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Home|Fascismo|Eja Eja Alalà – Controstoria del Fascismo

Eja Eja Alalà – Controstoria del Fascismo

€ 19,90

di Giampaolo Pansa

Nell’Italia del Duemila può presentarsi l’avventura autoritaria di un nuovo Benito Mussolini? Anche oggi siamo un paese strozzato da una crisi pesante, con una casta di partiti imbelli e un possibile conflitto tra ceti diversi. Sono queste assonanze con gli anni Venti del Novecento che hanno spinto Giampaolo Pansa a scrivere “Eia eia alalà”, un antico grido di vittoria riesumato dallo squadrismo fascista. Il racconto inizia con la lotta di classe esplosa tra il 1919 e il 1922, guidata dai socialisti e sconfitta dall’inevitabile reazione della borghesia. Il nero nacque dal rosso: l’estremismo violento delle sinistre non poteva che sfociare nella marcia su Roma di Mussolini, il primo passo di una dittatura ventennale. La ricostruzione di Pansa ruota attorno a un personaggio esemplare anche se immaginario: Edoardo Magni, un agrario padrone di una tenuta tra il Monferrato e la Lomellina. Coraggioso ufficiale nella Prima guerra mondiale, finanziatore delle squadre in camicia nera, all’inizio convinto della necessità di una rivoluzione fascista ma via via sempre più disincantato. Sino a diventare un sostenitore del leader squadrista dissidente Cesare Forni, ritenuto da Mussolini un nemico da sopprimere. Magni è il protagonista di un dramma a metà tra il romanzo e la rievocazione storica, gremito delle tante figure che attorniano il Duce, una nomenclatura potente descritta con realismo…

Edizioni: Rizzoli | pp. 375

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Category: Fascismo Tags: 1920, 1921, Guerra civile, Marcia su Roma, Partito Nazionale Fascista, squadrismo
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    Ad aprile 2012, Storia in Rete dedica la copertina ad un tema scottante: quello dei “vinti”: la Storia dà patenti di “buono” e “cattivo”? Vi sono “vinti” che sono anche “sconfitti” oppure la Storia prevede dei “ripescaggi”? Prendendo spunto da un nuovo saggio e parlandone con Francesco Perfetti (ordinario di Storia alla LUISS) Storia in Rete propone ai suoi lettori un’ampia panoramica: dai Goti a Caporetto, dai nazionalbolscevichi a Vittorio Emanuele III, le vicende di fatti e persone su cui qualcuno ha affermato che “la storia ha detto la parola fine” e invece tornano nella memoria, nella riflessione e nella rivalutazione. Dai “vinti” al “vae victis”: gli orrori delle “marocchinate” commessi in Italia durante la lenta risalita delle truppe alleate nel 1944 fino in Toscana in un nuovo saggio e quelli di un “triangolo rosso” dimenticato nella Liguria del dopo-guerra civile.

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