di Emanuele Mastrangelo ed Enrico Petrucci
Cos’è la cancel culture? Una delle tante mele avvelenate che germinano dalla malapianta chiamata «wokeismo»: un’idra mostruosa nata nei campus universitari dell’anglosfera dall’ibridazione fra trozkismo intersezionale (alias «Scuola di Francoforte»), decostruzionismo di scuola francese e le varie «teorie critiche». La cancel culture è una vera e propria dichiarazione di guerra culturale, il cui obbiettivo finale è l’auto-genocidio dei popoli bianchi. Come scrive Boni Castellane nella prefazione, «appare dunque corretto, come si fa in questo saggio, tracciare una genealogia foucaultiana dell’iconoclastia, non come semplice distruzione, ma come esercizio di potere che cancella la memoria per ridefinire il presente, e pare inevitabile rifarsi alla secolare storia dell’iconoclastia per evocare un parallelismo con l’attuale cancel culture la quale non rovescia idoli per sostituirli ma li annienta in nome del nulla».
Signs Books – pp. 392
€ 20,00
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