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Home|Fascismo|Matteotti senza aureola – Il delitto
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Matteotti senza aureola – Il delitto

€ 30,00 € 27,00

di Enrico Tiozzo

Tiozzo ricostruisce ex novo antefatti e dinamica del delitto politico più noto del Novecento in Italia e separa nettamente la ricostruzione del crimine dalle interpretazioni che ne furono e ne vengono date. Le diverse “ragioni” che avrebbero armato la mano degli assassini – appartenenti allo squadrismo fascista – reggono se fosse provato al di là di ogni dubbio che essi uccisero perché l’avevano progettato e dovevano farlo. La questione è tutta lì. Qui viene riesaminata in un’opera necessariamente imponente. L’Autore ci ricorda che omicidio preterintenzionale e/o volontario non significa premeditato. Eppure quest’ultima fu e rimase l’interpretazione corrente del “delitto Matteotti”, con ripercussioni politiche e culturali devastanti per l’Italia. Purtroppo, mentre il corso della storia procede a segmenti sconnessi, tanti “storici” lo riducono a una linea continuativa, adattata ai loro schemi ideologici e propagandistici. Non è il caso di Tiozzo, che fa finalmente luce sul crimine più sciagurato e sfruttato del Novecento, un secolo fitto di delitti misteriosi, in gran parte inspiegati.

Bastogi Libri | pp. 724

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Category: Fascismo Tags: antifascismo, Fascismo, Italia, Mussolini, squadrismo
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    Matteotti: sotto il delitto, niente! Questa la sconvolgente conclusione della monumentale inchiesta che da anni Enrico Tiozzo (università di Göteborg) sta portando avanti sul deputato socialista ucciso da una squadraccia fascista nel 1924. I complotti inglesi? Quelli sabaudi? Le lobby del petrolio e del gioco d’azzardo? L’ordine di Mussolini? I documenti “compromettenti” da far sparire? Le “denunce infuocate” che avrebbero segnato la sua “condanna a morte”? Niente di tutto questo ha una base reale. Tiozzo smantella per tabulas tutte le teorie accumulate negli ultimi 90 anni sulla tragica fine di Matteotti.

    L’anniversario dei 90 anni dà inoltre l’opportunità di riflettere su un altro aspetto di quegli anni tumultuosi: la nascita del regime fascista. E’ nel 1927, infatti, e non negli anni precedenti, che andrebbe cercata la “data di nascita” della dittatura, con il consolidarsi del giro di vite contro le opposizioni (dai partiti alla massoneria ai singoli dissidenti) che avrà il suo acme coi quattro attentati alla vita di Mussolini nel giro di pochi mesi.

    Con un balzo indietro, Storia in Rete di maggio torna sui temi bollenti del Risorgimento. E lo fa con una dettagliata “apologia” di Cialdini, generale figlio del suo tempo e oggi sottoposto a un linciaggio mediatico che si basa su tante “leggende nere” e imprecisioni. Poi, lo scontro fra Cavour e Garibaldi durante la conquista del Regno delle Due Sicilie, un apparente caos che tuttavia non riuscì a intaccare il destino di unità della Penisola tracciato oramai inesorabilmente. E infine un botta-e-risposta fra un lettore e Pino Aprile: una “giornata della Memoria” per i caduti del Risorgimento non avrà effetti divisivi sulla società italiana? Il dibattito continua.

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    E ancora, la vita nella grigia Budapest del 1952, una caldaia sul punto di esplodere contro la dittatura comunista, nel racconto di David Irving finalmente tradotto e pubblicato in Italia; la Maginot italiana costruita a tempo di record sulle Alpi al confine con la Svizzera, la Linea Cadorna; il rapporto non sempre lineare fra l’umanità e l’acqua e il sapone, con “l’invenzione” moderna dell’igiene intima e della biancheria.

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    STORIA IN RETE HA PARLATO DI QUESTO LIBRO NEL n. 120/2015

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