di Gianluca Barneschi
Pochi sanno dove si è verificato il più grave disastro ferroviario della storia. È avvenuto in Italia, a Balvano, in provincia di Potenza, nelle prime ore del 3 marzo 1944. Più di 600 persone (uomini, donne, ma anche giovanissimi) morirono in maniera assurda e incredibile, all’interno di una galleria, avvelenati dal monossido di carbonio prodotto da due locomotive a vapore. Ma ancora più incredibile è la maniera nella quale questa tragedia, dai molti responsabili e nessun colpevole, sia stata ignorata dalle istituzioni e dalla storia, anche in conseguenza di maldestre versioni di comodo e ricostruzioni non adeguate. Inizialmente, censura militare e ragion di Stato congiurarono per un quasi completo insabbiamento della tragedia, ma la rimozione dalla memoria collettiva e dalla memorialistica storiografica, concretizzatasi nei decenni successivi fino ai nostri giorni, risulta davvero inspiegabile.
pp. 424 + 32 di foto a colori – Cantagalli
€ 25,00
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