Maggio 2012: Storia in Rete riapre il dibattito su uno dei maggiori pensatori italiani del XX secolo: Gramsci. Stritolato dai due regimi fascista e sovietico, col primo determinato a “non far pensare quel cervello” e il secondo a liberarsi di un pensatore anti-stalinista, troppo libero e tutto sommato trasformabile in un comodo martire, facendo fare il lavoro sporco alla dittatura di Mussolini. Un capitolo oscuro della storia italiana. E dalla fine di Gramsci a quella di Robert F. Kennedy: gli avvocati di Sirhan chiedono la riapertura del caso e spunta di nuovo la tesi di un “secondo sparatore”. Storia in Rete torna quindi sul tema del Brigantaggio, con una ricca serie di articoli: dai ripensamenti inglesi all’appoggio a Torino nel 1861 a storie di guerra dei cavalleggeri italiani e di amore fra briganti lucani.
Anche l’inserto di Ars Historia di questo mese si focalizza sulla rievocazione storica del Brigantaggio.E ancora, un ritratto di Hergé, il papà di Tintin: un personaggio politicamente scorretto cui nel dopoguerra – e ancor più oggi – è stata attribuita una “verginità politica”. Quindi uno sguardo sul Brasile: il fascismo brasiliano dell’Azione Integralista e i rapporti non idilliaci fra Rio de Janeiro e Torino all’indomani dell’unità d’Italia. E sempre all’indomani dell’unità, i censimenti. Uno dei tanti paragoni impietosi fra l’Italia di allora e quella di oggi…Per finire, due casi di come la diplomazia italiana fa… gli interessi dell’Italia: dalla fine del veto all’ingresso della Croazia in Europa – senza che Zagabria abbia fatto nulla per assolvere ai suoi doveri verso gli esuli giuliano dalmati – al caso del professor Giulio Vignoli, zittito in una conferenza dal console italiano a Nizza perché “irredentista”.
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