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Home Page | Seconda guerra mondiale

Seconda guerra mondiale

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  • Uomini e scelte della RSI

    € 14,50
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    di AA.VV. (a cura di Fabio Andriola)

    Nessun fenomeno storico è un monolite: sfaccettature, contraddizioni, antagonismi e casualità caratterizzano, in fondo, ogni manifestazione umana. La vicenda della Repubblica Sociale Italiana non fa certo eccezione: nella Repubblica di Mussolini confluirono infatti, per ragioni e spinte diverse, personaggi lontanissimi tra loro e, in qualche caso, lontani anche dal fascismo. Per storia personale, cultura e indole è difficile immaginare un Giovanni Gentile e un Giovanni Preziosi, un Nicola Bombacci o un Guido Buffarini Guidi accomunati dalla stessa scelta di campo. Eppure è così: la decisione di aderire alla RSI, decisione spesso disperata e non di rado causa di una morte violenta, operata da uomini tanto diversi, è una chiave di lettura inedita che questo libro offre agli studiosi e agli appassionati di storia. Presentare la Repubblica di Salò come il frutto dell’unione di uomini diversi ma uniti da alcuni valori e da alcune suggestioni comuni, fa di quell’esperienza un soggetto di straordinaria importanza per capire cos’erano l’Italia e gli italiani dei terribili mesi della Guerra Civile. Un periodo breve e drammatico da studiare lontano dagli schematismi finora imposti sia dalle ideologie che dalla pigrizia intellettuale di buona parte della storiografia italiana e straniera. Il libro riporta gli atti – completamente rivisti e ampliati – dell’omonimo convegno tenuto nel novembre 1998 a Milano. I personaggi del volume sono: Gentile, Anfuso, Graziani, Pavolini, Valletta,, Silvestri, Tarchi, Buffarini-Guidi, Preziosi, Evola, Biggini, Marinetti, Bombacci, Rolandi Ricci, Borghese, Mussolini.

    Bastogi | pp. 278

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  • Gli Affondatori

    € 15,00
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    di Carlo De Risio

    I mezzi d’assalto della Marina italiana durante la Seconda guerra mondiale sono stati definiti “le armi segrete” impiegate nella guerra sul mare tra il 1940 e il 1943. Mentre la flotta si muoveva con grande – eccessiva – prudenza, i mezzi d’assalto (i siluri chiamati “maiali”), i barchini esplosivi, i Mas e i sommergibili divennero un vero e proprio incubo per la marina inglese che si vide non solo affondare varie navi ma subì anche l’onta di vedere gli incursori italiani penetrare le sue basi di Suda, Gibilterra, Alessandria, Alessandretta, Algeri, Mersina…

    IBN editore | pp. 132

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  • La Repubblica dei vinti – Storie di italiani a Salò

    € 18,00
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    di Sergio Tau

    «Le voci dei vinti» porta all’attenzione del grande pubblico le testimonianze di chi si unì alla Repubblica Sociale Italiana. L’altra faccia della guerra civile viene raccontata direttamente da uomini e donne che, per fedeltà al Fascismo o per paura di essere giustiziati, si ritrovarono a combattere contro i loro stessi connazionali. Le storie raccontate seguivano parabole simili: dal senso di tradimento dopo l’armistizio, alla fuga precipitosa al nord per unirsi alla «Decima» o alle Brigate Nere, alle vicende dimenticate del Servizio Ausiliario Femminile, fino ai campi di addestramento in una Germania crepuscolare, alla resa finale, alle foibe e alle vendette verso i «traditori». Sergio Tau ha raccolto i racconti degli ultimi reduci della Repubblica di Salò, consapevole della necessità di preservare le testimonianze di tutte le voci di quella che ancora oggi è una delle pagine più controverse nella storia italiana. Grazie al ricco testo introduttivo di Pietrangelo Buttafuoco, il libro di Tau è un documento unico per comprendere come le storie personali di uomini e donne si siano intrecciate alla vicenda più tragica dell’Italia fascista, fuori da ogni retorica celebrativa o ideologicamente riduttiva dell’esperienza repubblichina.

    Marsilio | pp. 352

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  • Angeli Sterminatori

    € 18,00
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    di Gian Piero Milanetti

    Avere tra le mani il volume di Milanetti e pensare ad una famosa frase di Oscar Wilde è stato un tutt’uno: «Date alle donne occasioni adeguate ed esse saranno capaci di tutto». Nina, Roza, Aleksandra, Lyda, Yulia, Lyudmila, Elizaveta… l’elenco potrebbe continuare a lungo. Sono state moltissime infatti le ragazze (alcune anche graziose, altre con i classici tratti da contadinotta robusta che ricordano le signore dei burocrati del Cremlino) protagoniste di questo libro davvero sorprendente che ci ricorda come, sempre, la Storia sia la somma di tante storie spesso poco note. E Milanetti racconta vicende curiose, sconosciute ai più: gli “Angeli sterminatori” del titolo, si è capito, sono proprio queste donne comunque straordinarie anche nella loro spietatezza. Una spietatezza che sembra difficile da accettare guardando le loro foto: sorrisi imbarazzati e orgogliosi, accompagnati da medaglie e fucili. Sorrisi giovani perché queste donne (furono qualche migliaio) non dovevano avere più di 25 anni oltre ad aver fatto almeno sette anni di scuola, avere una robusta costituzione e, ovviamente, una vista eccellente. Sorridevano anche per altre ragioni: lo scampato pericolo ad esempio, perché se i tedeschi le catturavano avevano l’ordine di fucilarle subito, possibilmente dopo averle violentate e torturate. E sorridevano perché comunque sapevano vendicarsi e/o difendersi: in coda al volume viene riportata la classifica finale delle più micidiali tra loro: in testa a tutte c’era Lyudmila Mikhailovna Pavlichenko con 309 tedeschi uccisi, seguita a distanza da Olga Aleksandrovna Vasilieva con 185 e da Ekaterina Zuranova con 155. Leggendo il libro torna subito alle mente al famoso film “Il Nemico alle Porte” con Jude Law cechino russo che duella con Ed Harris, cecchino tedesco, tra le macerie di Stalingrado. Ma gli “angeli sterminatori” si muovevano soprattutto in campo aperto o nelle boscaglie, eredi di una tradizione tutta russa/sovietica: infatti, ricorda Milanetti, quella di mandare donne al fronte e non solo con compiti di supporto e logistica ma per combattere, è un’usanza ricorrente nella storia russa che, fin dal 1919, l’Armata Rossa aveva fatto sua: non a caso sempre Milanetti è autore anche di un saggio sulle donne aviatrici che hanno combattuto durante la Grande guerra patriottica contro il nazismo. Un altro esempio di cosa voleva dire “guerra totale” e, anche, di come veniva intesa la parità uomo/donna sotto il Comunismo (F. An.)

    da “Storia In Rete” n. 147, gennaio 2018,

    Ibn | pp. 184

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  • I vinti della liberazione

    € 28,00
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    di Paul Sérant

    Cosa accadde in Europa Occidentale al termine della Seconda Guerra Mondiale? Lo scrittore Paul Sérant riapre una pagina di storia dimenticata, allo scopo di riportare l’attenzione sull’epurazione avvenuta in Europa Occidentale e sulla repressione politica che fu messa in atto in diverse nazioni al termine del conflitto più sanguinoso che l’umanità abbia mai conosciuto. Attraverso una precisa ricostruzione dei fatti, Sérant ricorda che la fine di una guerra non coincide mai con la firma di trattato o con una data stampata su libro di storia.

    Paul Sérant (Parigi 1922 – Avranches 2002), durante l’occupazione tedesca partecipa alla Resistenza, e dopo la guerra collabora al servizio estero la BBC. Giornalista e scrittore, è un apprezzato studioso di esoterismo, argomento sul quale scriverà importanti saggi dedicati a Guénon e al pensiero tradizionalista.

    Orientale.

    Oaks editrice | pp. 408

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  • La grande fuga – Il massacro dei tedeschi orientali

    € 28,00
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    di Jürgen Thorwald

    Jurgen Thorwald prestava servizio nella marina tedesca quando le truppe sovietiche sferrarono l’offensiva che dalla Vistola li condusse fino al fiume Elba, dove si ricongiunsero agli Alleati. Thorwald mette da parte la prospettiva storico-militare e la glorificazione dei vincitori per concentrarsi sulle sorti, spesso tragiche, degli individui. Un’opera che è diventata un classico sul crollo della Germania Orientale.

    Oaks editrice | pp. 731

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  • Julius Evola. Un filosofo in guerra

    € 18,00
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    di Gianfranco De Turris

    Tra l’agosto del 1943 e la fine della guerra Julius Evola, filosofo tra i più discussi dell’età contemporanea, si muove nell’Europa al collasso: da Berlino al Quartier Generale di Hitler nella Prussia orientale, poi di nuovo a Roma, come agente dietro le linee, dopo l’arrivo degli americani a Verona e poi a Vienna dove, sotto falso nome, si dedica all’esame di materiale massonico e dove viene ferito durante un bombardamento restando paralizzato. Un periodo sconosciuto della vita del filosofo ricostruito con minuzia di particolari e documenti inediti. Il risultato è un saggio in cui, attraverso le vicende biografiche, si analizzano e si rileggono le idee di Evola per un progetto politico destinato al “dopo”. Le riflessioni sul fallimento del fascismo e del nazismo, la genesi del Movimento per la Rinascita dell’Italia, l’esoterismo, la visione politica e artistica si intrecciano in una trama che non ha niente da invidiare a una spy story, tra servizi segreti tedeschi, false identità, attività e viaggi misteriosi, ferite del corpo e dell’anima.

    Mursia | pp. 242

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  • Così parlò Hitler

    € 18,00
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    di Fabrizio Dragosei

    «Hitler parlava molto e ci teneva a non essere equivocato. Aveva deciso di far stenografare ogni sua parola, in occasioni pubbliche e private. Migliaia e migliaia di pagine che venivano poi trascritte in varie copie e custodite in diversi archivi». La storia del nazismo e del Terzo Reich viene raccontata in questo libro attraverso le parole di Hitler: il progetto di Reich mondiale, altoatesini in Crimea, svizzeri a gestire gli alberghi, l’Est europeo trasformato in una grande colonia con città germaniche fortificate in mezzo a campagne abitate da milioni di schiavi. E ancora: la «Soluzione Finale», i commenti sugli alleati e sui nemici, la passione per le automobili e la conoscenza dei dettagli tecnici di aerei e carri armati. Infine, la guerra per la conquista del mondo secondo il Führer, così come emerge dall’analisi delle conversazioni pubbliche e private fatte stenografare puntualmente per anni. Ne esce un ritratto inedito e a tutto tondo del Führer arricchito anche dai documenti conservati negli archivi ex sovietici, messi a disposizione degli studiosi solo recentemente. Veniamo a sapere così che Stalin non scomparve affatto dal Cremlino all’indomani dell’attacco tedesco nel 1941 e che i sovietici avevano preparato i piani per un attacco preventivo alla Germania. Gli Alleati sapevano già nel 1939 del protocollo segreto aggiuntivo al patto Ribbentrop-Molotov e nel 1944 avevano foto aeree che mostravano lo smantellamento del campo di Auschwitz.

    Edizioni Mursia | pp. 352

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  • Storia in Rete n. 109/110 novembre – dicembre 2014 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete di novembre-dicembre 2014 affronta in un numero speciale monografico, il tema più scabroso della storia italiana del ‘900: la Guerra Civile. Negata fino agli anni Ottanta dalla storiografia, ancora oggi c’è chi vorrebbe che il racconto degli anni 1943-1945 (e oltre…) fosse fatto solo secondo la vulgata resistenziale. Prova ne è il film “Il Segreto di Italia” che racconta la strage di Codevigo e che per uscire nelle sale ha dovuto attendere quattro faticosi anni. Così Storia in Rete ha deciso di ripercorrere alcuni capitoli di quel tragico periodo, da Porzus a Codevigo, dalla vera storia di Dante Di Nanni a quella di Edgardo Sogno, dalle vicende della Repubblica partigiana della Valdossola a quelle dei preti assassinati durante (e dopo) la Guerra Civile, dagli aspetti ideali che trasformarono una lotta di liberazione in una “san Bartolomeo di repubblichini” ai misteri e alle atrocità della Guerra Civile nelle valli del Pasubio. Per finire con un’inchiesta su come ancora sia difficile su Wikipedia accettare la storiografia più aggiornata su questo tema.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di novembre-dicembre 2014!!

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  • Storia in Rete n. 107 – settembre 2014 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete di settembre 2014 si dedica a due casi legati a doppio filo alle carte di Mussolini: si apre con la vicenda Guareschi-De Gasperi: possibile – come sostiene un recente saggio – che su questa vicenda possa essere stata scritta la parola “fine”? Evidentemente no, e Storia in Rete vi spiega perché. Poi, documenti inediti: se le clausole del Lungo Armistizio del 1943 rimasero segrete fino a dopo la fine del conflitto, Mussolini ne venne informato. Ma perché non fece rivelare gli sconvolgenti articoli della resa incondizionata alla sua propaganda? Dalle carte sparite (o ritrovate) a quelle che rischiano d’essere disperse: possibile che l’Archivio Centrale dello Stato debba essere “delocalizzato”?

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  • Storia in Rete n° 97/98 – Nov. Dic. 2013 (pdf da scaricare subito)

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    Storia in Rete n. 97-98 apre con una lunga anticipazione da “Tecnica della Sconfitta” di Franco Bandini, recentemente ripubblicato: una dura accusa alle classi dirigenti italiane e ai loro spesso immotivati complessi di inferiorità. Storia in Rete intervista quindi Dario Fertilio, autore del romanzo storico “L’ultima notte dei fratelli Cervi” e vincitore del Premio Acqui Storia 2013, oggetto di durissimi attacchi da parte dell’ANPI. E ancora, grandi italiani: Rodolfo Siviero, lo 007 italiano che dopo la Seconda guerra mondiale recuperò le opere d’arte trafugate dai nazisti. Poi, in questo numero è l’esordio sulle pagine di Storia in Rete di una nuova rubrica: in attesa del centenario della Grande Guerra, Marco Pizzo, direttore del Museo centrale del Risorgimento di Roma ci accompagnerà alla scoperta del primo conflitto mondiale attraverso straordinarie immagini e punti di vista inediti. Quindi il professor Carmelo Occhipinti spiega ai lettori di Storia in Rete come e perché gli studiosi della Storia non possono evitare il confronto con internet, mentre Aldo A. Mola ci racconta l’esordio in Italia nel 1913 del suffragio universale maschile, una svolta del governo giolittiano che fu coronata da successo. Una svolta che contemporaneamente vedeva nascere un quindicinale, l’«Utopia», diretto da un giovane giornalista dal sangue bollente: Benito Mussolini. Nel 1913 il futuro Duce dava alle stampe una rivista social-rivoluzionaria che avrebbe dovuto accendere la miccia del massimalismo socialista. Poi, un lungo balzo indietro, con l’erotismo sulle rive del Nilo, quando le piene stagionali favorivano la vita sessuale degli antichi Egizi. E dall’Egitto alle sponde del Bosforo, con le Crociate bizantine contro Persiani e Arabi: quando Bisanzio lanciò le sue «guerre sante». Poi di nuovo avanti, al Rinascimento: Vespasiano Gonzaga, l’uomo che volle una città ideale sulle rive del Po. E infine la terza puntata della saga del mistero della sorte di Luigi XVII, delfino di Francia.

    LEGGI IL SOMMARIO DEL N. 98

     

     

     

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  • Storia in Rete n° 87/88 – gen. – feb. 2013 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Perché l’Italia entra in guerra nel 1940? E soprattutto perché lo fa con le strane modalità che conosciamo? La vulgata non tiene più il passo con la ricerca d’archivio e le carte raccontano una storia ben differente dalla leggenda della “pugnalata alla schiena”. Storia in Rete ne parla con lo storico Emilio Gin che nel suo ultimo saggio ha evidenziato tutti gli elementi nuovi (e riletto quelli vecchi) di quel 1940, suggerendo ipotesi nuove e sorprendenti. Questo numero di Storia in Rete dà anche spazio a un inquietante parallelo storico: chi ricorda le riforme del cancelliere Heinrich Brüning? Eppure quel 1930-1932 nella Germania di Weimar appare fin troppo simile all’Italia dei “tecnici” di Mario Monti. Dall’aumento della pressione fiscale alla litania del “ridurre il costo del lavoro”, dall’articolo di fede del “dobbiamo pagare il debito” alla demolizione dello Stato sociale, l’Italia di oggi sembra il deja vu della Germania di Weimar che aprì le porte ad Hitler. E ancora: la Marcia su Roma e le responsabilità dei contemporanei nel nuovo libro di Aldo Mola; i terremoti in Val Padana durante il Medioevo; il tentativo di restaurazione paternalistica del papa-re Leone XII negli anni ’20 del 1800; la chimica della bellezza e i suoi salatissimi costi, con i velenosi cosmetici del Medioevo e Rinascimento; le nuove teorie sulla fine della famiglia Romanov nel 1917 e l’allucinante vicenda della spedizione Dyatlov, misteriosamente massacrata durante un’escursione alpinistica negli Urali del 1959.

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