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Home Page | Products tagged “Rsi” - Page 2

Rsi

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  • Storia in Rete n. 107 – settembre 2014 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete di settembre 2014 si dedica a due casi legati a doppio filo alle carte di Mussolini: si apre con la vicenda Guareschi-De Gasperi: possibile – come sostiene un recente saggio – che su questa vicenda possa essere stata scritta la parola “fine”? Evidentemente no, e Storia in Rete vi spiega perché. Poi, documenti inediti: se le clausole del Lungo Armistizio del 1943 rimasero segrete fino a dopo la fine del conflitto, Mussolini ne venne informato. Ma perché non fece rivelare gli sconvolgenti articoli della resa incondizionata alla sua propaganda? Dalle carte sparite (o ritrovate) a quelle che rischiano d’essere disperse: possibile che l’Archivio Centrale dello Stato debba essere “delocalizzato”?

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  • Storia in Rete n. 85 – 86 novembre-dicembre 2012 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Sesso e prostituzione nell’Antichità sono i temi di copertina di Storia in Rete di maggio. E poi sempre in relazione con l’attualità, il paragone fra legge Acerbo e Italicum, i 40 anni dalla fine della guerra del Vietnam, la svendita dell’Italia sul panfilo Britannia nel 1992. E ancora, il grande romanziere dimenticato Lucio d’Ambra, fra adesione e censura fascista, l’ultimo irredentista, il maltese Carmelo Borg Pisani, Talleyrand e Fouché, i “sempre a galla” del potere francese a cavallo fra XVIII e XIX secolo. Infine, il Carteggio Mussolini-Churchill: analisi di un maldestro tentativo di “debunking” operato da un libro appena uscito.
    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di maggio 2015 !!!

    GUARDA LA COPERTINA DI STORIA IN RETE N. 85-86

    GUARDA IL SOMMARIO DEL NUMERO

     

     

     

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  • Storia in Rete n. 77 – marzo 2012 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete di marzo 2012 ricorda i 500 anni dalla morte di un grande fiorentino, purtroppo dimenticato in patria: Amerigo Vespucci. Mentre Firenze non trova i 45.000 euro necessari ad una grande mostra su colui che “inventò” il Nuovo Mondo e (suo malgrado) battezzò l’America, Storia in Rete dà ai suoi lettori un ampio ritratto di un’epoca, un personaggio e una famiglia. E dopo Vespucci, altri italiani più famosi all’estero che in patria: Raimondo Montecuccoli, il feldmaresciallo di Modena che non perse mai una battaglia e salvò il Sacro Romano Impero e l’Europa a San Gottardo nel 1664; Onorata Rodiani, una Lady Oscar realmente esistita, che nel 1400 lasciò i pennelli per indossare l’armatura e vivere come soldato di ventura nella turbolenta Italia dei Condottieri.

    Precede tutto questo una amara analisi sulle ingerenze del Quirinale nella storiografia, ingerenze che nel 150° si sono fatte sentire particolarmente più forti. E ancora, il terzo appuntamento con la Rievocazione Storica, con la presentazione del Manoscritto I.33 sull’arte della spada e del brocchiero. E poi la CIA, il più grande critico d’arte del dopoguerra, col suo supporto all’arte astratta in chiave anti-sovietica; le lettere fra Mussolini e Claretta Petacci che non si trovano nell’ultima edizione dell’epistolario fra il dittatore e la sua amante; il diario di un liberale antifascista che per i suoi commenti feroci sull’Italia del 1943-44 è rimasto molti anni in un cassetto…

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di marzo 2012!!

    LEGGI IL SOMMARIO DEL N. 77

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  • Storia in Rete n. 54 – aprile 2010 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete numero 54 di aprile 2010 dedica un ampia sezione ad alcuni degli aspetti oscuri della politica estera di Mussolini, dalla scoperta di un servizio segreto creato dal Duce a Salò per contrastare il tentativo tedesco di annettere il Trentino-Alto Adige alla poco nota – ma molto istruttiva – vicenda della “Linea Non-mi-fido”, la fortificazione del confine al Brennero portata avanti dal 1940 al 1942 in piena alleanza italo-tedesca. E ancora l’ultimo Mussolini, oscillante fra pensieri di morte e disfatta e fisso agli “assi” che ancora gli restavano nella manica e la vicenda dei documenti che forse erano quegli “assi” e che finirono in mano inglese. E – infine – la storia di De Agazio, uno dei primi giornalisti ad indagare sulla sorte di quei documenti, assassinato nel 1947 perchè giunto troppo vicino a verità scottanti. Chiuso il lungo “dossier Mussolini”, Storia in Rete torna ad occuparsi di Risorgimento, con un ritratto di Luigi Luzzatti e quindi con la 14^ puntata della storia dell’astronautica italiana si avvicina al momento clou della nascita dell’Agenzia Spaziale tricolore. Storia in Rete quindi getta uno sguardo sul lato oscuro di Salvator Allende, quando – nella sua giovinezza – il futuro campione della democrazia cilena (e mondiale) sosteneva tesi eugenetiche. Dal Cile a Vienna, dove si celebra il più grande condottiero italiano del Settecento, il Principe Eugenio di Savoia, e ancora il secondo dei ritratti dei fratelli di Napoleone, Luciano Bonaparte, testardo e nobile oppositore dell’Imperatore dei Francesi. Infine una sconsolata panoramica del massacro della storia di Elisabetta di Baviera – conosciuta come “Sissi” – compiuto dalla recente fiction RAI.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete numero 54 !!!

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  • Il tesoro dei vinti

    € 17,00
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    di Gianni Oliva

    Dongo, 27 aprile 1945: la colonna italo-tedesca su cui viaggia Mussolini con buona parte del governo della Rsi , viene fermata alle porte del paesino sulla sponda sinistra del lago di Como. La colonna è diretta nella vicina Valtellina ma non ci arriverà mai anche grazie all’ambiguo comportamento ambiguo dei tedeschi che, di fatto, consegnano i fascisti che sono con loro ai partigiani della 52ª brigata Garibaldi. Nella lunga autocolonna viene trovata un’ingente quantità di beni preziosi, banconote di ogni taglio, oro, gioielli, titoli di Stato, valuta straniera, in gran parte provenienti dai fondi segreti dei ministeri della Repubblica sociale. Un ricco bottino che da quel giorno tutti conosceranno come il «tesoro di Dongo». Chi si è impossessato di quell’oro, destinato alle autorità del nuovo Stato italiano? Chi lo ha trasferito alla federazione comunista di Como? Chi se n’è impadronito in seguito? E chi ha fatto scomparire il «capitano Neri» e la partigiana «Gianna», combattenti garibaldini che ne avevano compilato l’inventario? Nella primavera del 1957 ha finalmente inizio, presso la Corte d’assise di Padova, il processo che dovrebbe fare luce su questi interrogativi. Un procedimento che suscita tante attese, ma che viene rinviato dopo quarantatré udienze per il suicidio di un giudice popolare e che non verrà mai più ripreso, perché «scomodo». Dalle carte disponibili emergono infatti con chiarezza le responsabilità politiche degli eventi che si sono consumati in quei lontani giorni del 1945. Secondo tutte le testimonianze, il tesoro finisce nelle casse del Partito comunista, in un momento in cui gli equilibri della nuova Italia sono ancora da determinare e l’ala più oltranzista del partito persegue una prospettiva rivoluzionaria da sostenere con adeguate risorse finanziarie. Gianni Oliva, utilizzando le decine di deposizioni del processo, ricostruisce con ritmo incalzante i frangenti drammatici di fine conflitto, quando il Lario diventa il lago dei destini incrociati: il crepuscolo tragico di Mussolini e dei gerarchi si intreccia con il recupero del tesoro, con le accese divergenze sulla sua destinazione, con le tensioni di una guerra non ancora conclusa che già si prolunga nella pace. Sullo sfondo, si respira l’atmosfera della resa dei conti, un clima in cui si eliminano con troppa facilità i nemici di ieri e quelli di oggi.

     

     

     

     

    astorale.

    Edizioni Mondadori | pp. 232

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  • Gli ultimi giorni di Mussolini – Speciale (edizione in pdf da scaricare subito)

    € 5,90
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    A 70 anni dalla fine della guerra civile cosa sappiamo davvero sulla morte di Benito Mussolini e sui drammatici eventi che la precedettero e la seguirono? Molte cose anche se molto spesso decisamente diverse da quelle che comunemente si dicono e scrivono. Per capire davvero quei fatti, finalmente è pronto e disponibile online il nuovo speciale di “Storia In Rete” dedicato agli ultimi giorni di Mussolini e della RSI. Per la prima volta un giornale di Storia esce con una versione “premium” (200 pagine a solo € 5,90) solo in versione pdf per i lettori digitali: 20 pagine in più rispetto alla versione cartacea che sarà in edicola tra una decina di giorni al prezzo di € 9,50.

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  • I neri e i rossi

    € 22,00
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    di Stefano Fabei

    La storia dei tentativi di conciliazione tra fascisti e socialista nei tragici mesi della Repubblica Sociale Italiana. Tentativi culminati nella proposta che Mussolini, il 22 aprile 1945, compiendo la sua ultima manovra politica, consegna al giornalista antifascista Carlo Silvestri, convocato in prefettura a Milano, perché la recapiti all’esecutivo del PSIUP. È l’invito del dittatore al Partito socialista, con l’accordo del Partito d’azione e il tacito consenso del PCI, a prendere in consegna la città di Milano e a mantenere l’ordine pubblico, per cui mette addirittura a disposizione reparti della RSI. Deve essere questo lo sbocco dell’operazione “ponte” che Mussolini ha messo in atto da alcuni mesi con la collaborazione di Silvestri, di Edmondo Cione e in cui coinvolge il comandante delle formazioni partigiane socialiste “Matteotti” Corrado Bonfantini. Ma l’intransigenza di Lelio Basso e, soprattutto, di Sandro Pertini fanno fallire questo progetto a cui molti, da entrambe le parti, hanno guardato con opportunismo ma anche con sincera buona fede.

    Edizione: Mursia | pp. 464

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  • On sale!

    L’altro italiano – Vita di Edgardo Sogno

    € 18,00 € 16,20
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    di Luciano Garibaldi

    Edgardo Sogno: sessant’anni di antifascismo e di anticomunismo. La biografia di un personaggio discusso. Attraverso la vita di un italiano scomodo, eroe della Resistenza, brillante diplomatico e poi oggetto del più impressionante linciaggio giornalistico del dopoguerra, tutti i nomi, tutte le colpe, tutte le menzogne di 60 anni di storia italiana.

    Edizione: Edizioni Ares | pp. 396

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  • Il mistero della Missione giapponese

    € 20,00
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    di Paolo Savegnago e Luca Valente

    Giugno 1944: un’auto con a bordo due civili giapponesi e una donna viene fermata dagli uomini di una formazione partigiana della Val Leongra, nell’alto vicentino. I tre verranno giustiziati pochi giorni dopo. La vicenda negli anni ha dato il La ad una serie di ipotesi che ricollegavano il terzetto – in realtà creatosi in modo casuale e senza grossi retroscena – a complicate storie di diplomazia segreta e spionaggio. Ma, riducendo alle sue pur tragiche dimensioni la vicenda, gli autori offrono uno spaccato crudo e brutale della Resistenza nell’estate 1944 in Veneto. Come ha scritto Maurizio Dal Lago sul “Giornale di Vicenza”: «La ricerca di Savegnago e di Valente è molto di più di una spy story, è un lavoro rigoroso che fa saltare luoghi comuni antichi e recenti, come l’invito a ritrovare una imprecisata memoria “condivisa” che dovrebbe sanare vecchie fratture della guerra e della lotta partigiana. Ma stendere un velo condiviso, cioè uniforme, buonista, significa espungere gli eventi che creano problema e imbarazzo, e incamminarsi per una strada assai scivolosa e fuorviante, cosa che Savegnago e Valente si guardano bene dal fare. Basta seguire la loro narrazione per comprendere come nessuna verità “scomoda” è occultata e questo per una elementare scelta critica e, insieme, etica: se si vuole fare storia, se si vogliono cioè evitare per quanto possibile parzialità ideologiche e silenzi tattici, bisogna guardare in faccia le contraddizioni di quel tempo, non passare oltre facendo finta di non vedere. Del resto nascondere, smussare, sopire, è una fatica inutile, oltre che stupida, dal momento che le linee di frattura sono dentro gli eventi prima che nelle parole che li narrano. Per questo gli autori hanno scelto di rimanere dentro quelle contraddizioni e di descrivere gli eventi non da fuori o dall’alto, da dove si trova sempre il modo di aggiustare le cose, ma da dentro gli eroismi, di Bruno Brandellero, per esempio, da dentro l’orrore, vedi la vicenda di Domenico Penzo, “Minco”, da dentro una storia d’amore assoluto come quella di Maria Clementi e di Giovanni Giusto, soldato, partigiano e vittima di partigiani. È questa scelta di restare dentro gli eventi la struttura portante del libro, un libro di terza generazione per quanto riguarda le vicende resistenziali, dopo quelli di prima generazione, scritti dai protagonisti, e dopo quelli di seconda generazione che hanno contestualizzato quelle memorie, uscendo però di rado dal perimetro della propria parte, dai limiti di una documentazione insufficiente perché ancora in larga parte non accessibile e dalla tentazione di utilizzare a fini immediatamente politici, “semplificandoli”, fatti complessi e controversi. (…) È noto come nella vulgata resistenziale sia diventato un dogma indiscutibile l’aiuto dei contadini alle formazioni partigiane. Il che non è falso in assoluto, ma non è nemmeno vero se appena si osservano le cose da vicino, da dentro le contrade dove, come rilevavano i parroci della Valle dell’Agno, gli abitanti erano “nel doloroso dilemma di subire la vendetta da una parte se parlano e dall’altra se tacciono senza ritenersi protetti a sufficienza né dall’una né dall’altra parte”. È facile verificare una situazione molto simile anche nelle contrade dell’alta Val Leogra a cui Savegnago e Valente aggiungono un elemento solitamente trascurato. Dalle testimonianze emerge un quadro per nulla bucolico della vita contadina. Al contrario traspare, insieme alle condizioni di estrema miseria in cui le famiglie della montagna vivevano, anche un robusto filo di aspra durezza che spiega, in parte, come tra quelle case e quegli anfratti potessero verificarsi atti di una crudeltà inusitata. Credo che la pattuglia di Albino Gaspari, “Scalabrin”, ne possa essere un esempio significativo, unitamente alla citata vicenda di “Minco”, dove è impossibile distinguere l’orrore dalla pietà». (da Il Giornale di Vicenza del 21 aprile 2005)

    Edizione:Cierre/Istrevi | pp. 462

     

     

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  • Bombardate Roma

    € 19,00
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    di Mimmo Franzinelli

    Uno dei più grandi scandali politico-giornalistici della storia d’Italia trova in questo libro una ricostruzione di parte. Nel gennaio 1954 il settimanale “Candido” diretto da Giovanni Guareschi pubblica delle lettere attribuite all’ex primo ministro Alcide De Gasperi che, nel 1944, mentre era in clandestinità nella Roma occupata dai nazisti, avrebbe chiesto agli anglo-americani di bombardare la periferia della Città Eterna per facilitare la sollevazione popolare contro l’occupante. Quelle lettere vennero dichiarate false dal tribunale di Milano che però non volle disporre le perizie per appurarne l’autenticità. Franzinelli concorda con le conclusioni del tribunale e “salva” sia De Gasperi che Guareschi che, secondo l’autore, sarebbe stato raggirato da uno strano gruppo di neofascisti decisi ad attaccare De Gasperi con documenti falsi. La questione investe così uno strano personaggio, ex ufficiale della Rsi, Enrico De Toma che ebbe per le mani numerose carte provenienti dagli archivi di Mussolini e che negli anni Cinquanta salì agli onori della cronaca a più riprese proprio per il materiale in suo possesso. La tesi di Franzinelli fa acqua da più parti ma per chi non conosce la storia il libro può comunque fornire un aiuto a capire quegli anni così complicati e, in apparenza, lontani.

    Edizione: Mondadori | pp. 239

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  • I ragazzi di Quai de Bacalan

    € 24,00
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    di Andrea Vezzà

    Dopo l’8 settembre 1943, sparita ogni rappresentanza ufficiale italiana in Francia, alcuni giovani italiani cercarono di raggiungere l’Italia e arruolarsi nel nuovo esercito repubblicano. Qualcuno si accorse del gesto e intervenne: fu preparato il loro trasferimento a Betasom, la base dei sommergibili italiani di Bordeaux che non aveva accettato la resa. Trecento volontari prontamente inquadrati nel reggimento San Marco di stanza della base di quai de Bacalan. Qui ricevettero un primo addestramento militare e andarono a formare la 1° Compagnia “Volontari di Francia” del Battaglione Longobardo. Combattenti sotto una bandiera ritenuta sbagliata, questi giovani sono stati dimenticati dalla storia ufficiale e le loro gesta sono cadute nell’oblio. Questo libro, attraverso testimonianze dirette, rievoca nella sua integrità la stupefacente avventura di quei “Volontari di Francia”.

    Edizione: Ritter | pp. 193

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  • A difendere i cieli d’Italia

    € 12,00
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    di Marco Petrelli

    “Li avevano mandati in guerra nel 1940 contro gli Alleati. Hanno continuato a farlo per coerenza”, spiega Marco Petrelli, autore di “A difendere i cieli d’Italia” (Ed. Ciclostile, 2014) in merito ai “protagonisti” del suo libro dedicato ai “cacciatori” dell’Aeronautica Nazionale Repubblicana, forza aerea della Repubblica Sociale Italiana. Ternano, trentuno anni, Petrelli è un giornalista che collabora anche con Libero e che al suo primo volume ha voluto dare un taglio, appunto, molto giornalistico: in esso sono infatti contenute le interviste agli ultimi piloti dell’ANR. “E’ stata proprio la discrezione degli intervistati il maggiore ostacolo a raccontare alcune vicende – continua Petrelli – Nessuno di loro si sentiva pentito della propria scelta. In fondo, perché pentirsi? “Cacciavano” i B17 e i B25, non ebrei e partigiani. Con la Guerra civile del ’43-’45 non c’entravano. Eppure parlare di medaglie, meriti e abbattimenti creava loro imbarazzo: non era quello il motivo per il quale parlavano con me”.

    Edizioni: Ciclostile | pp. 122

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