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Storia In Rete

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  • Storia in Rete 129 / 130 – Luglio – Agosto 2016 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Dalle carte dell’OSS sbuca fuori una fotografia che può sconvolgere tutte le ricostruzioni della fine di Mussolini: e se il numero due dei servizi segreti americani, Valerian Lada-Mocarski, si fosse trovato a Dongo alla fine di aprile? Una presenza sempre negata, tanto da censurare l’unica foto in cui compariva in compagnia dei partigiani “Bill” e “Pedro”. E ora che l’originale sembra essere tornato alla luce, se le analisi sulla fotografia lo confermeranno, si può aprire una pista finora solo sussurrata: che sulle ultime ore di Mussolini si era allungata l’ombra dello Zio Sam… Un’indagine solo agli inizi di cui “Storia in Rete” in esclusiva dà i primi risultati ai suoi lettori.

    Ma prima di questa nuova, avvincente indagine su uno dei più intricati gialli della Storia, “Storia in Rete” dedica un ricordo a tutti gli eroi che esattamente cento anni fa, nell’estate del 1916, testimoniarono il loro patriottismo cadendo per l’Italia: Fabio Filzi, Cesare Battisti, Nazario Sauro e gli altri volontari venuti dalle Terre Irredente a combattere perché l’Unità d’Italia fosse completa.

    Quindi “Storia in Rete” torna sul dibattito attorno al “sangue del Sud”. Pino Aprile replica all’articolo di copertina del numero 128 e “Storia in Rete” gli risponde: genocidio o non? La storia dell’Unità d’Italia va riscritta mettendo alla sbarra i protagonisti oppure solo rendendo agli Stati pre-unitari giustizia?

    E poi, novità dagli archivi: da quelli ex sovietici uno storico ucraino ha fatto uscire una documentazione che sembra mettere in discussione il mito monolitico della Grande Guerra Patriottica fra Hitler e Stalin. E se il dittatore sovietico nell’estate del 1941 fosse stato disposto a cedere Paesi Baltici e Ucraina alla Germania in cambio di una pace immediata? Dalle carte degli sfollati durante la Grande Guerra invece emerge la verità sulla vicenda di Ida Dalser, amante di Mussolini: la donna era davvero una folle mitomane e persecutrice, e non la vittima del cinismo del futuro Duce, come raccontato in un famoso – e tendenzioso – film.

    E ancora: il ruolo di Vittorio Emanuele III nella svolta del 1922, la realtà dietro il mito (ancestrale e cinematografico) dell’uomo-lupo, l’attrito fra i Medici e gli intellettuali e gli artisti fiorentini dopo la restaurazione del Ducato nel 1528 e infine l’ultima illusione di Napoleone: che gli inglesi avrebbero mantenuto un fair play nei suoi confronti.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di luglio-agosto 2016

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  • Storia in Rete 128 – Giugno 2016 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Il Mezzogiorno e l’Unità d’Italia. Nel 1860-61 ci fu veramente un genocidio, come sostiene Pino Aprile – intervistato da Storia in Rete – sul suo ultimo libro “Carnefici”? Oppure la statistica e la demografia raccontano un passaggio dagli Stati preunitari a quello unitario differente? In ogni caso, come racconta un nuovo saggio anticipato sulle pagine di Storia in Rete, i contadini del Sud pagarono un alto prezzo perché con l’arrivo del liberismo il loro “stato sociale” formato dalle terre comuni venne privatizzato. Allora come oggi, era il “libero mercato” che lo chiedeva…

    Dalla nascita del Regno d’Italia alla sua fine: il settantesimo anniversario del referendum istituzionale del 2 giugno 1946 è l’occasione per rileggere dubbi, irregolarità ed esiti – per nulla scontati – della consultazione che vide nascere fra le polemiche e il rischio di una nuova guerra civile la Repubblica italiana. Un dossier racconta quei giorni del giugno ’46.

    Quindi due documenti inediti aprono degli spiragli interessanti sulle vicende di due protagonisti del novecento italiano: Giacomo Matteotti ed Enrico Mattei.
    Chi era Otto Thierschädl, il doppiogiochista che cercò di salvare Matteotti? Socialista e squadrista, traditore di guerra e informatore per conto della Ceka di Dumini… una vita miserabile con un unico guizzo di dignità: aver cercato di mettere in guardia Matteotti dall’aggressione che la squadraccia di Dumini gli stava preparando.
    Poi Enrico Mattei e gli inizi della sua carriera, durante il Ventennio. Un periodo di successi economici che venne contestato al patron dell’ENI subito dopo la caduta del Regime, con l’accusa infamante di “arricchimento illecito” ai danni degli ebrei e sostenendo il riarmo della Germania… accuse alle quali rispose lo stesso Mattei in un memoriale inedito.

    E ancora l’ottantesimo anniversario della proclamazione dell’Impero in Africa Orientale e i suoi risvolti sulla politica internazionale e l’improbabile matrimonio d’interessi fra il Comunismo stalinista e il Sionismo che condusse alla nascita dello Stato di Israele. Un connubio durato lo spazio di poche settimane, durante le quali Tel Aviv incassò l’appoggio di Mosca all’indipendenza israeliana per poi gettarsi subito nelle braccia degli Stati Uniti, lasciando Stalin deluso e furibondo…

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di giugno 2016!!

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  • Storia in Rete 127 – Maggio 2016 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    “Il Trono di Spade” è uno dei più grandi successi televisivi di sempre: ma alle spalle di una vicenda fantasy c’è un solido background storico, a cui l’autore ha attinto a piene mani. Chi ha ispirato Cersei Lannister o Khal Drogo? Quali episodi reali sono alla base dell’atroce scena delle Nozze Rosse? Quali città storiche hanno fornito gli sfondi ai set di “Game of Thrones”, e quali sono state le ricadute sul turismo culturale?

    Dal Medioevo fantastico a quello reale: i 1001 anni dalla morte di Arduino, primo “Re d’Italia” e incubo di Papa e Imperatore. Poi la lotta segreta dei gesuiti nell’Inghilterra dei Tudor per mantenere accesa la fiaccola del Cattolicesimo contro le torture e le persecuzioni degli anglicani.

    Storia in Rete passa quindi a Trieste, dove una grande mostra ricorda il Lloyd Triestino, la compagnia di navigazione adriatica che riportò gli italiani sui mari.

    Nel centenario dell’anno più sanguinoso della Grande Guerra, poi, un’analisi di Aldo Mola sulla Guerra dei Materiali, la nuova spaventosa maniera di macellare uomini e mezzi al fronte nel tentativo di reciproco annientamento. Continua quindi l’analisi del fenomeno squadrista da parte di Giacinto Reale, con la seconda parte del saggio sugli uomini della rivoluzione fascista, e subito dopo un’intervista a Anthony David Moody, biografo di un poeta che pur restando profondamente fedele al proprio paese, decise di provare simpatia per questa rivoluzione: Ezra Pound. Infine, una storia dalla Guerra civile italiana: la ferita mai rimarginata di un comandante partigiano che fece fucilare dei compagni di lotta. Una vicenda che trova la sua spiegazione solo dalle carte processuali, recentemente tornate alla luce.

    Tutto questo e molto altro (guardate il sommario cliccando qui) su Storia in Rete di maggio!!

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  • Storia in Rete 125-126 – Marzo / Aprile 2016 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Lo squadrismo è uno degli episodi della storia italiana che ha subito più distorsioni, sfruttamento retorico e damnatio memoriae. Chi erano gli appartenenti alle squadre d’azione? Violenti balordi al soldo del padronato e degli agrari? Borghesi scontenti? Una “calata degli Hiksos”? Eroi della rivoluzione traditi dalla normalizzazione? Ecco allora il ritratto di una generazione al di là della retorica, dell’olio di ricino e del manganello: le loro idee, le loro canzoni, la loro parabola storica.

    Storia in Rete passa quindi a ricordare anniversari importanti: il centesimo della Rivolta di Pasqua in Irlanda contro l’imperialismo britannico e i centocinquant’anni dalla Terza guerra d’Indipendenza, in quel 1866 che cambiò il volto d’Europa. E ancora, la stroncatura dell’ultima “fatica” di Corrado Augias che vorrebbe raccontare la vita di Gesù, l’ascesa del cardinal Mazzarino, un grande italiano a Parigi al servizio leale della regina di Francia, Carlo Borromeo, il Santo di Ferro, anima della Controriforma a Milano e infine la ricerca del Graal di Otto Rahn, il controverso archeologo delle SS.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di marzo-aprile!!

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  • Storia in Rete 123-124 – Gennaio / Febbraio 2016 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Dimenticata per 50 anni, poi mistificata, sfruttata e – oggi – sottoposta a un subdolo attacco fra la ridicolizzazione mediatica e il giustificazionismo storico (“gli italiani se la sono meritata perché erano fascisti”). La tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata è al centro di questo numero di «Storia In Rete». Un numero monografico che ripercorre la storia del confine orientale d’Italia dall’Ottocento al secondo dopoguerra, cercando di puntualizzare su quei temi che sono stati soggetti a distorsione nel dibattito storico e nella divulgazione. Così il lettore si accorge che a differenza di quanto propagandato negli ultimi anni, l’odio etnico in Venezia Giulia e Dalmazia non è stato provocato dalla snazionalizzazione degli slavi attuata dai governi italiani (e dal Fascismo in particolare) fra le due guerre mondiali. E’ un solco più profondo, che si è scavato in epoca asburgica per la nascita dei nazionalismi risorgimentali abilmente sfruttati da Vienna per mettere l’una contro l’altra le etnie dell’Impero austroungarico e in particolare per schiacciare quella più pericolosa e odiata: gli italiani. C’è poi un concetto fondamentale che spesso sfugge: non si può capire la tragedia delle foibe e dell’esodo senza considerarle nelle logiche balcaniche. Finché le categorie concettuali impiegate saranno quelle italiane, europee occidentali, noi non riusciremo a comprendere il perché di tanta violenza scatenata in quelle regioni. Aiuta in tal senso anche l’estratto dal saggio di Maria Teresa Giusti (Le Lettere, 2007) sull’occupazione della Iugoslavia durante la Seconda guerra mondiale, che evidenzia come le truppe italiane si siano trovate invischiate in un pantano di massacri e atrocità mai sperimentato prima nemmeno durante le guerre coloniali. Una allucinante guerra di tutti contro tutti, dove gli infoibamenti sono iniziati molto prima del 1943 da parte di iugoslavi su altri iugoslavi, come si vede anche da una terribile foto che Storia in Rete mostra. Un numero monografico densissimo, dove però paradossalmente sono proprio le foibe stesse a restare sullo sfondo, essendo necessario più spiegare il “perché” che non descrivere il “come”.

    Guarda l’anteprima in flash del numero 123-124

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  • Storia in Rete 121-122 – Novembre / Dicembre 2015 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Il mistero della fine di Hitler, il problema dell’identità nazionale, un inchiesta sul degrado del Museo della Civiltà Romana di Roma, l’eredità della Francia di Vichy e i giochi di guerra. Ecco alcuni dei temi su cui si concentra Storia in Rete di fine 2015. Un numero denso che apre a partire dallo spunto di un nuovo documentario sulla presunta fuga di Hitler in Sudamerica per passare all’Operazione Barbarossa. Quindi si torna in Italia, con la cronaca dell’ennesimo scandalo capitolino: quello del Museo della Civiltà Romana, chiuso da due anni e destinato a restare tale per chissà quanti anni ancora.
    E dalle cronache di ordinario degrado a quelle della perdita di identità in Italia e in Europa: l’immigrazione come arma di distruzione di massa, la perdita del senso del sé in Europa e l’ottimismo di Marcello Veneziani sul destino dell’Italia dal suo ultimo libro, “Lettera agli italiani”.
    I rapporti controversi fra i tre anni della Repubblica di Vichy e la Francia contemporanea è quindi il tema successivo su cui si sofferma Storia in Rete, per poi concludere la vicenda dello scontro fra Italia e Austria-Ungheria con la vittoria del 1919, trionfo pagato a caro prezzo dal Bel Paese. Infine, i giochi di guerra: dagli scacchi a Risiko, come la simulazione a tavolino diventa uno strumento per capire meglio la Storia. Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di novembre-dicembre!!

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  • Storia in Rete 120 – Ottobre 2015 (pdf da scaricare subito)

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    Storia in Rete di ottobre guarda al passato per far riflettere sul presente. Il declino di Roma, fra accoglienza dei “migranti”, degrado morale e crisi demografica ed economica: un vero e proprio suicidio di una civiltà. Una prospettiva che improvvisamente si rovescia se invece è con il metro di giudizio del presente che si giudica il passato: allora anche un tiranno degenerato come Eliogabalo diventa una… superstar “impegnata” sul fronte dei “diritti civili”.

    Dall’Antica Roma a Giacomo Matteotti: Storia in Rete rilegge il personaggio al di là del martirologio. Qual era il pensiero politico di Matteotti? Come si rapportava coi colleghi parlamentari? Come si comportò durante la Grande Guerra? E’ vero che venne in possesso di documenti scottanti, causa del suo rapimento? Una lettura controcorrente di un personaggio storico divenuto un mito.

    E ancora, l’ultima puntata della storia dei rapporti italo-austriaci, con la sanguinosa conclusione dettata dagli opposti imperialismi nel 1915, la “battaglia” di Bretton Woods (1944), il congresso in cui gli Stati Uniti decretarono la fine della Gran Bretagna come superpotenza finanziaria globale, l’inquietante relazione fra Espressionismo e assassini seriali nella Germania di Weimar e una storiaccia dimenticata della Guerra Civile italiana nel Bergamasco.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di ottobre!!

    GUARDA L’ANTEPRIMA DEL NUMERO IN FLASH

     

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  • Storia in Rete 119 – Settembre 2015 (pdf da scaricare subito)

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    Storia in Rete di settembre racconta i lati oscuri dell’imperialismo inglese: colonialismo, guerre d’aggressione, ingerenze, torture, genocidi, promesse non mantenute. Dalle Guerre dell’Oppio al disastro della spartizione del Medioriente (i cui guai giungono a maturazione oggi…) dalle carestie “spintanee” in India alle repressioni dei moti anti-coloniali.
    Continua poi l’analisi dei rapporti fra Italia e Austria-Ungheria prima della Grande Guerra: è il momento di parlare di come e perché Roma accettò di entrare nella Triplice, alleandosi proprio col suo secolare nemico. E sempre in tema di confini orientali, la battaglia di Tarnova fuori dalla retorica: uno scontro sfruttato dalle propagande contrapposte della RSI e dei partigiani titini.
    Quindi un’intervista con Pier Luigi Guiducci sulle ultime ricerche sulla fuga dei nazisti dall’Europa del 1945. Una fuga che non passò così spesso dal Vaticano, come molti ancora affermano.
    E ancora, un nuovo documentario racconta i segreti familiari di Juan Peron, il presidente argentino fondatore del peronismo: perché nascose le proprie origini?
    Infine, con un balzo indietro, Storia in Rete racconta l’età della cavalleria e delle aristocrazie: miti, riti e battaglie dei Cavalieri dell’Ospedale di San Giovanni, poi divenuti di Rodi e infine di Malta, come sono conosciuti tutt’oggi e la scienza del blasone, l’Araldica, come strumento indispensabile per comprendere la Storia.
    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di settembre!!

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  • Storia in Rete n. 117/118 – Luglio – Agosto 2015 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete di luglio-agosto svela in esclusiva per i suoi lettori alcuni dettagli dal diario inedito del 1942 attribuito a Mussolini che era stato anticipato nello scorso numero. Pagine che mostrano un Mussolini “a tre dimensioni”, con i dubbi e le fragilità di un uomo solo al timone durante la tragedia della Seconda guerra mondiale, molto al di là della piatta visione tramandata dagli opposti della vulgata e dell’agiografia.
    Quindi Storia in Rete torna sull’enigma della Sindone: un nuovo saggio rilancia la tesi del “falso medievale” ma lo fa ignorando le evidenze scientifiche e storiche. Lo ha letto per i nostri lettori una esperta della Sindone, Emanuela Marinelli.
    Dalla Sindone a un altro mistero della storia della Chiesa cattolica: quello dell’atteggiamento di papa Pio XII durante l’occupazione tedesca di Roma. Documenti eccezionali confermano che fu lo stesso pontefice a ordinare ai conventi romani di aprire le porte per ospitare ebrei e ricercati politici, sottraendoli alle retate dei nazisti.

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  • Storia in Rete n. 116 – Giugno 2015 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    In esclusiva per i suoi lettori, Storia in Rete di giugno pubblica un’anteprima di un diario inedito attribuito a Mussolini e relativo al 1942. Un’agenda che alcuni indizi fanno pensare possa essere l’originale da cui sono stati copiati i “falsi” finiti in Inghilterra negli anni ’60. In questo numero, oltre a ricostruire la vicenda di questa misteriosa agenda, Storia in Rete inizia a pubblicare alcuni passi del documento, pubblicazione che continuerà, più ampia, anche nel prossimo numero in edicola a fine luglio.

    Poi, un balzo indietro alla storia della lunga inimicizia fra Italia e Austria, alla radice dei motivi che ci hanno portato nella Grande Guerra. Quindi, due grandi anniversari: i 200 anni dalla battaglia di Waterloo e i 750 anni dalla nascita di Dante.

    Dal Sommo Poeta al moderno romanzo storico, con l’anticipazione dell’ultimo lavoro di Elena e Michela Martignoni sulle vicende del Montefeltro nel Rinascimento. Infine, la vita di Guido da Verona, scrittore-scandalo degli anni Dieci e Venti, e il delitto Notarbartolo, quando, a fine Ottocento, l’esistenza della mafia venne resa nota all’Italia e al mondo con l’assassinio del dirigente del Banco di Sicilia.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di giugno!!

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  • Storia in Rete n. 115 – maggio 2015 (pdf da scaricare subito)

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    Sesso e prostituzione nell’Antichità sono i temi di copertina di Storia in Rete di maggio. E poi sempre in relazione con l’attualità, il paragone fra legge Acerbo e Italicum, i 40 anni dalla fine della guerra del Vietnam, la svendita dell’Italia sul panfilo Britannia nel 1992. E ancora, il grande romanziere dimenticato Lucio d’Ambra, fra adesione e censura fascista, l’ultimo irredentista, il maltese Carmelo Borg Pisani, Talleyrand e Fouché, i “sempre a galla” del potere francese a cavallo fra XVIII e XIX secolo. Infine, il Carteggio Mussolini-Churchill: analisi di un maldestro tentativo di “debunking” operato da un libro appena uscito.
    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di maggio 2015.

    GUARDA LA COPERTINA DI STORIA IN RETE N. 115

    GUARDA IL SOMMARIO DEL NUMERO

     

     

     

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  • Storia in Rete n. 114 – aprile 2015 (pdf da scaricare subito)

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    L’ostensione straordinaria della Sindone che si terrà a partire dal 19 aprile è l’occasione per riprendere le fila di un mistero storico che coinvolge scienza, fede e antropologia. Dal dibattito-scontro fra scettici e possibilisti (che sembra ricalcare le trincee di tante altre polemiche storiografiche che i lettori di Storia in Rete conoscono bene) all’analisi dell’Uomo della Sindone, che collima perfettamente con la descrizione del supplizio subito dal Nazareno dalla cattura alla morte in croce, fino alla storia delle “altre” Sindoni, le prodigiose immagini acheropite, ossia “realizzate senza intervento di mano umana”.

    Dalla Sindone alle Crociate: un vademecum alla storia di questa straordinaria stagione della rinascita dell’Europa nel Medioevo, ingiustamente stigmatizzato dall’attuale ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.

    E con l’avvicinarsi del 70° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale in Italia, Storia in Rete racconta come i tedeschi arrivarono a chiedere la resa incondizionata sul fronte italiano grazie alla picaresca inventiva di un agente inglese, Dick Mallaby, le cui carte sono state scoperte dopo decenni di consegna del silenzio, e ancora la fine delle Forze Armate della Repubblica Sociale, raccontata da un nuovo saggio che però rinuncia a spiegarne il subitaneo crollo alla fine dell’aprile 1945. Infine, le tragiche conseguenze della sconfitta, con l’Istria contesa che forse poteva essere salvata da un plebiscito chiesto dall’Italia troppo tardi.

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