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I Borgia
€ 18,00di Elena e Michela Martignoni
Un romanzo dove tutto è storia. Ma la storia dei Borgia è piena di elementi romanzeschi del resto: assetati di potere, spietati e superbi. Affascinanti, geniali e magnifici anche se schiavi delle passioni umane. Le armi dei Borgia sono il delitto, la vendetta e l’inganno. Le vicende narrate in questo libro si snodano nel lustro 1497-1502, quando la famiglia catalana dominava il centro della Penisola e ambiva alla creazione di un regno, a discapito delle famiglie nobili italiane da secoli feudatarie della Chiesa. I protagonisti vivono esistenze tanto estreme da apparire invenzioni letterarie. Rodrigo, papa Alessandro VI, passionale e scaltro; Cesare, detto il Valentino, il Principe preso a modello da Machiavelli, e Lucrezia, che dopo secoli di infamie, ora la storia giudica una vittima e non più solo una peccatrice. Fra oscure trame di palazzo, splendori e miserie della Roma papalina, tra amori impossibili e colpi di scena, realtà e fantasia, Elena e Michela Martignoni raccontano il nero del Rinascimento.
Corbaccio | pp. 816
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Venezia Libertina
€ 18,50di Silvino Gonzato
Attraverso cinque storie, con la vivacità narrativa e la puntualità delle sue ricostruzioni storiche, Silvino Gonzato ritrae in questo libro la Venezia che tra Settecento e Ottocento si impose all’attenzione di tutta Europa per la vivacità dei suoi salotti letterari, guidati da affascinanti dame capaci di spingersi ben oltre i confini del libertinage erudit delle rinomate salonnières d’Oltralpe. Era quella Venezia che dall’agonia della Repubblica all’alternarsi delle occupazioni francese ed austriaca, quasi fosse indifferente ai funesti mutamenti che le venivano imposti dalla Storia, manteneva intatto il suo spirito sornione di seduttrice inesorabile. Era la Venezia dei Tiepolo e dei Longhi, dei Vivaldi e dei Marcello, dei Goldoni, dei Gozzi e dei Chiari, ma anche quella delle cortigiane Marina Querini, Elisabetta Teotochi, Caterina Dolfin e degli avventurieri Casanova e Antonio Gratarol o dei rimatori dialettali, talora triviali, o dei grandi poeti stranieri come Byron che, deluso dalle sussiegose dame aristocratiche inglesi, veniva in laguna a soddisfare il suo besoin d’amour. Nei cinque capitoli in cui è suddiviso il volume, fa da sfondo ai protagonisti una massa costante formata da spie, cospiratori, osti, mariti traditi in cerca di vendetta, principi, ambasciatori senza scrupoli, popolane ingenue, madri ruffiane e abati corrotti.
Al centro della scena: loro, le salonnières della Serenissima: l’incantevole Elisabetta Teotochi, che sceglieva di volta in volta tra l’amante di una notte o di «cinque giorni»; Marina Querini, la «Biondina in gondoleta», spregiudicata quanto un personaggio del Divin Marchese; Caterina Dolfin, gran dama che spargeva nella città della douceur de vivre i veleni più micidiali. Prendendo per mano il lettore e portandolo nelle ville e nei tuguri, nei palazzi del potere e nei circoli massonici, nelle piazze e nei campielli, nei salotti e nelle osterie, nei conventi e nelle locande della città lagunare, Gonzato compone un romanzo breve della Venezia libertina, ma con personaggi veramente esistiti le cui vicende testimoniano, se ce ne fosse bisogno, che la realtà supera spesso la fantasia.Edizione: Neri Pozza | pp. 336
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Storia in Rete n. 72 – ottobre 2011 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Storia in Rete di ottobre 2011 dedica la copertina ai calunniati Borgia: dopo cinque secoli la famiglia più famigerata del Rinascimento italiano torna alla ribalta con due fiction, che – more solito – non le rendono giustizia e si adagiano su vecchi stereotipi. E’ allora l’occasione giusta per raccontare con un lungo dossier un po’ della vera storia di papa Alessandro VI, Cesare e Lucrezia, protagonisti di quegli anni ribollenti fra Quattro e Cinquecento.
Altro dossier è quello che Storia in Rete dedica alla guerra Italo-Turca del 1911, di cui cade il centesimo anniversario proprio in questi giorni. Una guerra dimenticata in un imbarazzato silenzio, perchè ha legato i destini delle due sponde del Mediterraneo fino alle recentissime cronache belliche.
Quindi Storia in Rete presenta in esclusiva un inedito documento: l’auto-intervista che il dissidente cecoslovacco Jirì Pelikàn ha fatto a sé stesso negli anni post-tangentopoli, che rivela alcuni dei lati oscuri del Partito Comunista Italiano. E con un salto indietro, si ripercorre una delle vicende all’origine della moderna Australia, la Rivolta del Rum del 1808, fra governatori corrotti, contrabbandieri ed un intero reggimento che si ammutina.
A chiudere due considerazioni sugli ultimi sviluppi nelle inchieste sulla morte di Mussolini: dalla recensione\stroncatura del saggio di Pierre Milza e alla risposta alle obbiezioni sul documentario di Storia in Rete “Mussolini, una morte da riscrivere“.
Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di ottobre 2011!
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Storia in Rete n. 64 – febbraio 2011 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Storia in Rete di febbraio 2011 si aggancia all’attualità più scottante: le “puttanopoli” d’ogni tempo, a parallelo coi fatti dei giorni nostri. Con una riflessione amara: quando si ricorre allo scandalo sessuale, la frattura politica è oramai insanabile, e le conseguenze – come mostra il caso di Pericle ed Aspasia, illustrato nel secondo articolo del numero di febbraio – possono essere disastrose. Dai legami fra trono e alcova ai risultati del Concilio Vaticano II, in un’intervista a Roberto De Mattei, vicepresidente del CNR. Scienza e storia, quindi, protagoniste di due articoli ad ampio respiro: la guerra condotta da Hitler contro le malattie professionali, in particolare quelle scatenate dall’amianto, e la seconda parte del viaggio fra i fondamentali contributi della comunità scientifica italiana alla realizzazione del Risorgimento, prima, e del consolidamento dell’Unità dopo. Grandi italiani, quindi, al centro di due ritratti: Giovanni da Verrazzano, il navigatore gentiluomo che portò la Toscana in Nordamerica, e Maria Beatrice d’Este, “Mary of Modena”, l’unica italiana ad essere salita sul trono d’Inghilterra e Scozia. Un po’ di colore infine, con i bizzarri – ma bellissimi – costumi storici che si possono vedere al Wave Gotik Treffen di Lipsia e la Grande Guerra vista attraverso i soldatini di carta e l’illustrazione.
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Storia in Rete n. 43 – maggio 2009 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Maggio 2009: mentre tutta la stampa è intenta a ricordare i tanti disastri che hanno colpito l’Italia prima del terremoto de L’Aquila, Storia in Rete decide di parlare delle ricostruzioni che gli italiani hanno compiuto – e brillantemente – a seguito delle sciagure che si sono abbattute sul nostro Paese nei secoli passati. E si scopre anche che, incredibilmente, in epoche condizionate dalla presenza degli spagnoli o sotto la monarchia dei Borbone ricostruire “all’italiana” voleva dire non “alla carlona” – o peggio – ma “a regola d’arte”… Storia in Rete passa quindi alle avventure amorose di Casa Mussolini: il padre, Benito, e la figlia, Edda, uniti da una passione per le “scappatelle”, che spesso furono più che semplici avventure sentimentali (“Le donne del Duce – Gli uomini di Edda” di Gianni Scipione Rossi). E sempre su Mussolini e la sua misteriosa fine Marino Viganò (“E l’agente USA scoprì quel che poteva: poco”) analizza e smonta le recenti “rivelazioni” della “Relazione Mocarski”, da poco emersa dagli archivi USA. Storia in Rete anticipa quindi un capitolo dall’inquietante libro di Sandro Provvisionato e Adalberto Baldoni “Anni di Piombo”, sulla strage di Via Fracchia del 1980 (“Via Fracchia, la legge del taglione”). Continua poi il racconto dell’avventura dell’Italia nello spazio (“E’ l’ora di organizzarsi”), mentre i documenti di un generale e letterato italiano, Angelo Gatti, lanciano una luce critica sulla commissione d’inchiesta su Caporetto e sul suo principale indagato: Pietro Badoglio (“Badoglio non capiva niente…” di Aldo A. Mola). Storia in Rete fa quindi un excursus fra i partiti politici che crearono la repubblica italiana negli anni del dopoguerra (“Partiti di sana e robusta… Costituzione” di Aldo G. Ricci) e un balzo indietro, alla eroica resistenza dei Lazzari nella Napoli del 1799, quando il popolo partenopeo si oppose fieramente all’invasione francese giacobina (“Lazzari, all’attacco!” di Orazio Ferrara). Eros e storia, quindi, con Aspasia, la scandalosa etera che fece innamorare il grande Pericle nell’Atene classica (“Aspasia, la colta cortigiana”, di Michele Cento) e nelle vicende piccanti e inquietanti della corte fiorentina del tardo Seicento, fra paggi, nobili bisessuali e scienziati (“Attenti al paggio!” di Walter Bernardi).
LEGGI IL SOMMARIO del NUMERO 43
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Storia della Prostituzione
€ 20,00di Vern Leroy Bullough
Ancora oggi una questione sociale complessa quanto quella della prostituzione viene spesso affrontata con leggerezza, se non addirittura ignorata da chi ritiene le prostitute donne perdute, irrimediabilmene votate per interesse, o per vizio, al loro sordido mestiere. Il libro di Bullough, storico americano specializzatosi in tematiche di medicina sociale, ha il grande merito di affrontare l’argomento su basi originali, ponendo l’accento sui motivi storico-sociali che hanno portato migliaia di donne verso il mestiere più antico del mondo. Attraverso un’analisi brillante e approfondita che va dalle società primitive fino agli anni Sessanta del XX secolo, Vern Leroy Bullough (1928-2006), storico e sessuologo statunitense, l’autore analizza l’atteggiamento delle varie comunità e religioni e dei poteri statali di fronte al problema, nonché il percorso della donna nelle diverse epoche. Vita familiare, educazione, indigenza, ignoranza sessuale, disinibizione… Se questi sono i motivi di fondo che, in ogni epoca, hanno concorso a determinare la scelta di molte giovani donne, altre considerazioni e condanne morali hanno spesso reso impossibile il loro reinserimento in una società che, pur servendosi del loro corpo, si è quasi sempre rifiutata di agevolarle nella dura ricerca di una nuova esistenza. In appendice un saggio di Elizabeth Bernstein sulla prostituzione nella San Francisco dall’Ottocento a oggi, che getta una luce nuova sul ruolo e la dimensione delle sex workers nella società odierna.
Edizioni Odoya | pp. 320
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EROTICA – Sesso e Storia dall’antichità al Rinascimento (edizione in pdf da scaricare subito)
€ 4,90Il contributo alla storia delle umane vicende dato da Venere non è da meno di quello di Marte o Minerva. Battaglie e invenzioni scientifico-tecnologiche sono importanti tanto quanto le vicende di letto, e – d’altronde, come insegna il principale poema epico dell’Occidente, l’Iliade -spesso e volentieri sono legate a doppio filo l’une alle altre.
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Avventure d’amore e di guerra
€ 17,50di Armand Louis de Gontaut, duca di Lauzun
Armand Louis de Gontaut-Biron, duca di Lauzun, è celebre per le sue imprese di seduttore e uomo d’armi. In questo memoir, Lauzun ricorda le sue palpitanti seppur fugaci infatuazioni per le dame dell’aristocrazia cosmopolita europea: si innamora sempre come se fosse la prima volta, con una passione sincera, che dai camerini delle ballerine dell’Opéra lo porta fin dentro il boudoir di Maria Antonietta. Sullo sfondo si intravedono i bagliori di un mondo in cambiamento: le campagne militari in Corsica e in Senegal, e soprattutto la Guerra d’Indipendenza dei futuri Stati Uniti. «Uomo alla moda», come si definisce lui stesso, il duca è la personificazione di un’epoca, l’emblema dell’aristocratico al tramonto del XVIII secolo: elegante, sensuale, eroico e sprezzante. Condannato alla ghigliottina, nonostante la sua opposizione all’Ancien Régime, il giorno dell’esecuzione pranza con ostriche e vino bianco. Le guardie lo prelevano mentre si trova ancora a tavola e lui sale sul patibolo dopo aver brindato con il suo aguzzino. Avventure d’amore e di guerra circolò come manoscritto, divenendo una lettura ambita fra le nobildonne della Francia post-rivoluzionaria. Nel 1818 l’annuncio dell’uscita suscitò tanto scalpore che Talleyrand tentò di censurarlo, invano. (Traduzione dal francese di Edoardo Restivo)
Edizione: Castelvecchi | pp. 232
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Claretta Petacci
€ 19,00di Roberto Festorazzi
Chi fu veramente Claretta Petacci? La storiografia ce l’ha descritta come una donna fanatica e isterica, possessiva e in fondo anche un po’ sciocca nel suo sentimento di amore sconfinato verso Mussolini. Altri l’hanno dipinta come una più smagata dominatrice degli eventi, capace delle più diaboliche astuzie e dei più raffinati intrighi. Ma né l’una né l’altra maschera corrispondono al vero volto di Claretta. La Petacci, per Mussolini, fu tutto: amante, amica, segretaria, confidente, complice, fedele discepola e incitatrice; più tardi, mentre il carisma del dittatore declinava, divenne capace di suscitare in lui lampi di orgoglio, sussulti di dignità, nella speranza di contribuire alla sua resurrezione politica, nel fortilizio di Salò. Ne divenne a quel punto la temeraria (e temuta) consigliera, nonché l’estremo baluardo: in pratica, l’alter ego. Il racconto dell’autore, avvincente come un romanzo, ci conduce alla scoperta di questo grande personaggio, che ebbe un ruolo politico segreto, sullo scenario degli eventi incalzanti che, nel breve volgere di un decennio, condussero il capo del fascismo dall’apogeo della glorificazione alla più amara delle sconfitte. Ne esce, per converso, una raffigurazione di Mussolini come non ci si attenderebbe di leggere: un uomo profondamente solo e ferito, orgoglioso dei suoi successi, ma in fondo prigioniero del suo mito. Certamente Claretta fu tra le pochissime persone che il Duce introdusse alla conoscenza dei più arcani misteri, come gli inconfessabili retroscena dell’entrata in guerra dell’Italia. Per questa ragione, la regia occulta che pianificò l’uccisione del dittatore vinto volle estendere anche a lei, testimone scomoda e pericolosa, la più feroce delle condanne. Festorazzi ricostruisce, in pagine dense di pietas, il “sacrificio espiatorio” che si compì davanti al fatale muretto di Villa Belmonte, a Giulino Mezzegra, il 28 aprile 1945, e svela i segreti di quell’atto finale nel quale, mentre i mitra dei partigiani crepitavano, facendosi scudo umano davanti al corpo di Benito Mussolini, divenuto improvvisamente vulnerabile, Claretta accompagnò Benito oltre la cronaca per consegnarlo alla storia.
Edizioni: Minerva | pp. 296
STORIA DOC – GUARDA IL DOCUMENTARIO “Una spia chiamata Claretta”
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Dux – Una biografia sessuale di Mussolini
€ 21,00di Roberto Olla
Il sesso come SIMBOLO del potere politico, della volontà del capo di sopravvivere, di vincere i nemici, il nulla che incombe, la morte: anche così Mussolini ha incarnato il mito della potenza nell’Italia fascista. Lo ha edificato e celebrato in pubblico attraverso una gestione geniale della propaganda, esibendo il suo corpo forte, da contadino, a uso dei cinegiornali. E anche in privato, mettendo al mondo figli legittimi e illegittimi, intrattenendo molteplici amanti: “Sono giovani e belle, le prendo, poi non ricordo più né il loro nome né come sono fatte”. Le donne del Ventennio vedevano gli altri gerarchi sforzarsi di emularlo in esibizioni di virilità e capivano che erano soltanto sbiadite imitazioni: spesso tentavano di avvicinarsi all’originale, talora inviandogli lettere in cui si offrivano senza troppi giri di parole. All’inizio Mussolini scelse donne intelligenti e moderne: la rivoluzionaria ucraina Angelica Balabanoff, la coltissima e abile Margherita Sarfatti, la sfortunata Ida Dalser. Poi cedette all’ostinazione di Claretta Petacci che, di fronte ai segni del declino fisico, procurò al suo amante il miglior afrodisiaco dell’epoca. Senza questo, il mito del Duce sarebbe crollato prima, e forse la tragedia dell’Italia si sarebbe consumata più in fretta. Dall’educazione del giovane Benito nella Romagna contadina del tardo Ottocento fino al culmine di un successo in cui già si riconoscono le avvisaglie della futura disfatta sessuale e politica, l’autore ripercorre la parabola di Mussolini con la chiave di lettura, assieme attualissima e senza tempo, del suo rapporto con le donne, per indagarne più a fondo anche le debolezze, il modo in cui divenne succube di volontà e astuzie femminili destinate ad avere una parte nel tragico epilogo della sua vita. Il risultato è una storia al contempo illuminante e godibile, in cui il dipanarsi di una successione di sesso, minacce, accuse, inganni, arresti, frodi e ricatti rimanda inevitabilmente al ritratto dell’Italia di oggi e delle miserie dei suoi potenti.
Edizioni: Rizzoli | pp. 439
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Uccidere Rasputin
€ 29,50€ 22,50L’assassinio di Rasputin (Grigori Yefimovich Rasputin, 1869-1916) commesso la notte tra il 16 e il 17 dicembre 1916 è sempre sembrato straordinario: prima fu avvelenato, poi gli spararono e alla fine venne gettato in un fiume ghiacciato da alcuni aristocratici russi timorosi della sua influenza sullo zar Nicola II e sulla zarina Alessandra. Ma è andata davvero così? Drammatiche nuove prove provenienti da documentazione inedita, diari, referti medico-legali e verbali dei servizi segreti indicano che la trama risulta più intricata di quanto finora creduto. Rasputin è probabilmente uno dei più noti ma meno compresi personaggi che presero parte agli eventi che alla fine portarono alla caduta del potere zarista in Russia: il suo presunto potere dietro il trono viene oscurato oggi, come lo fu allora, dalla dubbia fama della sua moralità e della sua vita privata. La nuova indagine di Andrew Cook sulla morte di Rasputin rivela quali furono veramente le menti dietro l’uccisione del cosiddetto “monaco pazzo”.
Edizioni: Settimo Sigillo | pp. 304
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“L’amore è un dio. Il sesso e la polis”
€ 13,00di Eva Cantarella
Con il recedere della cultura umanistica, miti e storie dell’antica Grecia non sono più familiari: hanno acquisito qualcosa di esotico. E, come tutto ciò che suona lontano e incerto, si porta appresso fascinazioni e approssimazioni. Senza rinunciare alle prime ma tenendosi lontana da queste ultime, Eva Cantarella ci racconta gli Atridi come fossero la famiglia di una trucida telenovela, Ulisse e Penelope come tormentone sulla fedeltà/infedeltà di una rubrica da rivista femminile, Achille e Patroclo come una coppia gay. L’origine di questo libro è una trasmissione radiofonica, “Sex and the polis”, dove Eva Cantarella si è divertita a fare quello che forse aveva sempre desiderato: raccontare attualizzando storie di uomini e di donne che continuano a somigliarci.
Edizione: Feltrinelli | pp 175