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Veritas
€ 20,00di Rita Monaldi e Francesco Sorti
Dopo “Imprimatur” e “Secretum” la terza avventura dell’abate Melani. Vienna, aprile 1711. Da dieci anni una guerra rovinosa insanguina l’Europa. Solo la capitale asburgica conserva miracolosamente la sua opulenza: mentre carestia e devastazione cancellano un’intera epoca, a Vienna si mangia, si beve e si balla. Il garzone protagonista di Imprimatur e Secretum, che in Italia si era ormai ridotto alla vita di stenti dello spazzacamino, trova salvezza proprio nella città imperiale: Atto Melani, agente segreto del Re Sole, gli ha saldato un antico debito.
I due vecchi amici si ritrovano, ma troppe cose sono cambiate. Melani, preda d’inconfessabili rimorsi, è giunto a Vienna con una missione disperata: svelare al giovane imperatore asburgico un insospettabile tradimento, e fermare così la guerra. Di colpo la città è scossa da un brivido d’apprensione: è arrivato l’Agà turco. Tra Imperatore e Sultano c’è pace, perché allora questa visita improvvisa? Ricevuto in udienza, l’Agà accenna sinistramente al Pomo Aureo: così i giannizzeri a Costantinopoli chiamano Vienna quando fanno voto di schiacciarla sotto il giogo di Allah, e con essa l’Europa tutta. I torbidi eventi dei giorni successivi riveleranno rancori secolari e segrete connivenze: nessuno verrà risparmiato dall’ombra dell’infamia e del tradimento. Nell’incanto di paesaggi tersi e innevati, tra dervisci ottomani, cricche di goliardici studenti e incursioni nel malaffare notturno, aleggia l’inquietante interrogativo di Veritas: chi sta con chi? Grazie al ritrovamento di documenti inediti e al referto di un’autopsia, gli autori hanno rinvenuto le tracce del sottile disegno eversivo, che ha consegnato la coscienza europea alla morsa delle forze distruttrici.Baldini&Castoldi | pp. 704
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Carlo III
€ 24,00di Giuseppe Caridi
Le vicende biografiche del Sovrano borbonico che regnò prima sul ducato di Parma e Piacenza (era figlio dell’ultima dei Farnese), poi sul Regno di Napoli e infine sulla Spagna. Carlo di Borbone (1716-1788) acquisì la necessaria esperienza di governo durante la venticinquennale permanenza sul trono di Napoli. Nella penisola iberica il Sovrano – mantenendo sempre stretti rapporti con il toscano Bernardo Tanucci, grande personalità culturale e politica, suo principale consigliere nel governo napoletano – seppe anche in Spagna circondarsi di collaboratori fedeli e capaci, sia stranieri che nazionali, da Wall a Squillace e Grimaldi, da Campomanes ad Aranda e Floridablanca. Durante il governo di quest’ultimo, le cui iniziative Carlo III assecondò con convinzione, si intensificò nella politica interna spagnola l’attività riformatrice nel quadro di un assolutismo monarchico sempre più ispirato a princìpi illuministici, comunque compatibili con il paternalismo che distinse sempre l’operato del Sovrano.
Edizioni: Salerno editrice | pp. 400