Le radici dello scontro fra Mosca e Kiev si spiegano solo andando a ritroso nel tempo, e ricostruendo una vicenda che affonda le radici fin dalla nascita della Rus’ di Kiev, nel IX secolo, passando per i conflitti fra russi, polacchi e tatari, con l’ukraina, la “terra di confine” a separare i tre contendenti a est, ovest e sud di Kiev. E poi continuando fino al XX secolo, con il risveglio del nazionalismo ucraino, la Guerra Civile iniziata con la Rivoluzione d’Ottobre, il travagliato rapporto fra i movimenti nazionali ucraini e il Terzo Reich, E, infine, lo scioglimento dell’URSS, l’espansione verso oriente della NATO e la “rivoluzione” di Piazza Maidan del 2014 che ha fatto cambiare a Kiev schieramento. Sviscerando questi eventi Storia in Rete di aprile cerca di portare alcuni solidi elementi al dibattito sul conflitto a est, finora per lo più appiattito sulla cronaca e le prese di posizione preconcette o istintive ed emozionali.
Su questo numero poi ancora di URSS si parla, ma per rievocare le vicende degli esuli antifascisti italiani, fuggiti dai tentacoli dell’OVRA di Mussolini solo per finire nelle maglie della rete dell’NKVD di Stalin, spesso per non uscirne mai più.
E infine i 100 anni dalla nomina del governo di Luigi Facta, il presidente del consiglio che involontariamente aprì le porte al Fascismo, e le vicende degli ultimi giorni dei José Antonio Primo de Rivera, imprigionato dai “rossi” e mandato a morte, non senza compiacimento (e forse l’attivo interesse) di Francisco Franco.
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