maltrattato (a torto, come si vede nell’esposizione) dall’opinione dei sudditi e della Storia…

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di settembre!!

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  • Storia in Rete 129 / 130 – Luglio – Agosto 2016 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Dalle carte dell’OSS sbuca fuori una fotografia che può sconvolgere tutte le ricostruzioni della fine di Mussolini: e se il numero due dei servizi segreti americani, Valerian Lada-Mocarski, si fosse trovato a Dongo alla fine di aprile? Una presenza sempre negata, tanto da censurare l’unica foto in cui compariva in compagnia dei partigiani “Bill” e “Pedro”. E ora che l’originale sembra essere tornato alla luce, se le analisi sulla fotografia lo confermeranno, si può aprire una pista finora solo sussurrata: che sulle ultime ore di Mussolini si era allungata l’ombra dello Zio Sam… Un’indagine solo agli inizi di cui “Storia in Rete” in esclusiva dà i primi risultati ai suoi lettori.

    Ma prima di questa nuova, avvincente indagine su uno dei più intricati gialli della Storia, “Storia in Rete” dedica un ricordo a tutti gli eroi che esattamente cento anni fa, nell’estate del 1916, testimoniarono il loro patriottismo cadendo per l’Italia: Fabio Filzi, Cesare Battisti, Nazario Sauro e gli altri volontari venuti dalle Terre Irredente a combattere perché l’Unità d’Italia fosse completa.

    Quindi “Storia in Rete” torna sul dibattito attorno al “sangue del Sud”. Pino Aprile replica all’articolo di copertina del numero 128 e “Storia in Rete” gli risponde: genocidio o non? La storia dell’Unità d’Italia va riscritta mettendo alla sbarra i protagonisti oppure solo rendendo agli Stati pre-unitari giustizia?

    E poi, novità dagli archivi: da quelli ex sovietici uno storico ucraino ha fatto uscire una documentazione che sembra mettere in discussione il mito monolitico della Grande Guerra Patriottica fra Hitler e Stalin. E se il dittatore sovietico nell’estate del 1941 fosse stato disposto a cedere Paesi Baltici e Ucraina alla Germania in cambio di una pace immediata? Dalle carte degli sfollati durante la Grande Guerra invece emerge la verità sulla vicenda di Ida Dalser, amante di Mussolini: la donna era davvero una folle mitomane e persecutrice, e non la vittima del cinismo del futuro Duce, come raccontato in un famoso – e tendenzioso – film.

    E ancora: il ruolo di Vittorio Emanuele III nella svolta del 1922, la realtà dietro il mito (ancestrale e cinematografico) dell’uomo-lupo, l’attrito fra i Medici e gli intellettuali e gli artisti fiorentini dopo la restaurazione del Ducato nel 1528 e infine l’ultima illusione di Napoleone: che gli inglesi avrebbero mantenuto un fair play nei suoi confronti.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di luglio-agosto 2016

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  • Storia in Rete 127 – Maggio 2016 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    “Il Trono di Spade” è uno dei più grandi successi televisivi di sempre: ma alle spalle di una vicenda fantasy c’è un solido background storico, a cui l’autore ha attinto a piene mani. Chi ha ispirato Cersei Lannister o Khal Drogo? Quali episodi reali sono alla base dell’atroce scena delle Nozze Rosse? Quali città storiche hanno fornito gli sfondi ai set di “Game of Thrones”, e quali sono state le ricadute sul turismo culturale?

    Dal Medioevo fantastico a quello reale: i 1001 anni dalla morte di Arduino, primo “Re d’Italia” e incubo di Papa e Imperatore. Poi la lotta segreta dei gesuiti nell’Inghilterra dei Tudor per mantenere accesa la fiaccola del Cattolicesimo contro le torture e le persecuzioni degli anglicani.

    Storia in Rete passa quindi a Trieste, dove una grande mostra ricorda il Lloyd Triestino, la compagnia di navigazione adriatica che riportò gli italiani sui mari.

    Nel centenario dell’anno più sanguinoso della Grande Guerra, poi, un’analisi di Aldo Mola sulla Guerra dei Materiali, la nuova spaventosa maniera di macellare uomini e mezzi al fronte nel tentativo di reciproco annientamento. Continua quindi l’analisi del fenomeno squadrista da parte di Giacinto Reale, con la seconda parte del saggio sugli uomini della rivoluzione fascista, e subito dopo un’intervista a Anthony David Moody, biografo di un poeta che pur restando profondamente fedele al proprio paese, decise di provare simpatia per questa rivoluzione: Ezra Pound. Infine, una storia dalla Guerra civile italiana: la ferita mai rimarginata di un comandante partigiano che fece fucilare dei compagni di lotta. Una vicenda che trova la sua spiegazione solo dalle carte processuali, recentemente tornate alla luce.

    Tutto questo e molto altro (guardate il sommario cliccando qui) su Storia in Rete di maggio!!

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  • Storia in Rete n. 71 – settembre 2011 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    A distanza di 10 anni dagli attentati dell’11 settembre, Storia in Rete dedica quasi l’intero numero 71 ai due fronti che si scontrano nella ricostruzione dei fatti e della cornice in cui si sono svolti. Complottisti e debunker (cacciatori di bufale) si affrontano su perizie, fotografie, filmati. Ma su tutto restano i dubbi per le troppe coincidenze e soprattutto lo sconcertante sfruttamento di quegli attentati nello scatenamento delle guerre in Medio Oriente.

    Sandro Provvisionato fa il punto della situazione, affiancato a interviste ai “complottisti” Maurizio Blondet e Giulietto Chiesa e agli scettici Enrico Manieri – cacciatore di bufale sull’11 settembre – e Danilo Coppe – esperto di demolizioni ed esplosivi.

    Ma Storia in Rete di settembre è anche altro: continua la querelle su Luigi Cadorna e la damnatio memoriae che da più parti si chiede sul Generalissimo, affinchè gli vengano tolte strade, piazze e monumenti. Poi ancora Paolo Simoncelli ci parla di Lorenzino – o “Lorenzaccio” – de’ Medici, il tirannicida di Firenze, figura mistificata fino ad una recentissima ed approfondita nuova biografia. Infine continua la saga dei Grandi Iniziati, con un lungo ritratto di Rasputin, il pope che amava lo Zar, il popolo russo (e le donne), e cercò invano d’evitare il coinvolgimento della Russia nella Grande guerra.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di settembre!

    GUARDA IL SOMMARIO DEL NUMERO 71

     

     

     

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  • Storia in Rete n. 37-38 – novembre-dicembre 2008 (pdf da scaricare subito)

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    Numero dedicato quasi per metà al Novantesimo della Vittoria italiana nella Grande Guerra, Storia in Rete di novembre-dicembre offre ai lettori un’ampia panoramica dell’ultimo anno del conflitto mondiale, con analisi della battaglia del Piave e di Vittorio Veneto, una retrospettiva fotografica, considerazioni sul valore di questa ricorrenza e della memoria e rubriche dedicate. Ma questo numero Storia in Rete non è solo Grande Guerra. Riflettori accesi sulle elezioni americane e sulle incredibili ispirazioni che un professore nazista trasse dall’America. Un salto indietro nel tempo, invece, ci riporta fra quei Gonzaga delle Nebbie cui in questi giorni è dedicata una bella mostra nel Mantovano. Continua l’intricata spy-story legata alla strage nazista della Storta (1944) e quindi Storia in Rete anticipa un capitolo dalla nuova biografia del controverso Nicola Bombacci, il fondatore del PCI che morì a Dongo con Mussolini. Nuovo balzo nel passato, con il glamour tragico di Murat, il genero di Napoleone, re di Napoli e glamour dinastico con le relazioni fra il ramo dei Savoia-Aosta con la nobiltà greca.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di novembre-dicembre 2008 !!!

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  • Storia in Rete n. 24- ottobre 2007 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    A novant’anni dalla grave disfatta di Caporetto, “Storia In Rete” si interroga sul senso più profondo di una sconfitta che troppo spesso viene letta come definitiva e inappellabile e che invece, solo 12 mesi dopo, vedrà un completo e definitivo riscatto del Regio Esercito nella battaglia di Vittorio Veneto e il conseguente trionfo sul nemico storico dell’Italia: l’Impero austro-ungarico. Quindi nel disastro di Caporetto c’erano i semi della vittoria e del riscatto. Un veloce riscatto che invece i soliti denigratori seriali tendono a dimenticare, preferendo enfatizzare una sconfitta che per quanto dura non fu decisiva e che vide brillare molti atti di eroismo e di coraggio. Non ultimi quello del Re Vittorio Emanuele III, capace di tener testa agli alleati preoccupati e prevenuti nel vertice di Peschiera. Un vertice di cui riproponiamo una ricostruzione fatta da un testimone d’eccezione: il grande giornalista Ugo Ojetti.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di ottobre 2007 !!!

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  • Il senso della patria nella Grande Guerra

    € 9,00
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    di Paolo Gaspari

    La Grande Guerra è forse l’unico fatto storico del quale si possa andare come italiani veramente fieri, l’unico evento al quale far risalire l’amor di patria e la presa di coscienza legata al momento basilare del cammino della cittadinanza politica. Il momento dell’amalgama della Nazione italiana non sono quindi tanto il Risorgimento o la Resistenza – in quanto compiuti da poche migliaia di italiani e sfociati comunque in guerre civili – ma come chiarisce l’autore di questo breve saggio, il senso di patria e di fierezza possono basarsi a pieno titolo sul sacrificio collettivo pagato da tutti durante la Prima guerra mondiale.

    Edizione: Gaspari Editore| pp. 62

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