L’Italia tra le due guerre
€ 20,00
di Gioacchino Volpe
Gli scritti dimenticati di uno tra i maggiori storici italiani, che fu anche protagonista degli eventi qui descritti. Le conseguenze della Prima guerra mondiale, l’ascesa del Fascismo e il suo trionfo, le lotte sociali e politiche di una nazione giovane, ma temprata dalla Grande Guerra, che vuole prendere il suo posto sul palcoscenico del mondo sono qui descritte in una serie di contributi avvincenti e anticonformisti. (antologia a cura di Gennaro Malgieri)
OAKS | pp. 304
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Storia in Rete 145 – 146 – Novembre / Dicembre 2017 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Un’intervista a Pirandello “riscoperta” dopo 80 anni getta media e intellettuali nello sconcerto: com’era possibile che un premio Nobel, uno dei più amati autori della letteratura e del teatro del Novecento manifestasse così apertamente la sua entusiastica adesione al Fascismo? Questo caso assieme a tanti altri è lo spunto per un viaggio nell’intellighentzia che aderì ai regimi fascisti prima della Seconda guerra mondiale (e che spesso e volentieri non cambiò idea nemmeno dopo). Centinaia e centinaia delle menti più brillanti del XX secolo che prestarono la loro intelligenza al “Male Assoluto”, un’adesione che oggi il “politicamente corretto” non riesce più a spiegare, dimostrando ancora una volta l’inadeguatezza del suo modello interpretativo della realtà. “Storia in Rete” prova invece ad analizzare senza pregiudizi come e perché artisti, letterati, scienziati, giornalisti, musicisti abbracciarono le ideologie fasciste fra le due guerre mondiali.
Questo numero poi racconta due trecentenari: quello di papa Pio VI, il pontefice che alla fine del Settecento si trovò a doversi scontrare prima con i dispotismi illuminati, quindi coi giacobini della Rivoluzione francese, infine con Napoleone, che lo fece deportare in Francia, dove – vecchio e malato – morì in esilio. Poi i trecento anni della Massoneria, nata ufficialmente nel 1717. Il nuovo libro di Aldo Mola analizza le vicende travagliate delle Logge in Italia.
Ancora Massoneria, quindi, nell’anticipazione da una delle più ficcanti inchieste degli ultimi mesi: quella di Roberto Gremmo sui retroscena dell’attentato di Anteo Zamboni. Chi c’era veramente dietro il folle gesto del quindicenne bolognese che nel 1926 cercò invano di assassinare Mussolini, finendo massacrato dalla folla dopo aver sparato un solo colpo? Gli intrecci fra massoni, anarchici e fuoriscitismo antifascista che emergono dai documenti raccontano una realtà molto differente da quella che la propaganda salveminiana diffuse all’indomani dell’attentato e che ancora oggi è alla base della vulgata…
Nel centenario della battaglia di Caporetto, “Storia in Rete” si è voluta invece soffermare sui suoi immediati sviluppi: la ritirata dall’Isonzo al Piave, resa possibile grazie al sacrificio di tanti reparti che permisero il ripiegamento ordinato di tre armate con una tenace azione di retroguardia. E fra questi, si distinsero gli Arditi. Ce ne parla Roberto Roseano, vincitore del Premio Acqui Storia 2017 con un libro proprio sull’esperienza di ardito di suo nonno.
Continua poi il dibattito su Risorgimento e identità nazionale: Pino Aprile lamenta il continuo drenaggio di risorse dal Mezzogiorno iniziato con l’unificazione d’Italia, mentre Emanuele Mastrangelo e Nico Perrone rispondono alla provocazione di Aprile lanciata sullo scorso numero: anziché abbattere i monumenti ai Savoia e a Garibaldi, l’unica soluzione per ricostruire un’Italia veramente unita è quella di innalzare nuovi monumenti, anche agli sconfitti del Risorgimento.
E ancora, l’inchiesta – insabbiata da molti anni – della “foiba” piemontese, la “fiaira” di Moncucco Torinese, dove i partigiani fecero sparire decine e decine di fascisti o presunti tali alla fine della Seconda guerra mondiale. Una cava di gesso dalla quale sono stati estratti i resti umani di un numero non precisabile di individui fin quando non si scoprì che le grotte erano state riempite negli anni anche con rifiuti tossici e forse radioattivi. Una scoperta che portò all’improvviso arresto di ogni ulteriore scavo. E da allora nessuna ulteriore indagine è andata avanti, nonostante le dichiarazioni d’intenti degli inquirenti…
Quindi la seconda parte della storia di Mustafà Kemal Ataturk e la sua rivoluzione interrotta. L’opera di modernizzazione con cui il grande leader turco cercò di portare il paese fuori dall’arretratezza, per trasformarlo in una nazione europea, poi la sua improvvisa morte e la “normalizzazione” del dopoguerra con il lento affermarsi di un regime reazionario, filo-capitalista e filo-americano.
Infine, il mistero dietro uno dei più famosi romanzi del Novecento: “Picnic a Hanging Rock”. Fu pura immaginazione? C’era davvero una base reale dietro le vicende delle ragazzine scomparse in Australia? Oppure l’autrice costruì un racconto simbologico dietro cui si nascondeva altro?
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Vecchia Guardia
€ 16,00di Ernesto Daquanno
Frenetici. Drammatici. Decisivi. Gli anni tra il 1919 e il 1922 furono quelli che videro la nascita e l’affermazione del Fascismo. Anni che hanno segnato il destino dell’Italia e dato vita alla scalata al potere di Benito Mussolini. “Vecchia guardia” di Ernesto Daquanno (futurista, squadrista, giornalista, fucilato a Dongo il 28 aprile 1945), riproposta in versione anastatica e arricchita dall’introduzione del figlio Ezio e da una nota biografica di Fabrizio Vincenti, è più di un diario su quegli anni: è un eccezionale osservatorio per capire il contesto che portò alla marcia su Roma. Un affresco di parte fascista, uno dei pochi esistenti e per questo ancora più importante, del clima maturato con la “vittoria mutilata”, delle speranze deluse dal presidente americano Wilson, del fermento, dei cortei, delle manifestazioni, degli scontri tra fascisti e socialisti, dei saccheggi, degli scioperi selvaggi, delle violenze ai danni dei reduci della prima guerra mondiale e della scelta storica di Mussolini di arrivare a creare i Fasci di Combattimento, il 23 marzo del 1919, a piazza San Sepolcro.
Edizioni Ciclostile | pp. 280
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Storia in Rete 125-126 – Marzo / Aprile 2016 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Lo squadrismo è uno degli episodi della storia italiana che ha subito più distorsioni, sfruttamento retorico e damnatio memoriae. Chi erano gli appartenenti alle squadre d’azione? Violenti balordi al soldo del padronato e degli agrari? Borghesi scontenti? Una “calata degli Hiksos”? Eroi della rivoluzione traditi dalla normalizzazione? Ecco allora il ritratto di una generazione al di là della retorica, dell’olio di ricino e del manganello: le loro idee, le loro canzoni, la loro parabola storica.
Storia in Rete passa quindi a ricordare anniversari importanti: il centesimo della Rivolta di Pasqua in Irlanda contro l’imperialismo britannico e i centocinquant’anni dalla Terza guerra d’Indipendenza, in quel 1866 che cambiò il volto d’Europa. E ancora, la stroncatura dell’ultima “fatica” di Corrado Augias che vorrebbe raccontare la vita di Gesù, l’ascesa del cardinal Mazzarino, un grande italiano a Parigi al servizio leale della regina di Francia, Carlo Borromeo, il Santo di Ferro, anima della Controriforma a Milano e infine la ricerca del Graal di Otto Rahn, il controverso archeologo delle SS.
Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di marzo-aprile!!
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I campi dei vinti
€ 16,00di Paolo Leone
Più di cinquantamila civili e militari sottoposti per mesi (alcuni per due interi anni) a una brutale limitazione della libertà, concentrati in campi di internamento insufficienti nelle strutture sanitarie, nell’alimentazione, nella tutela della dignità umana. Questa la realtà dei “campi dei vinti”, quei campi di concentramento realizzati in Italia fra l’estate del 1943 e la primavera del 1946 nei quali furono rinchiusi dagli Alleati e senza processo decine di migliaia di fascisti o presunti tali. Per la prima volta di questo tema si parla a livello scientifico, sulla base di documentazione archivistica italiana e britannica che consente di mappare oltre 100 campi di detenzione: da Padula, in provincia di Salerno, a Collescipoli (Terni), da Coltano (Pisa) – che arrivò ad accogliere oltre 32 mila prigionieri – a Laterina (Arezzo), da Miramare (Rimini) a Taranto (dove il campo di Sant’ Andrea, in funzione fino al 1946, vide la reclusione di oltre 10 mila persone in condizioni pessime che sconfinavano nella vera e propria tortura: la “zona di punizione” era ricavata in un campo interamente ricoperto di sassi aguzzi dove i prigionieri venivano relegati senza scarpe per giorni interi). Paolo Leone ha tracciato una sorta di geografia del reticolato, senza dimenticare le decine di campi di transito dove venivano ammassati centinaia di prigionieri destinati, nel migliore dei casi, ad altri campi definitivi, ovvero agli improvvisati tribunali del popolo, che provvedevano a esecuzioni sommarie. Un saggio ampio e originale che fa luce sulle normative giuridiche e sulla vita quotidiana nei campi di internamento, sulle violenze cui furono sottoposti tanti italiani rei di avere combattuto dalla parte dei “vinti”, che divennero così la base di consenso del neofascismo italiano.
Edizioni: Cantagalli | pp. 200
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Mussolini, una morte da riscrivere (dvd)
€ 14,90Le più recenti tecniche medico legali e digitali portano a conclusioni molto diverse dalla versione ufficiale a proposito della morte di Mussolini. Conclusioni che poggiano non su nuovi documenti e testimonianze ma su rigorose analisi scientifiche in puro stile CSI condotte da una squadra di medici legali ed esperti informatici costituitasi all’Università di Pavia sotto la guida del professor Francesco Pierucci. Oggi la Scienza aiuta la Storia a guardare con occhi diversi foto e filmati dell’aprile 1945 e a sostenere che il dittatore fu ucciso e poi rivestito, secondo modalità e probabilmente tempi diversi da quelli di Claretta Petacci. Un colpo definitivo alla versione classica che dal 1945 colloca la morte dei due davanti al cancello di Villa Belmonte a Giulino di Mezzegra, alle 16.10 del 28 Aprile ’45. Ma perché si è voluto nascondere la verità per oltre sessant’anni?
Durata: 55 minuti | Lingua: italiana | Sottotitoli: inglese | adatto a qualunque pubblico
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Storia in Rete n. 115 – maggio 2015 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Sesso e prostituzione nell’Antichità sono i temi di copertina di Storia in Rete di maggio. E poi sempre in relazione con l’attualità, il paragone fra legge Acerbo e Italicum, i 40 anni dalla fine della guerra del Vietnam, la svendita dell’Italia sul panfilo Britannia nel 1992. E ancora, il grande romanziere dimenticato Lucio d’Ambra, fra adesione e censura fascista, l’ultimo irredentista, il maltese Carmelo Borg Pisani, Talleyrand e Fouché, i “sempre a galla” del potere francese a cavallo fra XVIII e XIX secolo. Infine, il Carteggio Mussolini-Churchill: analisi di un maldestro tentativo di “debunking” operato da un libro appena uscito.
Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di maggio 2015.GUARDA LA COPERTINA DI STORIA IN RETE N. 115
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