Dall’alba della civiltà il Diritto si è diviso sulla legittimità del tirannicidio. Un’arma a doppio taglio, che gioca le sue carte sul diritto dei popoli di liberarsi di un governante ingiusto, ma anche sulle ambizioni di chi intende ammantare la propria brama di potere con giustificazioni “etiche”.
Dall’Antica Grecia alle Idi di Marzo, dalle congiure rinascimentali dalla teorizzazione ottocentesca da parte degli anarchici russi ai “cambi di regime” del XX secolo, una storia del tirannicidio con tutte le sue sfumature.
Quindi Storia in Rete ricorda la rinascita dell’Esercito italiano dopo l’8 settembre 1943, dal I Raggruppamento Motorizzato al Corpo Italiano di Liberazione ai Gruppi di Combattimento, al fronte per salvare il salvabile.
E contemporaneamente alla lotta delle forze del Regio Esercito, nella Roma occupata dai tedeschi il Vaticano e Pio XII si adoperavano per nascondere i ricercati nel Laterano: nuove testimonianze fanno emergere come il pontefice sapesse e approvasse l’opera silenziosa di salvataggio di ebrei e antifascisti – ma anche di fascisti, quando si rovesciò il fronte – quando le loro vite erano in pericolo.
Dal Novecento al XVI secolo con un ritratto di Margherita di Valois, moglie del Savoia “Testa di Ferro”, la Duchessa illuminata che contribuì a rinsaldare i domini sabaudi e a evitare al loro interno le disgrazie delle guerre di religione che in quei decenni iniziavano a insanguinare l’intera Europa.
E ancora, i segreti di Helmut Schmidt, cancelliere socialdemocratico della Germania Ovest, fra passato nella Luftwaffe, simpatie naziste e repressione del terrorismo rosso. E poi il cold case del rapporto di Pilato all’Imperatore: veramente il prefetto romano che fece crocifiggere Gesù aveva scritto a Tiberio come raccontano alcuni Padri della Chiesa?
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