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Home Page | Products tagged “Movimento Sociale Italiano”

Movimento Sociale Italiano

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  • Almirante – Biografia di un fascista

    € 18,00
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    di Giorgio Ballario

    Luglio 1976: una banda di scassinatori penetra nel caveau della principale banca di Nizza, forza le cassette di sicurezza e porta via denaro, oro e gioielli per un valore attuale di 30 milioni di euro. I ladri sono passati per le fogne cittadine e lavorando per più di un mese hanno scavato un cunicolo di otto metri. Sul muro, in segno di scherno, scrivono una frase che rimarrà famosa: “Senza odio, senza violenza, senza armi”. È la firma di Albert Spaggiari, il “cervello” della gang delle fogne che in Francia diverrà ineguagliabile esempio di ladro gentiluomo, avventuriero e “primula rossa” in sfida perenne con la giustizia. Paracadutista volontario in Indocina poi militante dell’OAS, Spaggiari verrà arrestato, riuscirà ad evadere in modo rocambolesco e rimarrà latitante per dodici anni fra Italia, Spagna e Sudamerica. È morto, libero, in Italia nel 1989, a fianco di Emilia, la donna che l’ha amato e accompagnato durante la lunga fuga.

     

    Idrovolante edizioni | pp. 308

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  • Fascisti dopo Mussolini – Speciale (pdf da scaricare subito)

    € 5,90
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    Settant’anni fa nasceva il Movimento sociale italiano. Un’esperienza durata poco meno di cinquant’anni e finita a Fiuggi nel 1995, mezzo secolo durante il quale questo partito ha attraversato la storia della Repubblica nel segno della nostalgia e alla ricerca di un avvenire e di un progetto politico
    Lasciato ai margini dall’ “Arco Costituzionale” il MSI è stato comunque una fucina di contraddizioni e di esperienze, di laboratori politici e culturali, di luci e ombre. Dal MSI e dalle sue organizzazioni giovanili sono uscite molte delle personalità dell’Italia degli ultimi decenni. Raccontare oggi la storia del MSI vuol dire – storicamente – ricostruire un pezzo importante della storia italiana del Novecento, la storia di tanti, molti più di quelli che poi effettivamente votavano e militavano per la Fiamma tricolore. “Storia in Rete” ha cercato di farlo senza retorica e senza partigianerie ma anche senza moralismi fuori tempo massimo: in 148 pagine coordinate da Marco Valle dove alle analisi degli studiosi si alternano le memorie dei protagonisti di quella vicenda. Dalla nascita in semiclandestinità al tentativo di entrare nelle istituzioni, dalle esperienze e intemperanze del mondo giovanile alla violenza degli Anni di Piombo, dalle tantissime scissioni consumate alla luce della Fiamma all’ultima metamorfosi in una destra completamente differente.

    Uno speciale tutto da leggere, anche e soprattutto per chi non ha vissuto – per motivi anagrafici o di inclinazione – la vicenda politica e umana del MSI.

     

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  • On sale!

    Attivisti

    € 39,00 € 35,10
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    di Antonio Pannullo

    Roma, anni Settanta: il partito della destra post fascista, il Movimento Sociale Italiano (Msi), ha una quarantina di sezioni nella capitale, sezioni che quasi sempre ospitavano anche le sedi del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del partito. Vi erano solo due sedi autonome del Fronte, via Noto e via Migiurtinia, e la famosa sede provinciale di via Sommacampagna 29. C’era poi la sede del Fuan, l’organizzazione universitaria, anch’essa autonoma, in via Siena. Nel decennio che andò dal 1970 al 1980 il loro numero rimase sostanzialmente lo stesso, anche considerando che alcuni nuclei dei locali fisici non li ebbero mai, come Vigna Clara o Eur. Eppure c’erano. Ebbene, in quelle sezioni in quei dieci anni si formò un clima meraviglioso e irripetibile, fatto di migliaia di giovani e giovanissimi che ogni giorno si ritrovavano in quei sovente poco accoglienti locali spinti dalla loro passione per la politica ma soprattutto dalla voglia di cambiare un mondo che non accettavano e col quale non volevano scendere a compromessi. Erano giovani di ogni estrazione sociale e cultura, di diversi caratteri, provenienti da storie familiari varie, uniti però da quell’ideale che non li avrebbe più abbandonati per tutta la vita. Erano giovani che spesso pagarono nella maniera più cara e ingiusta il loro sogno: con l’emarginazione, prima di tutto, poi con la violenza fisica, poi con l’attacco e la distruzione dei loro beni e di quelli della loro famiglia, molti con il carcere, con la latitanza, con l’insicurezza, alcuni con lesioni fisiche permanenti anche gravi, alcuni con la stessa vita. A tanti poi l’attività politica pregiudicò studi, lavoro, la possibilità di una carriera professionale. Questo studio, per la prima volta, ne ricostruisce la storia e le vicende personali

    Edizione: Settimo Sigillo | pp. 696 (due volumi indivisibili)

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