di Ercole Boratto
La grande storia raccontata da un uomo umile ma non qualunque: Ercole Boratto, piemontese (1886-1970), dal 1919 chauffeur dei Capi del Governo a Roma. Nel 1922, subito dopo la Marcia su Roma, diventa quindi l’autista personale di Benito Mussolini, incarico che conserva fino al 1943. Per volere del Duce, partecipa negli anni Trenta anche a due edizioni della Mille Miglia. In anni decisivi per l’Italia, lo chauffeur scarrozza il «Duce del Fascismo» in lungo e in largo per il Belpaese, scoprendone pregi e difetti. Alla fine della guerra, Boratto scrive un memoriale intitolato Un autista racconta, un documento dattiloscritto che finisce subito nelle mani dell’intelligence alleata, a Roma. Sarà conservato negli archivi della Cia in America, fino alla sua desecretazione avvenuta all’inizio del millennio. Due studiosi – Giuseppe Casarrubea e Mario José Cereghino – lo ritrovano per caso nell’estate del 2004 tra gli scaffali degli Archivi nazionali degli Stati Uniti, a Washington. A spasso con il Duce è una storia breve e curiosa del regime fascista, che l’editore Castelvecchi propone qui per la prima volta nella sua versione integrale. Rivela un Mussolini «dietro le quinte», volitivo e altero, ma in preda al contempo a dubbi, passioni e manie. Ampi estratti del memoriale furono già pubblicati da “Storia In Rete” nel 2006, in tre puntate, proprio col titolo “A spasso col Duce”.
Edizioni: Castelvecchi | pp. 136
€ 14,50
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