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Le destre nell’Italia del secondo dopoguerra
€ 19,00di Giuseppe Parlato e Andrea Ungari
Dal qualunquismo ad Alleanza nazionale, dal 1944 al 1994 cioé mezzo secolo di destre monarchiche e post fasciste, liberali e cattoliche, reazionari e rivoluzionarie. Il volume affronta analiticamente, nell’arco cronologico che va dal 1944 al 1994, le vicende di quei partiti, movimenti, politici e intellettuali che animarono l’azione politica della composita destra italiana. Partendo dall’esperienza dell’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini, gli autori, da sempre impegnati nell’analisi della destra politica italiana del secondo dopoguerra, hanno ripercorso l’attività del Movimento Sociale Italiano e del Partito Nazionale Monarchico, ricostruendone i tentativi di realizzare una Grande Destra nel corso degli anni Cinquanta. Non è mancata, poi, la riflessione sulle testate giornalistiche che animarono il dibattito in campo conservatore, il «Candido» di Giovanni Guareschi e «Il Borghese» di Mario Tedeschi, evidenziandone l’atteggiamento nei confronti della questione di Trieste e nella valutazione della stagione del centro-sinistra e del compromesso storico. Il volume si conclude con l’analisi del percorso che condusse il Msi a trasformarsi in Alleanza Nazionale e con una riflessione sul rapporto tra destra e neofascismo che costituisce uno degli elementi più caratterizzanti dell’esperienza della destra italiana nella Prima Repubblica.
Rubettino | pp. 278
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Storia in Rete n. 107 – settembre 2014 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99Storia in Rete di settembre 2014 si dedica a due casi legati a doppio filo alle carte di Mussolini: si apre con la vicenda Guareschi-De Gasperi: possibile – come sostiene un recente saggio – che su questa vicenda possa essere stata scritta la parola “fine”? Evidentemente no, e Storia in Rete vi spiega perché. Poi, documenti inediti: se le clausole del Lungo Armistizio del 1943 rimasero segrete fino a dopo la fine del conflitto, Mussolini ne venne informato. Ma perché non fece rivelare gli sconvolgenti articoli della resa incondizionata alla sua propaganda? Dalle carte sparite (o ritrovate) a quelle che rischiano d’essere disperse: possibile che l’Archivio Centrale dello Stato debba essere “delocalizzato”?
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Storia in Rete n. 42 – aprile 2009 (pdf da scaricare subito)
€ 3,99In questo numero Storia in Rete spiega ai lettori i parallelismi inquietanti fra la crisi del 1929 e quella che stiamo vivendo in questi giorni. Due brevi articoli, quindi, danno conto del boicottaggio meditatico del film “Katyn” (di cui pure Storia in Rete si era occupato nel numero 41) e dello stato dell’arte su Via Rasella, alla luce delle ultime inchieste e rivelazioni del quotidiano “Avvenire” e della stessa Storia in Rete. Seguono due articoli che raccontano la gioventù idealista e generosa dell’Italia passata, quella che voleva la giustizia sociale agli ordini del tenente partigiano “Jak” e quella che si riversò a Fiume agli ordini di D’Annunzio nel 1919. Ancora eroismo d’italiani, ma anche le atrocità commesse dagli Alleati durante l’invasione della Sicilia, nell’anticipazione del volume di Andrea Augello, “Uccidi gli italiani”. Continua il racconto dell’avventura dell’Italia fra le stelle, a cura dell’Agenzia Spaziale Italiana e di Storia in Rete. Dal cielo stellato a quello più vicino, ecco l’incredibile racconto degli aeroplani a propulsione nucleare: un sogno degli anni Cinquanta mai realizzato. Due “ultime puntate”, quindi: la conclusione dell’inchiesta di Storia in Rete su come in Italia non riesca a decollare l’industria del documentario storico, a tutto vantaggio della concorrenza straniera, e la storia dei Servizi segreti militari italiani, dalle origini alla Seconda guerra mondiale. Ancora gioventù italiana, la “meglio gioventù” senz’altro, nel racconto di come nacquero i Cacciatori delle Alpi di Garibaldi, a 150 anni dalla fondazione del Corpo. Infine il rientro delle opere d’arte trafugate da Napoleone grazie all’opera di ambasciatore-imballatore di Antonio Canova e Giovannino Guareschi, la penna più tagliente d’Italia contro amici e nemici, senza compromessi.
Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di aprile 2009
LEGGI IL SOMMARIO DEL NUMERO 42
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Non solo Don Camillo
€ 10,00di Marco Ferrazzoli
Questa biografia dimostra come Giovannino Guareschi sia stato uno dei più importanti intellettuali civili italiani del ’900. Già nella prima metà del secolo l’autore di Don Camillo è un celebre giornalista del Bertoldo. Nel 1943 viene deportato nei lager nazisti, divenendo una figura di spicco della “resistenza bianca”. Al rientro fonda e dirige il Candido, il maggior settimanale politico-satirico del dopoguerra. Nel ’46 sostiene la monarchia al referendum istituzionale. Fornisce un contributo essenziale alla vittoria democristiana nelle elezioni del 1948, con i famosi manifesti «Nell’urna Dio ti vede, Stalin no» e «Mamma votagli contro anche per me». Diviene un importante opinion-leader, uno dei più feroci fustigatori del partitismo e il principale polemista anti-comunista, eppure, nel ’53, finisce in carcere per diffamazione di Einaudi e De Gasperi. Secondo Non solo Don Camillo – il nuovo libro di Marco Ferrazzoli, già autore di Guareschi l’eretico della risata e premiato di recente con il “Luciano Cirri” – al successo dei libri e dei film del ciclo Mondo piccolo si deve un paradossale fraintendimento: l’edulcorazione dell’importanza storica e culturale di Guareschi e la sottovalutazione della sua statura morale. Un rischio causato sia dai “nemici” ansiosi di minimizzarne l’importanza, sia da taluni “amici” che sembrano confermarne l’immagine debolista. Secondo Indro Montanelli, invece, la storia del XX secolo «la si può fare senza chiunque altro, ma non senza Guareschi». Non è un’esagerazione, anche solo ricordando gli episodi più importanti della vita e dell’opera di questo scrittore, un autore centrale della nostra letteratura, un giornalista politico fondamentale e un raro esempio di coerenza umana e intellettuale. (L.B.) – (da www.radicicristiane.it – marzo 2009)
Edizione: L’Uomo Libero | pp. 116
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Bombardate Roma
€ 19,00di Mimmo Franzinelli
Uno dei più grandi scandali politico-giornalistici della storia d’Italia trova in questo libro una ricostruzione di parte. Nel gennaio 1954 il settimanale “Candido” diretto da Giovanni Guareschi pubblica delle lettere attribuite all’ex primo ministro Alcide De Gasperi che, nel 1944, mentre era in clandestinità nella Roma occupata dai nazisti, avrebbe chiesto agli anglo-americani di bombardare la periferia della Città Eterna per facilitare la sollevazione popolare contro l’occupante. Quelle lettere vennero dichiarate false dal tribunale di Milano che però non volle disporre le perizie per appurarne l’autenticità. Franzinelli concorda con le conclusioni del tribunale e “salva” sia De Gasperi che Guareschi che, secondo l’autore, sarebbe stato raggirato da uno strano gruppo di neofascisti decisi ad attaccare De Gasperi con documenti falsi. La questione investe così uno strano personaggio, ex ufficiale della Rsi, Enrico De Toma che ebbe per le mani numerose carte provenienti dagli archivi di Mussolini e che negli anni Cinquanta salì agli onori della cronaca a più riprese proprio per il materiale in suo possesso. La tesi di Franzinelli fa acqua da più parti ma per chi non conosce la storia il libro può comunque fornire un aiuto a capire quegli anni così complicati e, in apparenza, lontani.
Edizione: Mondadori | pp. 239