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Storia in Rete 172 – Giugno 2020 (pdf da scaricare subito)

L’ultima carta del Giappone con le spalle al muro. I piloti delle squadriglie “Attacchi Speciali”, conosciuti col poetico nome di Kamikaze (cioè “vento divino”), tutti volontari, cercarono di allontanare la sconfitta e la distruzione dalla loro terra per far guadagnare tempo al governo di Tokyo alla ricerca di una pace negoziata con gli Alleati. Un sacrificio vano, dal punto di vista politico e militare, che ha però lasciato una profonda traccia nella cultura di tutto il mondo. Ma che – con l’ingiusta confusione che viene fatta con i terroristi suicidi islamici – merita d’essere raccontata da capo, e senza equivoci.

E ancora di Giappone si parla, con le memorie recentemente ripubblicate di Shinshō Hanayama, il cappellano buddista del carcere in cui vennero rinchiusi i prigionieri giapponesi sottoposti dagli Alleati a processo. Uno spaccato sul punto di vista degli sconfitti.

Dal Pacifico della Seconda guerra mondiale alle paludi della Louisiana nella guerra anglo-americana del 1812-1815, il conflitto che determinò la fine delle speranze inglesi di riportare sotto la corona di Londra le Tredici Colonie e vide l’ascesa di un giovane generale destinato a diventare un grande presidente degli Stati Uniti: Andrew Jackson.

Storia in Rete passa quindi all’Italia dell’Ottocento: i Martiri di Belfiore, eroi del nostro Risorgimento ormai dimenticati e la lotta dei governi post-unitari, in particolare di Crispi, contro le epidemie di colera che falcidiavano i sudditi del Regno, combattute con leggi d’avanguardia e l’imposizione di criteri di igiene nell’urbanistica delle città italiane.

Quindi, di nuovo Seconda guerra mondiale: una riflessione sull’effettiva consistenza della “resistenza dietro il filo spinato”: quanti internati militari italiani (IMI) si sono veramente opposti al Reich di Hitler e alla Repubblica Sociale? Quanti invece hanno in qualche modo collaborato? I numeri raccontano una realtà molto più sfaccettata di quella delle retoriche contrapposte. E poi la trascrizione di una telefonata fra Churchill e Roosevelt: quando i leader delle democrazie decisero a tavolino, già nel luglio 1943, che la morte di Mussolini sarebbe stata meglio di un processo pubblico a suo carico…

Infine, un’incursione nel fantastico e nella fantascienza con due anniversari: cento anni fa nasceva, con il dramma teatrale cecoslovacco “RUR”, il termine (e il mito) di “robot”, mentre trenta anni fa David Lynch e Mark Frost rivoluzionavano la televisione con la serie “Twin Peaks”: un labirinto di citazioni esoteriche tutto da esplorare.

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