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I Borgia
€ 18,00di Elena e Michela Martignoni
Un romanzo dove tutto è storia. Ma la storia dei Borgia è piena di elementi romanzeschi del resto: assetati di potere, spietati e superbi. Affascinanti, geniali e magnifici anche se schiavi delle passioni umane. Le armi dei Borgia sono il delitto, la vendetta e l’inganno. Le vicende narrate in questo libro si snodano nel lustro 1497-1502, quando la famiglia catalana dominava il centro della Penisola e ambiva alla creazione di un regno, a discapito delle famiglie nobili italiane da secoli feudatarie della Chiesa. I protagonisti vivono esistenze tanto estreme da apparire invenzioni letterarie. Rodrigo, papa Alessandro VI, passionale e scaltro; Cesare, detto il Valentino, il Principe preso a modello da Machiavelli, e Lucrezia, che dopo secoli di infamie, ora la storia giudica una vittima e non più solo una peccatrice. Fra oscure trame di palazzo, splendori e miserie della Roma papalina, tra amori impossibili e colpi di scena, realtà e fantasia, Elena e Michela Martignoni raccontano il nero del Rinascimento.
Corbaccio | pp. 816
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Storia in Rete n. 108 – ottobre 2014 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Storia in Rete di ottobre 2014 (clicca qui per vedere sommario e anteprime) torna nel periodo d’oro dell’Italia, i secoli del Basso Medioevo, dell’Umanesimo e del Rinascimento quando i condottieri di ventura italiani erano i migliori soldati d’Europa. Una grande mostra a Perugia è l’occasione per tornare su questi guerrieri che furono tanto signori della guerra quanto mecenati e soprattutto veri e propri imprenditori di quelle piccole-e-medie imprese della guerra che crearono l’Italia fra 1300 e 1500.
Dal Medioevo vero a quello dei giorni nostri: la minaccia dell’ISIS e le sue radici esoteriche. Poi, un lungo dossier sulla Grande Guerra: una riflessione sul ruolo del conflitto nell’identità italiana di Ernesto Galli della Loggia (per gentile concessione di autore e di Nuova Storia Contemporanea), i tentennamenti del governo Salandra all’inizio della guerra e le crisi di coscienza degli interventisti e nazionalisti, divisi fra filo-tedeschi e anti-austriaci, la sottaciuta consonanza di posizioni fra Mussolini e Gramsci nel 1914, nel nome della “neutralità attiva e operante”.
E ancora, il tentativo di delegittimazione del Premio Acqui Storia, con le incredibili polemiche e i surreali attacchi all’iniziativa. E quindi i crimini dimenticati commessi dall’esercito giacobino in ritirata da Napoli nel 1799 nella zona di Cassino e Isola Liri. Dall’invasione francese a quella franca, con la storia della calata di Carlo Magno contro i Longobardi alle Chiuse, nel 773.
Infine, uno spazio speciale dedicato al senatore Giovanni Raineri, di cui ricorre l’80° anniversario della morte. Un grande convegno a Piacenza ricorda quello che fu un grande uomo di Stato, inventore dei Consorzi Agrari, ministro e animatore di una politica onesta e volta al bene comune.
Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di ottobre!!
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Storia in Rete n° 87/88 – gen. – feb. 2013 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Perché l’Italia entra in guerra nel 1940? E soprattutto perché lo fa con le strane modalità che conosciamo? La vulgata non tiene più il passo con la ricerca d’archivio e le carte raccontano una storia ben differente dalla leggenda della “pugnalata alla schiena”. Storia in Rete ne parla con lo storico Emilio Gin che nel suo ultimo saggio ha evidenziato tutti gli elementi nuovi (e riletto quelli vecchi) di quel 1940, suggerendo ipotesi nuove e sorprendenti. Questo numero di Storia in Rete dà anche spazio a un inquietante parallelo storico: chi ricorda le riforme del cancelliere Heinrich Brüning? Eppure quel 1930-1932 nella Germania di Weimar appare fin troppo simile all’Italia dei “tecnici” di Mario Monti. Dall’aumento della pressione fiscale alla litania del “ridurre il costo del lavoro”, dall’articolo di fede del “dobbiamo pagare il debito” alla demolizione dello Stato sociale, l’Italia di oggi sembra il deja vu della Germania di Weimar che aprì le porte ad Hitler. E ancora: la Marcia su Roma e le responsabilità dei contemporanei nel nuovo libro di Aldo Mola; i terremoti in Val Padana durante il Medioevo; il tentativo di restaurazione paternalistica del papa-re Leone XII negli anni ’20 del 1800; la chimica della bellezza e i suoi salatissimi costi, con i velenosi cosmetici del Medioevo e Rinascimento; le nuove teorie sulla fine della famiglia Romanov nel 1917 e l’allucinante vicenda della spedizione Dyatlov, misteriosamente massacrata durante un’escursione alpinistica negli Urali del 1959.
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Storia in Rete n. 72 – ottobre 2011 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Storia in Rete di ottobre 2011 dedica la copertina ai calunniati Borgia: dopo cinque secoli la famiglia più famigerata del Rinascimento italiano torna alla ribalta con due fiction, che – more solito – non le rendono giustizia e si adagiano su vecchi stereotipi. E’ allora l’occasione giusta per raccontare con un lungo dossier un po’ della vera storia di papa Alessandro VI, Cesare e Lucrezia, protagonisti di quegli anni ribollenti fra Quattro e Cinquecento.
Altro dossier è quello che Storia in Rete dedica alla guerra Italo-Turca del 1911, di cui cade il centesimo anniversario proprio in questi giorni. Una guerra dimenticata in un imbarazzato silenzio, perchè ha legato i destini delle due sponde del Mediterraneo fino alle recentissime cronache belliche.
Quindi Storia in Rete presenta in esclusiva un inedito documento: l’auto-intervista che il dissidente cecoslovacco Jirì Pelikàn ha fatto a sé stesso negli anni post-tangentopoli, che rivela alcuni dei lati oscuri del Partito Comunista Italiano. E con un salto indietro, si ripercorre una delle vicende all’origine della moderna Australia, la Rivolta del Rum del 1808, fra governatori corrotti, contrabbandieri ed un intero reggimento che si ammutina.
A chiudere due considerazioni sugli ultimi sviluppi nelle inchieste sulla morte di Mussolini: dalla recensione\stroncatura del saggio di Pierre Milza e alla risposta alle obbiezioni sul documentario di Storia in Rete “Mussolini, una morte da riscrivere“.
Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di ottobre 2011!
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Storia in Rete n. 68 – giugno 2011 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Paul McCartney è morto? Cosa c’è dietro la più appassionante leggenda metropolitana del XX secolo? Con un’anticipazione da “Il Codice McCartney” di Fabio Andriola e Alessandra Gigante Storia in Rete vi racconta alcuni dei retroscena di un caso in bilico fra complottismo ed evidenze suffragate da prove. Storia in Rete vi porta quindi fra le oscure vicende degli attentati al papa: dalle bombe angloamericane durante la Seconda guerra mondiale al caso Orlandi. E da questioni di sangue e crimine a quelle di letto e di penna di Veronica Franco, la celebre cortigiana e poetessa del ‘500 veneziano, che ispirò pittori e scrittori e lottò per la dignità delle donne che facevano il suo mestiere. A 70 anni quindi dall’inizio della Campagna di Russia, Storia in Rete va ad analizzare alcune delle inquietanti tesi su come scoppiò il conflitto fra i due dittatori totalitari Hitler e Stalin. Dalle nevi della Russia al fango dell’editoria nostrana: i “Diari del Duce” sono veri o falsi? Una domanda mal posta, secondo Paolo Simoncelli. E’ più lecito chiedersi se si tratti di un immenso scherzo editoriale. Un balzo indietro al Risorgimento, con il ritratto di Petruccelli della Gattina, la penna più caustica del suo tempo, e alle vicende dell’Impero Ottomano, con tre “turquerie” dal misterioso mondo a cavallo fra Europa e Islam. Storia in Rete di questo mese si chiude quindi con il secondo ritratto dei Grandi Illuminati, dedicato a Krishnamurti, il messia che si smentì, e il crepuscolo della Teosofia.
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Storia in Rete n. 66 – aprile 2011 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Storia in Rete di aprile 2011 ospita un vasto dossier su cinque secoli di cattivo vicinato fra Italia e Francia: dalla calata di Carlo VIII alla morte di Mattei, dall’invasione napoleonica ad Ustica, dalla crisi di Tunisi al tradimento delle promesse fatte all’Italia nei trattati di pace del 1919. Una storia fatta di reciproche influenze, tentativi francesi d’egemonia, rivalità e invidia. Con alcuni miti da sfatare, come quello della “pugnalata alla schiena” nel 1940 e quello che le relazioni fra popoli e nazioni cambino al cambiar dei regimi.
Voltata pagina, Storia in Rete ricorda due anniversari: il 150° anniversario della Guerra di Secessione americana e il 100° dalla morte del grande Emilio Salgari, il padre di Sandokan. Quindi due figure chiave nella storia della filosofia e dell’esoterismo: Apollonio di Tiana nel suo incontro con il futuro Imperatore Vespasiano e Madame Blavatsky, la fondatrice della Teosofia
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Guerre fluviali – Le lotte tra Milano e Venezia nel XV secolo
€ 18,00di Carlo Alberto Brignoli
Non c’erano solo i capitani di ventura a guidare le milizie di questo o quello stato italiano durante le mille guerre del Medioevo e Rinascimento. C’erano anche degli ammiragli un po’ particolari perché invece che solcare i mari guidavano vere e proprie flotte lungo i fiumi e nei laghi della Pianura Padana. Ovviamente non dobbiamo pensare ai letti dei nostri fiumi, contenuti da argini e dalla “civiltà”. E’ un pezzo di storia dimenticato ma non secondario quello che ha deciso di affrontare Carlo Alberto Brignoli col puntiglio dell’appassionato super specialista che non teme di affrontare dettagli che magari al lettore comune non possono interessare più di tanto. Al centro delle ricerche di questo meticoloso storico soprattutto della storia del Ticino, la lunga rivalità che separò soprattutto nella prima metà del ‘400, La Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano dei Visconti che, con l’ultimo duca della Dinastia, Filippo Maria (1392-1447), daranno prove sopraffine di machiavellismo politico ante litteram e spregiudicatezza diplomatica. Alla fine, sarà il “terragno” Ducato di Milanese ad avere la meglio sulle mire espansionistiche di Venezia che verrà “contenuta” nei suoi territori a destra del Garda. E questo successo milanese arriverà anche grazie all’audacia dei suoi marinai fluviali. Giustamente, Brignoli dedica un intero capitolo a una delle tante figure che andrebbero strappate dall’oblio della Storia e fatte conoscere meglio: è il caso del pavese Pasino degli Eustachi (1360 – 1445 ), una specie di Andrea Doria d’acqua dolce dove “acqua dolce” non va inteso in senso spregiativo. Pasino non fu solo un abile stratega – come impararono a più riprese e a proprie spese i veneziani – ma un ingegnere navale, un manager, un abile politico e, in qualche modo, un antesignano delle teorie sul “potere navale”. Negli ultimi due secoli applicate ovviamente agli Oceani ma che hanno avuto un senso anche in fiumi e laghi durante il Rinascimento. (F.An.) Recensione da “Storia In Rete” n. 111 – gennaio 2015
Edizioni Mursia | pp. 234
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Volpi e leoni. I Medici, Machiavelli e la rovina d’Italia
€ 19,00di Marcello Simonetta
Volpi e leoni. I Medici, Machiavelli e la rovina d’Italia è il romanzo famigliare dei Medici dal 1492 al 1527, ma anche una storia d’Italia abbreviata, quasi un noir schiuso sui misteri del Rinascimento. E non c’è niente di inventato: i dettagli più inverosimili, gli avvenimenti più incredibili, le coincidenze più improbabili, i presagi più inverificabili sono tutti veri e provati. Dalla morte di Lorenzo il Magnifico al Sacco di Roma, si compone davanti ai nostri occhi la grande fortuna e il fallimento finale della generazione dei Medici, che poté vantare ben due pontefici e due duchi. Fu una “età dell’oro”, ma anche un periodo burrascoso, così che ripercorrerlo consentirà per esempio di cogliere un’inquietante somiglianza tra la “corte dei miracoli” di Leone X, il primo papa de’ Medici, e la Roma dell’ultimo ventennio. Certi personaggi coloriti e disonesti sembrano usciti dalle cronache contemporanee: cardinali e lenoni, banchieri e buffoni, faccendieri e puttanieri, sbirri e criminali e impuniti. All’incrocio fra politica e finanza allegra si situa allora la straordinaria figura di Filippo Strozzi, banchiere, avventuriero, seduttore, che è il protagonista occulto del libro. A lui si può attribuire l’idea che lo stato è cosa nostra (espressione diplomatica e commerciale dell’epoca). Mentre Machiavelli, anche se non fa la parte del leone, e neanche della volpe, è onnipresente in spirito, se non in carne e ossa. Un testimone d’eccezione che, uscito dal ruolo di segretario fiorentino, offre affannosamente ricette alla politica dei Medici. E sono loro, fissati dall’estro ricostruttivo dell’autore, a rivelarsi più volpini e più leonini di quanto si potesse immaginare. È proprio il caso di dire che la metafora ha sfidato, con successo, il tempo.
Edizioni Bompiani | pp. 427