Secondo episodio della serie delle inchieste del commissario Le Floch, che indaga nella Parigi di Luigi XV: questa volta è alle prese con un caso di apparente suicidio, avvenuto in una stanza ermeticamente chiusa dall’interno. Dietro la classica formulazione dell’enigma della camera chiusa ci sono una serie di delitti che colpiscono una nobile famiglia molto vicina al trono. Parigi 1761: il giovane commissario Nicolas Le Floch, che ha da poco superato il suo difficile apprendistato di investigatore, si trova alle prese con un’inchiesta spinosa e delicata: la strana morte del figlio di un cortigiano assai prossimo al Delfino di Francia lo porta infatti ad indagare in ambienti molto vicini alla famiglia reale e, in particolare, a Mme de Pompadour.. .
Nel 1761 il giovane Nicolas Le Floch lascia la Bretagna per entrare a servizio del Signor di Sartine, luogotenente generale di polizia di Luigi XV, e riceve l’incarico di indagare su di un’affare assai delicato, che si rivela, man mano che l’inchiesta procede, sempre più intricato e preoccupante per la Corona. È dunque un vero e proprio battesimo del fuoco quello che Nicolas riceve: davanti ai suoi occhi di ‘provinciale’ si apre la straordinaria Parigi dell’epoca, la grande capitale dello splendore e della miseria, dei lumi e delle ombre, ricostruita da Jean-François Parot la precisione esaltante dello storico nei suoi luoghi (dai bordelli ai palazzi, dalle prigioni alla Corte) e nei suoi personaggi (dai più umili allo stesso Luigi XV).