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Home Page | Products tagged “Islam”

Islam

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    € 18,00
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    di Rita Monaldi e Francesco Sorti

    Roma, settembre 1683. In una locanda nel cuore della Città Santa la morte improvvisa di un viaggiatore semina il panico: veleno o peste? Per paura del contagio, gli ospiti vengono rinchiusi in quarantena nelle loro stanze. Tra essi c’è l’abate Atto Melani, ex cantante castrato e ora agente segreto del Re Sole, deciso a scoprire cosa si celi dietro quella strana morte. Atto dovrà però scontrarsi con le reticenze e le paure degli altri ospiti, con lo spettro della peste che aleggia nella locanda e gli echi minacciosi della battaglia decisiva che le armate dei principi cattolici stanno combattendo a Vienna contro i turchi. Nonostante le difficoltà, l’inchiesta dell’abate Melani condurrà alla soluzione del mistero, ma soprattutto alla tremenda verità che segretamente condiziona il destino d’Europa: una congiura internazionale in cui s’intrecciano religione, politica e spionaggio. Il diario dell’inchiesta, tenuto minuziosamente dal garzone della locanda, finirà sepolto in un volume manoscritto.

     

    Baldini&Castoldi | pp. 640

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  • Storia in Rete 141 – 142 – Luglio / Agosto 2017 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    A un anno dal fallito golpe di Ankara il potere di Erdogan in Turchia è sempre più forte. E si manifesta anche attraverso una rivalutazione della storia imperiale ottomana, con le grandiose celebrazioni che ogni anno si tengono “spontaneamente” per ricordare la conquista di Costantinopoli, il 29 maggio 1453. Una storia fatta di grandi vittorie ma anche di schiavismo, massacri, espansionismo imperialista ai danni dell’Europa, e che l’Europa farebbe bene a ricordare a sua volta. Storia in Rete dell’estate 2017 racconta le relazioni fra Occidente e Impero ottomano dal XIII secolo al tramonto ottocentesco del “malato d’Europa”. Una storia che dovrebbe far riflettere e soprattutto far riconsiderare tanti complessi di inferiorità che oggi minano l’autocoscienza e l’autostima dei popoli europei. E una di queste mine – spiega Antonello Carvigiani – è stata smascherata da un affilato saggio di Rodney Stark, un docente di storia protestante che difende il Cattolicesimo dalle “leggende nere” dure a morire con cui è stato infangato nei paesi della Riforma.

    Continua poi anche questo numero di Storia in Rete il dibattito sul Risorgimento. Lo fa Pino Aprile, analizzando quelle elite meridionali che “tradirono e furono tradite”, lasciando il sud in uno stato semi-coloniale, e Pierluigi Romeo di Colloredo, che evidenzia come il regno delle Due Sicilie fosse minato al suo interno da discordie fra terraferma e Sicilia, rispondendo anche alle affermazioni di Aprile sul numero 140 di Storia in Rete a proposito del generale Cialdini.

    Dal Risorgimento a uno dei più torbidi segreti dell’Italia contemporanea: quello della morte di Mussolini. Sandro Provvisionato rivela un inedito memoriale che raccoglie la confessione nientemeno che di Walter Audisio, il “colonnello Valerio”, sedicente “giustiziere” del Duce. Una confessione rilasciata in segreto a dei suoi compagni di partito negli anni Cinquanta che sotto certi aspetti lascia perplessi (avrà detto la verità?), ma dall’altro conferma una tesi che in pubblico i vertici partigiani hanno negato per decenni: quella della “doppia fucilazione”, con forza sostenuta da Pisanò e Bandini e confermata solo di recente dalle analisi forensi.

    Poi Roberto Festorazzi getta una luce inedita sui contatti segreti di Leo Valiani con l’intelligence britannica. Contatti molto più profondi e vincolanti di quelli ufficialmente riconosciuti dall’esponente giellista, e che suggeriscono anche inquietanti spiegazioni alle modalità sbrigative e tutt’altro che chiare con cui si giunse all’esecuzione di Mussolini.

    E ancora, una perizia di Storia in Rete su una delle foto pubblicate nel numero 129-130 dell’estate del 2016 dimostra che si trattava in realtà di un fotoritocco. Ma chi e perché ha avuto interesse a millantare la presenza di un agente dell’OSS sui luoghi dell’esecuzione di Mussolini proprio in quei giorni di fine aprile? Lo smascheramento di un falso non fa che spalancare nuovi campi d’indagine, tanto più visto che le foto ritoccate provenivano proprio da un ex agente segreto d’oltreoceano…

    Infine, raccontato da Marcello De Angelis, il ritratto di uno dei grandi militari italiani del XX secolo: Federico Baistrocchi. Uno dei migliori organizzatori e riformatori del Regio Esercito, che dopo aver preparato le basi per la vittoria italiana in Abissinia nel 1935 venne messo da parte da Mussolini, anche per le invidie e i malumori che aveva suscitato fra i suoi meno capaci colleghi.

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  • Storia in Rete 132-134 – Ottobre / Dicembre 2016 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Questo numero di Storia in Rete torna sul problema della caduta di Roma Antica e i suoi riflessi sul presente, in un’Europa che tanto più somiglia a quel IV-V secolo d.C. quanto più molti intellettuali e maitre-a-penser cercano di negare ogni parallelismo e addirittura di rovesciare la realtà storica a beneficio di una narrazione propagandistica. Un tema che si riallaccia a quello della cosiddetta “Grande Sostituzione”, il tentativo di ripopolare l’Europa attraverso l’immigrazione dall’Asia e dall’Africa pianificato da decenni e di cui Storia in Rete traccia una storia a partire dai documenti ufficiali dell’ONU.

    Si passa dunque alla geopolitica, con la storia dell’amore-odio fra le due potenze continentali dell’Eurasia: Germania e Russia, e alle vicende della caduta del Regno delle Due Sicilie, in risposta alle tesi neo-borboniche: la fine del regno di Francesco II era fatale e inevitabile?

    Quindi, un’esclusiva per Storia in Rete: un’inchiesta sulle delazioni fatte (o commissionate) da Palmiro Togliatti per far eliminare gli elementi poco stalinisti del Partito Comunista d’Italia dalla polizia fascista: un sistema per far fare ad altri il lavoro sporco…

    E ancora: un’inchiesta sulla morte del prefetto di Zara, Vezio Orazi, ucciso da un agguato partigiano in Dalmazia nel 1942, un nuovo libro fotografico che documenta con scatti inediti le vicende di Piazzale Loreto durante la Guerra Civile, un ritratto del padre della parola “genetica”, William Bateson e un viaggio nella città dell’oro, il centro delle carovaniere nel Marocco medievale: Sigilmassa.

    Poi un articolo dedicato a una singolare teoria: e se le cronologie ufficiali fossero sbagliate in eccesso di almeno settecento anni? Una tesi incredibile, se non fosse che a sostenerla c’è un pezzo da novanta dell’accademia tedesca: Gunnar Heinsohn.

    E infine i berserkir nordici, fra mitologia e analisi filologica delle fonti storiche e il Premio Acqui Storia, che quest’anno è andato ai documentari de “La Storia in Rete”.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete in edicola!!

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  • Storia in Rete n. 111 – gennaio 2015 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete di gennaio 2015 (clicca qui per vedere copertina e anteprime) è andato in stampa proprio mentre a Parigi l’integralismo islamico si scatenava con l’attentato alla redazione di “Charlie Hebdo” e al supermercato kosher. Da qui la scelta di raccontare ai lettori quali sono le radici profonde storico-ideologiche delle attuali minacce del sedicente neo-Califfato dell’ISIS: le promesse di conquista delle capitali dell’Occidente (Costantinopoli e Roma) fatte dal Profeta in persona e i tentativi di realizzarle effettuate dai Saraceni, prima, e dagli Ottomani poi con gli sbarchi rispettivamente sulle coste tirreniche e ad Otranto.

    Poi, Storia in Rete torna sul caso Matteotti: il putiferio suscitato da una recente intervista di Arrigo Petacco sul blog di Beppe Grillo e un nuovo studio di un “outsider” come Enrico Tiozzo che però ha fornito un contributo determinante a rileggere le fasi del rapimento e dell’omicidio Matteotti in un’ottica diversa da quella “ufficiale”.

    Quindi con questo numero, il primo del 2015, Storia in Rete inizia le sue personali celebrazioni per i cento anni della Grande Guerra con una galleria di Eroi italiani. Il primo – partendo da una mostra che si sta tenendo al Museo Caproni di Trento – è Francesco Baracca, l’Asso degli Assi della caccia italiana, l’uomo dal Cavallino Rampante.

    E ancora. La specialità svedese: non i mobili da montare ma l’eugenetica, scheletro nell’armadio della socialdemocrazia scandinava, e poi la triste storia dei Coolies, gli “schiavi a pagamento” che alla fine dell’Ottocento sostituirono quelli veri con la scusa del “libero mercato”, e che hanno perfino cambiato la demografia di intere regioni mostrando il vero volto dell’emigrazione.

    Dai crimini contro l’umanità a quelli – non meno efferati – dei singoli: Massimo Centini racconta la vicenda di Cesare Verzeni, il “vampiro del Bergamasco”, il primo caso di assassino seriale studiato scientificamente nel nostro paese.

    Poi, Elena e Michela Martignoni parlano con Luigi de Pascalis, autore di un nuovo romanzo storico sulla figura di Giuliano l’Apostata, Aldo Mola racconta la caduta di Murat e il suo disperato, ma seminale, appello agli italiani da Rimini e ancora mostre, con l’intervista alla curatrice della mostra al Vittoriano su un grande pittore del Novecento: Mario Sironi.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di gennaio!!

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  • Storia in Rete n° 99 – gennaio 2014 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete n. 99 presenta ai suoi lettori un dossier sull’altra metà della vergogna dello schiavismo, quello mussulmano. Un fenomeno storico durato oltre mille anni e che provocò danni all’Africa non inferiori di quelli della tratta atlantica. Ma soprattutto che si abbatté anche sull’Europa, che dall’Islanda alle pianure della Russia meridionale divenne un enorme territorio di caccia per gli schiavisti islamici, con oltre un milione di persone in catene solo fra 1500 e 1600… E ancora, la storia in rete. Quando Wikipedia rischia di finire sotto scacco: il tentativo di distorcere a fini politici la voce su Norma Cossetto, la martire delle Foibe. Dai Gendarmi della Memoria alla necessità di rivedere la memoria: Mussolini e Matteotti, vite parallele di due rivoluzionari divisi dal caso, non dall’ideologia. E quindi le memorie di Massimiliano Majnoni, il banchiere testimone della convulsa stagione politica nella Roma fra 1944 e 1945. Storia in Rete fa quindi un passo indietro, nel Settecento francese. Dai salotti del Grand Siecle alla misteriosa fuga del Delfino, una lunga inchiesta, che pubblichiamo in esclusiva, giunta alla sua quarta puntata. E – last but not least – l’intervista che un gigante del giornalismo, Giovanni Ansaldo, riuscì a ottenere da Maria Sofia di Borbone-Napoli, l’ex Regina delle Due Sicilie detronizzata, in esilio a Parigi nel 1924 e le tracce letterarie della Roma di fine Ottocento nell’opera di un giovane di belle speranze da poco emigrato nella nuova capitale: Gabriele D’Annunzio.

    LEGGI IL SOMMARIO DEL N. 99

     

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  • Storia in Rete n° 97/98 – Nov. Dic. 2013 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete n. 97-98 apre con una lunga anticipazione da “Tecnica della Sconfitta” di Franco Bandini, recentemente ripubblicato: una dura accusa alle classi dirigenti italiane e ai loro spesso immotivati complessi di inferiorità. Storia in Rete intervista quindi Dario Fertilio, autore del romanzo storico “L’ultima notte dei fratelli Cervi” e vincitore del Premio Acqui Storia 2013, oggetto di durissimi attacchi da parte dell’ANPI. E ancora, grandi italiani: Rodolfo Siviero, lo 007 italiano che dopo la Seconda guerra mondiale recuperò le opere d’arte trafugate dai nazisti. Poi, in questo numero è l’esordio sulle pagine di Storia in Rete di una nuova rubrica: in attesa del centenario della Grande Guerra, Marco Pizzo, direttore del Museo centrale del Risorgimento di Roma ci accompagnerà alla scoperta del primo conflitto mondiale attraverso straordinarie immagini e punti di vista inediti. Quindi il professor Carmelo Occhipinti spiega ai lettori di Storia in Rete come e perché gli studiosi della Storia non possono evitare il confronto con internet, mentre Aldo A. Mola ci racconta l’esordio in Italia nel 1913 del suffragio universale maschile, una svolta del governo giolittiano che fu coronata da successo. Una svolta che contemporaneamente vedeva nascere un quindicinale, l’«Utopia», diretto da un giovane giornalista dal sangue bollente: Benito Mussolini. Nel 1913 il futuro Duce dava alle stampe una rivista social-rivoluzionaria che avrebbe dovuto accendere la miccia del massimalismo socialista. Poi, un lungo balzo indietro, con l’erotismo sulle rive del Nilo, quando le piene stagionali favorivano la vita sessuale degli antichi Egizi. E dall’Egitto alle sponde del Bosforo, con le Crociate bizantine contro Persiani e Arabi: quando Bisanzio lanciò le sue «guerre sante». Poi di nuovo avanti, al Rinascimento: Vespasiano Gonzaga, l’uomo che volle una città ideale sulle rive del Po. E infine la terza puntata della saga del mistero della sorte di Luigi XVII, delfino di Francia.

    LEGGI IL SOMMARIO DEL N. 98

     

     

     

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  • Storia in Rete n. 65 – marzo 2011 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete di marzo 2011 celebra il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Ma amaramente apre con la triste situazione creatasi in Alto Adige, dove i monumenti italiani di Bolzano rischiano d’essere deturpati per un voto di scambio. Dunque, facciamo il punto sull’estremo lembo settentrionale del nostro paese, per capire meglio l’intera nazione. Dalla crisi storica altoatesina alla riapertura del Museo Nazionale del Risorgimento di Palazzo Carignano a Torino, e un episodio un po’ monicelliano dell’Impresa dei Mille, durante il passaggio di Garibaldi a Patti prima della battaglia di Milazzo. Storia in Retesi dedica quindi alla rievocazione storica, in collaborazione con “Rievocare” e in concomitanza con Storia in Fiera, la rassegna della storia di Ferrara. Un passo indietro, quindi, fino ad Alessandro Magno, primo europeo a confrontarsi con l’India, e – duemilatrecento anni dopo – la triste fine dell’ultimo sultano di Costantinopoli, in esilio a San Remo, che lascerà un vuoto che l’Islam tutt’oggi non riesce a colmare. Ecco quindi i profili di due grandi italiani: Pellegrino Artusi, il grande gastronomo che a fine Ottocento creò la cucina italiana moderna, orgoglio del paese in tutto il mondo – e Rodolfo Siviero, l0 007 dell’arte, che durante e dopo la Seconda guerra mondiale salvò le opere d’arte predate dai nazisti.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di marzo!!!

    • Leggi il Sommario di Storia in Rete n. 65

     

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  • Comprendere Eurabia

    € 24,00
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    di Bat Ye’or

    Attentati, raid terroristici, rapimenti, decapitazioni, assalti mirati contro cristiani e bersagli occidentali, ecco il bollettino di guerra che echeggia dai media e dal web negli ultimi tempi. Non c’è nulla di veramente nuovo, salvo il fatto che l’attacco alla pace e alla stabilità del mondo è ormai quotidiano e non riguarda più soprattutto paesi lontani. Questa guerra che semina terrore e sangue si combatte ora nelle strade delle nostre città, con minacce dirette contro obiettivi e personalità, come ad esempio il Papa, che ci sono prossimi. Quanto accade ha radici lontane. Da decenni, attraverso la creazione di organismi e commissioni di varia natura, incontri ad alto livello, summit, conferenze internazionali fra paesi islamici e l’Europa, si è venuta tessendo una gigantesca ragnatela che influenza la politica, condiziona l’opinione pubblica e orienta la formazione, mettendo l’Occidente in balia dell’islam. Sono i filoni e le diramazioni di questa realtà nascosta e tuttavia potente quelli che Bat Ye’or indaga da molti anni e ha svelato nei suoi libri e con un’instancabile attività di conferenziera che l’ha portata a parlare al Senato italiano, a quello francese, a quello danese, in molte università americane e canadesi, all’ONU. All’epoca dei suoi primi libri, la lettura che faceva dei documenti e della trama dei fatti sembrava fantascientifica o quasi, anche se personalità politiche e intellettuali come Oriana Fallaci ne avevano riconosciuto la fondatezza. Oggi le vicende che funestano i nostri giorni le danno completamente ragione e fanno temere il peggio per il futuro del nostro continente.

    Edizione: Lindau| pp. 234

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  • Dracula l’impalatore

    € 17,00
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    di Roberto Gargiulo

    Vlad Tepes in arte Dracula: su questo personaggio, a metà strada tra il mito e la storia, sono stati sinora versati fiumi d’inchiostro e appare difficile riuscire a dirne qualcosa di nuovo. Tuttavia, molto spesso, l’attenzione è stata focalizzata sul mito, tralasciando l’uomo, il vero Dracula che era appunto il principe valacco Vlad Tepes (1431-1477) che la leggenda ha relegato sullo sfondo, come una sorta di grigia quinta teatrale. Proprio l’uomo invece, il personaggio storico, finisce con il rivelarsi un protagonista del suo tempo, in qualche modo inedito e inaspettato. Un soldato coraggioso e un abile diplomatico, un accorto giocatore e un orgoglioso principe, un sadico carnefice, profondamente innamorato però della sua gente e della sua terra. Però il biografo ha subìto in qualche modo il fascino della sua creatura e ha così deciso di esplorarne anche gli aspetti meno noti, come quello della sua discendenza familiare, un capitolo sino ad oggi quasi ignorato dalla storiografia ufficiale. Sono così emerse storie meno conosciute o volutamente dimenticate, legate tra loro dal comune senso di appartenenza dei protagonisti ad una discendenza al tempo stesso nobile e maledetta. Pregiudizio e superstizione infatti la fanno ancora oggi da padroni e il nome Dracula può spesso risultare fatale a chi abbia ancora il coraggio di fregiarsene. Se è vero quindi che Vlad è stato la prima vittima di Dracula, è altrettanto vero che il tempo restituirà presto il principe di Valacchia alla storia e al posto che in essa gli spetta.

    Edizioni: Minerva edizioni | pp. 246

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  • Le crociate

    € 23,00
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    Una storia nuova
    di Thomas F. Madden

    Madden si è proposto di raccontare la storia delle crociate medievali prendendo spunto dai frutti dell'ultimo mezzo secolo di studi. In particolare le crociate sono ricollocate all'interno del loro specifico contesto sociale, economico, religioso e intellettuale. Soltanto così si possono comprendere le ragioni che hanno portato migliaia di uomini ad abbandonare le loro case per marciare nel nome di Cristo verso terre lontane e sconosciute. Madden riserva poi una particolare attenzione agli effetti delle crociate sul mondo islamico e sull'Oriente cristiano bizantino. Spiegando ciò che le crociate hanno rappresentato, questo volume tenta anche di far comprendere il complicato intreccio di relazioni tra passato e presente.

    Edizioni: Lindau | pp. 352

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  • Il Turco a Vienna. Storia del grande assedio del 1683

    € 28,00
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    di Franco Cardini

    È stata davvero una grande giornata, quel 12 settembre 1683, fondamentale per la storia dell'Europa moderna. La capitale dell'impero, l'esercito cristiano contro l'esercito turco, due mesi di assedio, una splendida domenica di gloria. «Cominciò così la grande battaglia attorno alle mura di Vienna. Era il 12, nel giorno di domenica benaugurante per i cristiani. Alle quattro del mattino, re Giovanni insieme con il figlio Jakub servì personalmente e con devozione la messa celebrata da frate Marco nella cappella camaldolese. Lo scontro si protrasse fino a sera per concludersi trionfalmente in Vienna liberata; all'alba del giorno dopo, sotto il ricco padiglione del gran visir conquistato dalle sue truppe che stavano saccheggiando il campo ottomano, Giovanni III poteva scrivere una trionfante lettera alla sua regale consorte. Terminava così, dopo due lunghi mesi, l'incubo dell'assedio alla prima città del Sacro Romano Impero e capitale della compagine territoriale ereditaria asburgica. Con esso, l'ultima Grande Paura provocata da un assalto ottomano a una Cristianità peraltro tutto meno che unita.»
    La Francia del Re Sole è restata in disparte, ostile. La Russia di Pietro il Grande ha assistito guardinga. L'Inghilterra, il mondo baltico, la stessa cattolicissima Spagna si sono mantenuti lontani dal teatro di guerra che ha visto la croce lottare contro la mezzaluna. Solo un monarca musulmano, lo shah di Persia, sembra esultare senza riserve per la sconfitta del collega ottomano.

    Edizioni: Laterza | pp. XIV+777

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  • Gli eserciti di Dio

    € 24,50
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    Le vere ragioni delle Crociate

    di Rodney Stark

    Fra gli storici e gli studiosi di politica non pochi addossano alle «guerre cristiane» la responsabilità di aver inaugurato l’era della colonizzazione europea allo scopo di accaparrarsi le ricchezze della Terra Santa e di arruolare nuovi credenti. Questa interpretazione giustifica l’idea di una sorta di peccato originale che condizionerebbe i rapporti dell’islam con l’Occidente – un’idea che si è insinuata nei discorsi e nei dibattiti più importanti e ha spesso informato le scelte di capi di governo od organizzazioni internazionali (come la Comunità Europea e l’ONU). Per Rodney Stark è arrivato il momento di fare chiarezza, ricollocando al giusto posto – sulla base delle fonti dell’epoca (dell’una e dell’altra parte) e degli studi più autorevoli – tutte le tessere che compongono il complesso mosaico di quelle vicende lontane. Stark presenta i protagonisti (i papi, i re, tutto il variegato universo umano che prese parte a vario titolo all’impresa, e anche gli «infedeli» con le loro vere o presunte eccellenze), analizza le ragioni e motivazioni rispettive, descrive i complessi intrecci politici, economici e culturali (compreso il ruolo giocato nelle società medio-orientali dalle comunità autoctone di ebrei e cristiani), e naturalmente ricostruisce, con rigore e puntualità, la sequenza degli eventi. Due conclusioni, fra le altre, si impongono. Innanzitutto le crociate sono state all’origine una reazione obbligata all’aggressività di un’orda che si spingeva sempre più in là e che doveva essere fermata. Poi appare evidente che l’ostilità del mondo islamico per l’Occidente in conseguenza delle crudeltà crociate è un fenomeno suscitato ad arte, in un’epoca a noi vicina, da chi voleva infiammare gli animi per motivi che la storia degli ultimi anni ha perfettamente chiarito.

    Edizioni: Lindau | pp. 366

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