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Storia in Rete 191 – Giugno 2022 (pdf da scaricare subito)

A più di 150 anni dalla loro fondazione gli Alpini, le Penne Nere, sono sotto attacco: dalle polemiche pretestuose contro i raduni degli Alpini a quelle sulla scelta della data per la loro festa nazionale – in ricorrenza della battaglia di Nikolajevka, nel 1943 – il corpo dei nostri fanti di montagna deve affrontare nuovi e più insidiosi nemici. Eppure, nella loro lunga storia, come ricorda Marco Cimmino, di dure prove ne hanno affrontate davvero tante, in guerra ma anche in periodo di pace.

Tra le polemiche c’è anche quella che riguarda la data in cui deve essere celebrata la giornata nazionale degli alpini: una data – quella del 26 gennaio – che ricorda il culmine della tragica ritirata del Corpo d’Armata alpino dal Don al Donez, nel gennaio 1943, quando i sovietici sfondarono il fronte dell’Asse a nord di Stalingrado.

E ancora di Alpini – e non solo – si parla a proposito della sorte dei prigionieri italiani in URSS, abbandonati da Togliatti alla più terribile delle detenzioni. Torna infatti d’attualità la celebre lettera con cui il “Migliore” invocò cinicamente una “lezione hegeliana” da impartire al popolo italiano attraverso la sofferenza e la morte di decine di migliaia di prigionieri nei gulag. Una lettera che ebbe – come ricorda Francesco Bigazzi, involontario testimone della vicenda – una storia editoriale travagliata sulla quale si appigliarono i difensori dell’ortodossia comunista per minimizzare e far dimenticare quel documento.

Dai prigionieri italiani in Russia, a tutti gli altri che fra le steppe ci hanno rimesso le penne, militarmente ma anche politicamente come racconta in un’intervista lo storico Andrea Santangelo, autore di una storia militare della Russia, da Carlo XII a Napoleone fino a Hitler.

Dal gelo della Russia ai mari caldi, con un estratto dal nuovo libro di Marco Valle – “Patria senza mare”: abbiamo scelto di ripercorre le vicende di Genova, la Superba, al suo massimo splendore sotto Andrea Doria. Poi, con un’ intervista a Valle, abbiamo cercato di capire le ragioni di un paradosso incredibile ma enorme: il progressivo declino della marineria italiana e della vocazione a navigare di un’Italia letteralmente immersa nel mare. E che dal Mare tanto ha avuto e ancora molto potrebbe avere.

Infine una possibile polemica ma anche un tema da dibattere: perché l’Italia non ha nessun istituto storico dedicato alla storia della monarchia sabauda?

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