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Home Page | Products tagged “Savoia”

Savoia

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  • Addio mia bella addio

    € 18,00
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    di Alberto Leoni

    Addio mia bella addio è una canzone del 1848 che cantavano i giovani volontari che combattevano per la libertà dell’Italia. Di quei ragazzi oggi restano i teschi negli ossari di Custoza, di San Martino e in tanti altri luoghi d’Italia. E allora, per capire cosa animava quei giovani è necessaria una narrazione «dal basso», una storia militare che porti a immedesimarsi negli uomini di quel tempo, oggi così svalutato. Alberto Leoni ha ripercorso i campi di battaglia di allora, camminando su quei colli, in quei vigneti, visitando le case che ancora oggi portano i segni delle cannonate. E ripercorrendo quelle strade, salendo su quelle alture o visitando quelle cascine, il lettore riuscirà a varcare il cancello del Tempo, riappropriandosi così del passato per capire meglio il presente.

    Edizioni: Ares | pp. 400

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  • La Grande Guerra

    € 18,00
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    di Mario Bruno.

    Una accurata storia dell’impegno italiano nella Prima guerra mondiale (1915-1918). Lontano da ogni retorica l’autore racconta le difficoltà, le contraddizioni, gli errori ma anche il grande slancio che porterà alla Vittoria del Regio Esercito di Vittorio Veneto.

     

    IBN Editore | pp. 222

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  • L’Italia tra le due guerre

    € 20,00
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    di Gioacchino Volpe

    Gli scritti dimenticati di uno tra i maggiori storici italiani, che fu anche protagonista degli eventi qui descritti. Le conseguenze della Prima guerra mondiale, l’ascesa del Fascismo e il suo trionfo, le lotte sociali e politiche di una nazione giovane, ma temprata dalla Grande Guerra, che vuole prendere il suo posto sul palcoscenico del mondo sono qui descritte in una serie di contributi avvincenti e anticonformisti. (antologia a cura di Gennaro Malgieri)

    OAKS | pp. 304

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  • Eroi – 22 storie dalla Grande Guerra

    € 20,00
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    di AA. VV.

    22 storie di eroi della Prima guerra mondiale. Un eroe per ognuna delle venti regioni d’Italia, uno per le terre irredente – irredente allora e poi perdute – uno infine per gli italiani dell’emigrazione. Già, perché nell’Italia d’oggi può sembrare assurdo sapere che migliaia d’italiani tornarono da tutto il mondo per combattere e morire. Memoria di gesta. Gesta da ricordare. Eppure se pensiamo ai martiri di allora e alla pubblicistica che ha accompagnato il racconto delle loro vicende scopriamo che certamente erano considerati eroi – come meritavano – ma il loro sacrificio non sembrava così assurdo a un popolo che non si era ancora abbrutito nell’individualismo. Ancora sopravviveva questa idea latina che Dulce et decorum est pro patria mori, «è dolce e decoroso morire per la Patria».

    I ventidue racconti del libro sono frutto del lavoro di professionisti della narrativa (come Roberto Roseano, vincitore al premio Acqui Storia proprio con un romanzo-diario sugli Arditi e Carlomanno Adinolfi), storici e ricercatori (Marco Cimmino, Lorenzo Salimbeni, Pierluigi Romeo di Colloredo-Mels, Michele Pigliucci), artisti (Federico Goglio, Andrea Moi, Emanuele Merlino), divulgatori e giornalisti (Emanuele Mastrangelo, Daniele dell’Orco, Alessandro Voglino, Andrea Benzi, Enrico Petrucci), professori (Fabio Massimo Frattale Mascioli, Davide Rossi), amministratori locali (Alberto Antonio Capraro), indagatori dell’anima (Irene Tommasi), piloti (Raoul Padroni), maestri (Chiara Stellati). Alcuni autori si prestano alla narrativa per la prima volta. Alcuni dei racconti narrano le vicende che hanno coinvolto il protagonista, semplicemente. Altri indulgono su vicende più ampie, fantastiche in certi casi. Uno in particolare non racconta fatti d’arme ma semplicemente che in Italia l’arte senza azione non può essere considerata arte così come l’azione senza arte non sarà mai figlia della nostra nazione. Tutti però si caratterizzano per un filo conduttore: la volontà di raccontare personaggi veri. Nessun dettaglio sostanziale è stato inventato al di fuori degli espedienti narrativi per introdurre le vicende dei personaggi raccontati.

    E queste non sono che ventidue storie, delle migliaia e migliaia che hanno illuminato la storia d’Italia durante la Grande Guerra, e che se gli italiani ricordassero di nuovo cesserebbero d’essere meschini, rancorosi, autolesionisti e disfattisti. Raccontare quindi di eroi ardimentosi ed eroi riluttanti, di eroi per caso e di eroi desiderosi di misurare il proprio coraggio nelle estreme conseguenze e farlo non attraverso la semplice memorialistica e saggistica (fortunatamente a livello locale storici e case editrici non mancano) ma con l’ambizione della narrazione, reinterpretando quei pochi cenni biografici e quelle scarne motivazioni di Medaglie al Valore per ricordare degli eroi e farli diventare a distanza di un secolo, esempio e mito.

    Idrovolante | pp. 228

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  • Storia in Rete 143 – 144 – Settembre / Ottobre 2017 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    L’assalto globale alla Storia è il tema della lunga inchiesta di Storia in Rete in edicola. Dagli Stati Uniti, dove si abbattono le statue dei sudisti e si punta ora a Cristoforo Colombo (oltre che a Giovanna d’Arco, san Junipero, Washington e… Italo Balbo!), alla Spagna, dove è tabula rasa della memoria franchista, compresi i monumenti ai soldati italiani caduti durante la guerra civile spagnola. E poi c’è l’Europa orientale, dove a 30 anni dalla fine del Comunismo monta una nuova marea iconoclasta, la cui origine sembra più legata alle contingenze della politica estera che non alle esigenze della memoria storica… E in Italia? Anche qui tira una brutta aria, anche se i mezzi con cui si vorrebbe fare a pezzi la nostra storia sembrano diversi, e più subdolamente adatti allo spirito del nostro paese.

    Ma chi era l’uomo le cui statue sembrano rappresentare il principale obbiettivo della protesta “politicamente corretta” negli USA? Storia in Rete prosegue con un ritratto del generale Robert Lee, il comandante sudista che fu forse il soldato più rispettato e amato, anche dai suoi nemici, nella storia americana.

    E quindi, la provocazione. Pino Aprile riflette sulla situazione italiana, e lancia un sasso nello stagno: e se anche nel nostro paese cominciassimo a rivedere toponomastica e monumenti del periodo risorgimentale?

    Storia in Rete prosegue poi con il settantesimo della morte in esilio di Vittorio Emanuele III, un re la cui storia è ancora in attesa di un giudizio approfondito – ed equilibrato – da parte degli storici. Poi, storie dalle guerre civili del Novecento: quella in Italia fra “rossi” e “neri” dopo la fine della Grande Guerra, che anticipò per molti aspetti gli Anni di Piombo di mezzo secolo dopo, e quella in Spagna, coi massacri anti-cristiani commessi dalle forze repubblicane, forse la peggiore persecuzione religiosa nell’Occidente da secoli.

    E ancora, l’ascesa di Atatürk nella Turchia disfatta e invasa del 1919: un modernizzatore che seppe inventare per il proprio paese una via di sviluppo; Caravaggio e il vizio di attaccar briga, un vizio che lo perse, costringendolo a una fuga da Roma in contumacia, con le mani macchiate di sangue e una condanna a morte sulla testa; Knut Hamsun, il premio nobel norvegese che divenne uno scrittore maledetto per aver dichiarato la propria ammirazione per Adolf Hitler.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete n. 143-144

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  • Storia in Rete n. 83 – 84 settembre-ottobre 2012 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete di settembre-ottobre dà ai suoi lettori uno scoop esclusivo su un tema di scottante attualità: le trattative Stato-Mafia. Nel 1946 ci fu anche un incontro segreto tra un boss mafioso e re Umberto II?. E’ quanto emerge dalle memorie di uno dei più influenti boss mafiosi degli anni Quaranta e Cinquanta, Nick Gentile: la ricostruzione degli incontri fra l’Onorata Società e gli ambienti monarchici prima del Referendum Istituzionale del 2 giugno 1946, con la “benedizione” delle forze d’occupazione americane in Italia. Poi Storia in Rete si occupa di riconoscimenti: tardivi e dovuti quelli del presidente della Repubblica alle vittime della strage comunista delle Malghe di Porzus del 1945, che lasciano alquanto perplessi quando invece propongono addirittura di intitolare una strada di Milano al maresciallo Radetzky. E ancora, Pio XII e i suoi “silenzi”, letteralmente inventati dalla più blasonata stampa italiana sulla base di una lettura alterata dei documenti angloamericani.

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  • Storia in Rete n. 59 settembre 2010 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete di settembre ha deciso di dedicare molte pagine al primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II. Un Padre della Patria dimenticato, forse il meno amato dei quattro Grandi del nostro Risorgimento. E a torto: una personalità scoppiettante, un polso ed una determinazione senza precedenti. Un uomo che riuscì a mediare fra Cavour e Garibaldi ed ottenere il meglio fra i due. Storia in Rete poi conclude – purtroppo prematuramente – la serie dei fratelli e sorelle di Napoleone: è il turno di Carolina, l’ambiziosa che non esitò a tradire il Bonaparte. E mentre continua l’avventura dell’Italia fra le stelle, Storia in Retesi occupa di “gendarmi della memoria”: in un’intervista a Giampaolo Pansa, che ha parole di fuoco per tutti e nella prima parte di una nuova inchiesta su Wikipedia, l’Enciclopedia Libera. Quindi, un reportage ci porta fra le leggende che circondano il Bandito Giuliano, e si conclude la serie d’articoli sull’Operazione Anthropoid, il piano per assassinare Heydrich e far esplodere l’Europa alle spalle di Hitler.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di settembre!!

     

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  • Storia in Rete n. 57 / 58 – luglio-agosto 2010 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete di questa estate si sofferma sui temi agghiaccianti degli “anni di piombo”, interpretabili come una strategia di destabilizzazione o di intimidazione ai danni del nostro paese da parte di potenze straniere: gli Stati Uniti e l’URSS nella logica della Guerra fredda, ma anche Israele, i palestinesi dell’FPLP e altri insospettabili alleati, gli inglesi e i francesi, contro i quali si è giocata una partita a scacchi per il dominio del Mediterraneo. Torniamo quindi su Cavour, con la riproposizione di un’intervista al grande storico Rosario Romeo, un’intervista allo storico neoborbonico Gigi Di Fiore – esponente del revisionismo scientifico e non revanscista – e una panoramica sul contributo di cattolici e sacerdoti al Risorgimento italiano. Continua quindi la storia dell’avventura italiana nello spazio, con un’intervista a Roberto Somma, ingegnere protagonista di molte imprese scientifiche in Tricolore. Storia in Rete va quindi a colloquio con Chiara Frugoni, medievista, che mostra ai lettori come i “secoli bui” furono tutt’altro che oscuri e che il Medioevo ha tanto da insegnarci. Con un balzo avanti – poi – si ripercorre la vicenda pirandelliana dello Smemorato di Collegno, che appassionò l’Italia sui suoi quotidiani. Per la serie “the Bonapartes” è il turno della prima sorella dell’Imperatore dei Francesi, Elisa, mecenate in Toscana e abile politica. Infine la vicenda del processo a Giovannino Guareschi, condannato per diffamazione di De Gasperi su un argomento delicatissimo: le carte di Mussolini sottratte a Dongo…

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di luglio-agosto!!

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  • Storia in Rete n. 56 – giugno 2010 (pdf da scaricare subito)

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    Storia in Rete di giugno 2010 esplora i retroscena dell’entrata in guerra dell’Italia settant’anni fa, quel fatale 10 giugno 1940: ambizione? Ideologia? No. Forse alla base di tutto vi era una cosa sola: la paura. Poi – con l’occasione dei Mondiali del Sudafrica – racconta i legami fra Fascismo e calcio durante l’epoca della trasformazione del gioco del pallone da sport a vetrina politica mondiale. Quindi, uno sguardo su due grandi statisti dell’Italia del Novecento: Giolitti e il suo fallito tentativo nel 1920 di avocare al Parlamento il diritto di dichiarare guerra e De Gasperi, con un bilancio attualissimo delle sue scelte politiche improntate al pragmatismo. Continua poi l’avventura dell’Italia fra le stelle a cura di Storia in Rete e dell’Agenzia Spaziale Italiana, e si apre un nuovo inquietante dossier: i retroscena dell’Operazione “Anthropoid”, il piano della resistenza cecoslovacca per assassinare il Protettore di Boemia-Moravia Reinhardt Heydrich, il temutissimo capo dell’RSHA nazista e vice e rivale di Himmler. Si conclude invece un’altra vicenda di servizi segreti: quella dello ZA, il servizio segreto creato da Mussolini nel 1944 per impedire ai nazisti di sottrarre l’Alto Adige alla Repubblica Sociale Italiana. E sempre in tema di Guerra Civile italiana, le sconvolgenti rivelazioni del RIS di Parma sulla morte di Duccio Galimberti, il capo partigiano di GL trucidato dai fascisti. Rivelazioni che costringono a rivedere buona parte della ricostruzione – finora data per buona anche dai tribunali – della fine del partigiano. Quindi, l’ultimo dei fratelli di Napoleone: Gerolamo, il minore. Re Fifì, un personaggio pieno di vizi per il quale il nome “Bonaparte” era troppo pesante. Infine la singolare vendetta del commediografo francese Anouilh contro i francesi che – nel dopoguerra – epurarono duramente i collaborazionisti di Vichy, fra cui il suo amico Brasillach: togliere il saluto e condannare alla morte civile chi non aveva impedito questo spargimento di sangue fra fratelli.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di giugno!!!

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  • Storia in Rete n. 55 – maggio 2010 (pdf da scaricare subito)

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    Storia in Rete di maggio 2010 punta il dito sullo scandalo dell’oblio in cui è tenuta la figura di Camillo Benso, Conte di Cavour. Il Padre della Patria italiana nel 2010 compirebbe 200 compleanni e 150 anni fa completava il suo capolavoro, sostenendo Garibaldi e i suoi Mille. Ma chi lo ricorda? le sue dimore storiche sono dimenticate, in TV ci si scorda di lui fra i Grandi Italiani, una minima frazione degli appuntamenti dedicati al Centocinquantesimo lo riguardano. E allora Storia in Rete lo ricorda come economista, ne ricorda i nemici (che allora avevano ben altra statura di quelli di oggi) e ricorda che… eravamo stati avvisati che questo anniversario sarebbe caduto nel dimenticatoio, ennesima occasione sprecata per una nazione in cerca di identità.

    Lasciato il Risorgimento, Storia in Rete continua con la storia del servizio segreto di Mussolini per difendere l’Alto Adige dall’annessione nazista durante la RSI, e con la 15^ puntata chiude il primo ciclo di storia dell’astronautica italiana. Passa quindi a raccontare il viaggio della Sindone in una sconosciuta abbazia avellinese per difenderla dalle brame di Hitler, e la trista eredità lasciata da costui al suo effimero successore, l’ammiraglio Doenitz che per 20 giorni fu Fuhrer della Germania (o meglio, di ciò che ne restava). Con un balzo indietro si torna a quello che fu invece davvero un impero dei Mille Anni – quello Romano – che oltre a grandi Imperatori aveva anche grandi… suocere, come fu Matidia, suocera di Adriano. Poi nel 1565, a Malta assediata dagli ottomani in una battaglia vista con gli occhi di un testimone del tempo.  E ancora, Luigi Bonaparte, il fratello pedante e idiosincratico dell’Imperatore dei Francesi: una vita di piccolezze e nevrosi. Infine, Storia in Rete è a colloquio con Carlo Sburlati, l’assessore alla cultura di Acqui Terme che ha rinnovato il premio Acqui Storia aprendolo a tutta la cultura, non solo a quella di parte. Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di maggio!

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete numero 55 !!!

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  • Storia in Rete n. 44 – giugno 2009 (pdf da scaricare subito)

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    Storia in Rete di giugno 2009 si occupa dell’impossibile parallelo fra l’immigrazione italiana del 1800 e del 1900 con quella che oggi preme alle nostre frontiere, un parallelo che per essere portato avanti dal “politicamente corretto” ha necessità di tutta una serie di forzature storiche, che l’articolo di Paolo Sidoni va ad evidenziare. Continua quindi il dossier sulla Libia: questa volta sotto la lente d’ingrandimento c’è un articolo di un noto mensile di storia e le sue tesi sul colonialismo italiano. Sergio Boschiero ci parla poi della saga delle salme dei Savoia al Pantheon e Aldo A. Mola e Luciano Garibaldi si soffermano su alcuni aspetti della Guerra Civile in Italia, quelli evidenziati dal film tratto da “Il sangue dei vinti” e le scarse novità presenti nel Rapporto Mokarski pubblicato da NSC. Dopo la sesta puntata della storia dell’Italia nello Spazio, Gian Paolo Pelizzaro chiude il cerchio della strage della Storta, il 4 giugno 1944 a nord di Roma, grazie alla quale è stato ufficialmente dato un nome alla quattordicesima vittima del massacro nazista. Un’altra strage nazista – quella sconosciuta di Vallucciole in Toscana – è al centro di un’inquietante anticipazione da un volume di Paolo Paoletti: i partigiani sapevano, ma non avvisarono la popolazione? Storia in Rete traduce quindi per i suoi lettori degli estratti delle memorie della segretaria di Hitler e va a raccontare il duro mestiere del Papa, tutt’altro che intoccabile, fra pontefici processati da cadaveri, schiaffeggiati, rapiti, assediati o soggetti a linciaggio mediatico. Infine una riflessione sul nuovo “Libro Nero” francese – dedicato alla Rivoluzione del 1789 e la prima parte della vicenda di rivalità fra Napoleone e Moureau.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di giugno!

    LEGGI IL SOMMARIO DEL N. 44

     

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  • Storia in Rete n. 40 – febbraio 2009 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete di febbraio 2009 parla di due grandi sfide alle stelle: quella di Galileo, che quattrocento anni fa puntò il cannocchiale al cielo (mentre, intanto, ancora faceva oroscopi) e quella del Futurismo, che cento anni fa esplodeva in tutta la sua fragorosa vitalità, nella celebrazione della modernità, del progresso e della macchina… ma anche con più d’una strizzata d’occhio a magia, esoterismo e spiritismo. (“L’uomo delle Stelle”, di Andrea Albini e “Futuristi Esoteristi” di Paolo Sidoni). Lo speciale dedicato a Marinetti&Co. continua con il lato poco conosciuto del femminismo nel Futurismo (“Futurismo al femminile” di Valeria Palumbo). Un corsivo di Aldo A. Mola (“Si può imporre per legge la damnatio memoriae?”) accende i riflettori sulla pericolosa china presa dalla memoria storica imposta (o cancellata) dalla politica. Continua quindi l’inchiesta di Storia in Rete sulla colonizzazione culturale che l’Italia sta subendo sul fronte del documentario storico (“ANNOZERO”, di Fabio Andriola) e la storia della conquista italiana del cosmo (“L’Italia dello Spazio” a cura di Francesco Rea), seconda punta del lungo viaggio firmato Storia in Rete e Agenzia Spaziale Italiana. E quindi, una nuova puntata della storia dei servizi segreti militari italiani, alle prese con il primo triennio della Seconda guerra mondiale, con una sorpresa: fummo fra i migliori nel conflitto (“Alla prova della guerra” di Andrea Vento). Termina con questo numero la lunga indagine sui retroscena della strage nazista de La Storta (“Il cerchio si chiude” di Gian Paolo Pelizzaro): eccezionali documenti inediti rivelano come dietro “l’inglese sconosciuto” si celò una delle pedine chiave del gioco militare per far uscire l’Italia dalla guerra all’insaputa della Germania. E ancora, i verbali del Consiglio dei Ministri voluti da Cavour in persona, che – pubblicati ora integralmente – gettano una luce nuova sugli anni mirabili del Risorgimento, 1859, 1860 e 1861 (“Nella stanza dei bottoni” di Aldo G. Ricci). Un balzo indietro alla Rivoluzione Francese, quando pure il calendario doveva essere rivoluzionato (“Il poeta che volle cambiare i mesi”, di Armando Russo) e ancora più oltre al medioevo, con il caso – oscuro… ma non troppo – del Conte Rosso: assassinato o vittima di malasanità? (“Chi ha ucciso il Conte Rosso” di Massimo Centini). Infine un’anticipazione di uno studio del britannico Andrew McCall sul piccante argomento della prostituzione nell’età di Mezzo (“Che bordello, il Medioevo!”).

    Tutto questo e molto altro, su Storia in Rete di febbraio!

    LEGGI IL SOMMARIO DEL NUMERO 40

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