Descrizione
Forse anche perché non è possibile e del resto, l’abbiamo detto più volte, la Storia non è una scienza esatta, è troppo legata all’uomo, alle sue pulsioni e alla sua indole, singola e collettiva, per potersi prestare ad una ricostruzione esaustiva e definitiva. Esposta per sua natura alle intemperie di politica e morale, l’analisi storica muta di continuo col mutare dei tempi. E in questa sua imperfezione congenita, in questa tensione inesauribile alla perfezione e alla perfetta comprensione, sta il fascino incredibile dello studio del passato.
Religione a parte, forse nessun personaggio della Storia si presta a così tante analisi, tutte parzialmente valide: come negare gli effetti negativi dello tsunami napoleonico? Milioni di morti in quasi vent’anni di guerre, distruzioni e saccheggi, violenze e soprusi; ma, anche, come negare i grandi effetti positivi esercitati da Napoleone sulle leggi, sulla modernizzazione delle macchine amministrative, sull’esportazione di principi fondamentali che sono figli della Rivoluzione francese. E poi che dire dello stesso Napoleone? Ora spietato ora ingenuo, ora determinato ora vittima della propria famiglia, a tratti amante cinico e poi innamorato delle due mogli che lo tradirono sistematicamente, ora rivoluzionario intransigente ora affascinato dalla sua nuova nobiltà e dai riti di corte (oltre che ossessionato come un qualunque sovrano dal problema della successione). E si potrebbe continuare all’infinito perché Napoleone in un certo senso incarna tutte le contraddizioni dell’Uomo e della Storia: affascinante, contraddittorio, con più facce, in fondo inafferrabile…
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