La gioia violata

di Federica Saini Fasanotti

Avvenimenti a lungo tenuti nascosti per le tensioni politico-ideologiche che connotarono il continente europeo (e l’Italia) dopo la fine della coalizione antifascista: si tratta dei crimini di guerra sui militari e le popolazioni civili del nostro Paese perpetrati – tra il 1940 e il 1946 – dalle truppe delle potenze liberal-democratiche vincitrici del secondo conflitto mondiale, atti non episodici compiuti in manifesta violazione del diritto internazionale bellico allora vigente. Se i crimini di guerra tedeschi sono noti e continuamente evocati, non adeguato rilievo pubblicistico hanno generalmente ricevuto eccidi, bombardamenti, stupri, saccheggi e altro ancora degli Alleati anglo-franco-americani (in particolare all’indomani dell’armistizio nel settembre 1943), oggetto preminente del lavoro di Federica Saini Fasanotti. Completa il drammatico scenario la raccapricciante documentazione sulle barbariche pratiche di guerra dei miliziani iugoslavi e greci. Segnalando l’importanza del volume Sandro Fontana, ordinario di Storia contemporanea nell’Università di Brescia e già vicepresidente del Parlamento europeo, scrive nella Prefazione: «Attraverso una ricerca rigorosa, condotta in tutte le direzioni, Federica Saini Fasanotti è riuscita a sottrarre al limbo della storia tutte quelle vicende dolorose che hanno investito la nostra esperienza nazionale durante l’ultimo conflitto mondiale».

Edizioni: Edizioni Ares | pp. 328

 18,00

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