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Almirante – Biografia di un fascista
€ 18,00di Giorgio Ballario
Luglio 1976: una banda di scassinatori penetra nel caveau della principale banca di Nizza, forza le cassette di sicurezza e porta via denaro, oro e gioielli per un valore attuale di 30 milioni di euro. I ladri sono passati per le fogne cittadine e lavorando per più di un mese hanno scavato un cunicolo di otto metri. Sul muro, in segno di scherno, scrivono una frase che rimarrà famosa: “Senza odio, senza violenza, senza armi”. È la firma di Albert Spaggiari, il “cervello” della gang delle fogne che in Francia diverrà ineguagliabile esempio di ladro gentiluomo, avventuriero e “primula rossa” in sfida perenne con la giustizia. Paracadutista volontario in Indocina poi militante dell’OAS, Spaggiari verrà arrestato, riuscirà ad evadere in modo rocambolesco e rimarrà latitante per dodici anni fra Italia, Spagna e Sudamerica. È morto, libero, in Italia nel 1989, a fianco di Emilia, la donna che l’ha amato e accompagnato durante la lunga fuga.
Idrovolante edizioni | pp. 308
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Attivisti
€ 39,00€ 35,10di Antonio Pannullo
Roma, anni Settanta: il partito della destra post fascista, il Movimento Sociale Italiano (Msi), ha una quarantina di sezioni nella capitale, sezioni che quasi sempre ospitavano anche le sedi del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del partito. Vi erano solo due sedi autonome del Fronte, via Noto e via Migiurtinia, e la famosa sede provinciale di via Sommacampagna 29. C’era poi la sede del Fuan, l’organizzazione universitaria, anch’essa autonoma, in via Siena. Nel decennio che andò dal 1970 al 1980 il loro numero rimase sostanzialmente lo stesso, anche considerando che alcuni nuclei dei locali fisici non li ebbero mai, come Vigna Clara o Eur. Eppure c’erano. Ebbene, in quelle sezioni in quei dieci anni si formò un clima meraviglioso e irripetibile, fatto di migliaia di giovani e giovanissimi che ogni giorno si ritrovavano in quei sovente poco accoglienti locali spinti dalla loro passione per la politica ma soprattutto dalla voglia di cambiare un mondo che non accettavano e col quale non volevano scendere a compromessi. Erano giovani di ogni estrazione sociale e cultura, di diversi caratteri, provenienti da storie familiari varie, uniti però da quell’ideale che non li avrebbe più abbandonati per tutta la vita. Erano giovani che spesso pagarono nella maniera più cara e ingiusta il loro sogno: con l’emarginazione, prima di tutto, poi con la violenza fisica, poi con l’attacco e la distruzione dei loro beni e di quelli della loro famiglia, molti con il carcere, con la latitanza, con l’insicurezza, alcuni con lesioni fisiche permanenti anche gravi, alcuni con la stessa vita. A tanti poi l’attività politica pregiudicò studi, lavoro, la possibilità di una carriera professionale. Questo studio, per la prima volta, ne ricostruisce la storia e le vicende personali
Edizione: Settimo Sigillo | pp. 696 (due volumi indivisibili)