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Home Page | Rinascimento

Rinascimento

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  • I Borgia

    € 18,00
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    di Elena e Michela Martignoni

    Un romanzo dove tutto è storia. Ma la storia dei Borgia è piena di elementi romanzeschi del resto: assetati di potere, spietati e superbi. Affascinanti, geniali e magnifici anche se schiavi delle passioni umane. Le armi dei Borgia sono il delitto, la vendetta e l’inganno. Le vicende narrate in questo libro si snodano nel lustro 1497-1502, quando la famiglia catalana dominava il centro della Penisola e ambiva alla creazione di un regno, a discapito delle famiglie nobili italiane da secoli feudatarie della Chiesa. I protagonisti vivono esistenze tanto estreme da apparire invenzioni letterarie. Rodrigo, papa Alessandro VI, passionale e scaltro; Cesare, detto il Valentino, il Principe preso a modello da Machiavelli, e Lucrezia, che dopo secoli di infamie, ora la storia giudica una vittima e non più solo una peccatrice. Fra oscure trame di palazzo, splendori e miserie della Roma papalina, tra amori impossibili e colpi di scena, realtà e fantasia, Elena e Michela Martignoni raccontano il nero del Rinascimento.

    Corbaccio | pp. 816

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  • Storia in Rete 141 – 142 – Luglio / Agosto 2017 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    A un anno dal fallito golpe di Ankara il potere di Erdogan in Turchia è sempre più forte. E si manifesta anche attraverso una rivalutazione della storia imperiale ottomana, con le grandiose celebrazioni che ogni anno si tengono “spontaneamente” per ricordare la conquista di Costantinopoli, il 29 maggio 1453. Una storia fatta di grandi vittorie ma anche di schiavismo, massacri, espansionismo imperialista ai danni dell’Europa, e che l’Europa farebbe bene a ricordare a sua volta. Storia in Rete dell’estate 2017 racconta le relazioni fra Occidente e Impero ottomano dal XIII secolo al tramonto ottocentesco del “malato d’Europa”. Una storia che dovrebbe far riflettere e soprattutto far riconsiderare tanti complessi di inferiorità che oggi minano l’autocoscienza e l’autostima dei popoli europei. E una di queste mine – spiega Antonello Carvigiani – è stata smascherata da un affilato saggio di Rodney Stark, un docente di storia protestante che difende il Cattolicesimo dalle “leggende nere” dure a morire con cui è stato infangato nei paesi della Riforma.

    Continua poi anche questo numero di Storia in Rete il dibattito sul Risorgimento. Lo fa Pino Aprile, analizzando quelle elite meridionali che “tradirono e furono tradite”, lasciando il sud in uno stato semi-coloniale, e Pierluigi Romeo di Colloredo, che evidenzia come il regno delle Due Sicilie fosse minato al suo interno da discordie fra terraferma e Sicilia, rispondendo anche alle affermazioni di Aprile sul numero 140 di Storia in Rete a proposito del generale Cialdini.

    Dal Risorgimento a uno dei più torbidi segreti dell’Italia contemporanea: quello della morte di Mussolini. Sandro Provvisionato rivela un inedito memoriale che raccoglie la confessione nientemeno che di Walter Audisio, il “colonnello Valerio”, sedicente “giustiziere” del Duce. Una confessione rilasciata in segreto a dei suoi compagni di partito negli anni Cinquanta che sotto certi aspetti lascia perplessi (avrà detto la verità?), ma dall’altro conferma una tesi che in pubblico i vertici partigiani hanno negato per decenni: quella della “doppia fucilazione”, con forza sostenuta da Pisanò e Bandini e confermata solo di recente dalle analisi forensi.

    Poi Roberto Festorazzi getta una luce inedita sui contatti segreti di Leo Valiani con l’intelligence britannica. Contatti molto più profondi e vincolanti di quelli ufficialmente riconosciuti dall’esponente giellista, e che suggeriscono anche inquietanti spiegazioni alle modalità sbrigative e tutt’altro che chiare con cui si giunse all’esecuzione di Mussolini.

    E ancora, una perizia di Storia in Rete su una delle foto pubblicate nel numero 129-130 dell’estate del 2016 dimostra che si trattava in realtà di un fotoritocco. Ma chi e perché ha avuto interesse a millantare la presenza di un agente dell’OSS sui luoghi dell’esecuzione di Mussolini proprio in quei giorni di fine aprile? Lo smascheramento di un falso non fa che spalancare nuovi campi d’indagine, tanto più visto che le foto ritoccate provenivano proprio da un ex agente segreto d’oltreoceano…

    Infine, raccontato da Marcello De Angelis, il ritratto di uno dei grandi militari italiani del XX secolo: Federico Baistrocchi. Uno dei migliori organizzatori e riformatori del Regio Esercito, che dopo aver preparato le basi per la vittoria italiana in Abissinia nel 1935 venne messo da parte da Mussolini, anche per le invidie e i malumori che aveva suscitato fra i suoi meno capaci colleghi.

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  • Storia in Rete n. 108 – ottobre 2014 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete di ottobre 2014 (clicca qui per vedere sommario e anteprime) torna nel periodo d’oro dell’Italia, i secoli del Basso Medioevo, dell’Umanesimo e del Rinascimento quando i condottieri di ventura italiani erano i migliori soldati d’Europa. Una grande mostra a Perugia è l’occasione per tornare su questi guerrieri che furono tanto signori della guerra quanto mecenati e soprattutto veri e propri imprenditori di quelle piccole-e-medie imprese della guerra che crearono l’Italia fra 1300 e 1500.

    Dal Medioevo vero a quello dei giorni nostri: la minaccia dell’ISIS e le sue radici esoteriche. Poi, un lungo dossier sulla Grande Guerra: una riflessione sul ruolo del conflitto nell’identità italiana di Ernesto Galli della Loggia (per gentile concessione di autore e di Nuova Storia Contemporanea), i tentennamenti del governo Salandra all’inizio della guerra e le crisi di coscienza degli interventisti e nazionalisti, divisi fra filo-tedeschi e anti-austriaci, la sottaciuta consonanza di posizioni fra Mussolini e Gramsci nel 1914, nel nome della “neutralità attiva e operante”.

    E ancora, il tentativo di delegittimazione del Premio Acqui Storia, con le incredibili polemiche e i surreali attacchi all’iniziativa. E quindi i crimini dimenticati commessi dall’esercito giacobino in ritirata da Napoli nel 1799 nella zona di Cassino e Isola Liri. Dall’invasione francese a quella franca, con la storia della calata di Carlo Magno contro i Longobardi alle Chiuse, nel 773.

    Infine, uno spazio speciale dedicato al senatore Giovanni Raineri, di cui ricorre l’80° anniversario della morte. Un grande convegno a Piacenza ricorda quello che fu un grande uomo di Stato, inventore dei Consorzi Agrari, ministro e animatore di una politica onesta e volta al bene comune.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di ottobre!!

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  • Storia in Rete n. 72 – ottobre 2011 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete di ottobre 2011 dedica la copertina ai calunniati Borgia: dopo cinque secoli la famiglia più famigerata del Rinascimento italiano torna alla ribalta con due fiction, che – more solito – non le rendono giustizia e si adagiano su vecchi stereotipi. E’ allora l’occasione giusta per raccontare con un lungo dossier un po’ della vera storia di papa Alessandro VI, Cesare e Lucrezia, protagonisti di quegli anni ribollenti fra Quattro e Cinquecento.

    Altro dossier è quello che Storia in Rete dedica alla guerra Italo-Turca del 1911, di cui cade il centesimo anniversario proprio in questi giorni. Una guerra dimenticata in un imbarazzato silenzio, perchè ha legato i destini delle due sponde del Mediterraneo fino alle recentissime cronache belliche.

    Quindi Storia in Rete presenta in esclusiva un inedito documento: l’auto-intervista che il dissidente cecoslovacco Jirì Pelikàn ha fatto a sé stesso negli anni post-tangentopoli, che rivela alcuni dei lati oscuri del Partito Comunista Italiano. E con un salto indietro, si ripercorre una delle vicende all’origine della moderna Australia, la Rivolta del Rum del 1808, fra governatori corrotti, contrabbandieri ed un intero reggimento che si ammutina.

    A chiudere due considerazioni sugli ultimi sviluppi nelle inchieste sulla morte di Mussolini: dalla recensione\stroncatura del saggio di Pierre Milza e alla risposta alle obbiezioni sul documentario di Storia in Rete “Mussolini, una morte da riscrivere“.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di ottobre 2011!

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  • Guerre fluviali – Le lotte tra Milano e Venezia nel XV secolo

    € 18,00
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    di Carlo Alberto Brignoli

    Non c’erano solo i capitani di ventura a guidare le milizie di questo o quello stato italiano durante le mille guerre del Medioevo e Rinascimento. C’erano anche degli ammiragli un po’ particolari perché invece che solcare i mari guidavano vere e proprie flotte lungo i fiumi e nei laghi della Pianura Padana. Ovviamente non dobbiamo pensare ai letti dei nostri fiumi, contenuti da argini e dalla “civiltà”. E’ un pezzo di storia dimenticato ma non secondario quello che ha deciso di affrontare Carlo Alberto Brignoli col puntiglio dell’appassionato super specialista che non teme di affrontare  dettagli che magari al lettore comune non possono interessare più di tanto. Al centro delle ricerche di questo meticoloso storico soprattutto della storia del Ticino, la lunga rivalità che separò soprattutto nella prima metà del ‘400, La Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano dei Visconti che, con l’ultimo duca della Dinastia, Filippo Maria (1392-1447), daranno prove sopraffine di machiavellismo politico ante litteram e spregiudicatezza diplomatica. Alla fine, sarà il “terragno” Ducato di Milanese ad avere la meglio sulle mire espansionistiche di Venezia che verrà “contenuta” nei suoi territori a destra del Garda. E questo successo milanese arriverà anche grazie all’audacia dei suoi marinai fluviali. Giustamente, Brignoli dedica un intero capitolo a una delle tante figure che andrebbero strappate dall’oblio della Storia e fatte conoscere meglio: è il caso del pavese Pasino degli Eustachi (1360 – 1445 ), una specie di Andrea Doria d’acqua dolce dove “acqua dolce” non va inteso in senso spregiativo. Pasino non fu solo un abile stratega – come impararono a più riprese e a proprie spese i veneziani – ma un ingegnere navale, un manager, un abile politico e, in qualche modo, un antesignano delle teorie sul “potere navale”. Negli ultimi due secoli applicate ovviamente agli Oceani ma che hanno avuto un senso anche in fiumi e laghi durante il Rinascimento. (F.An.) Recensione da “Storia In Rete” n. 111 – gennaio 2015

    Edizioni Mursia | pp. 234

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  • Volpi e leoni. I Medici, Machiavelli e la rovina d’Italia

    € 19,00
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    di Marcello Simonetta

    Volpi e leoni. I Medici, Machiavelli e la rovina d’Italia è il romanzo famigliare dei Medici dal 1492 al 1527, ma anche una storia d’Italia abbreviata, quasi un noir schiuso sui misteri del Rinascimento. E non c’è niente di inventato: i dettagli più inverosimili, gli avvenimenti più incredibili, le coincidenze più improbabili, i presagi più inverificabili sono tutti veri e provati. Dalla morte di Lorenzo il Magnifico al Sacco di Roma, si compone davanti ai nostri occhi la grande fortuna e il fallimento finale della generazione dei Medici, che poté vantare ben due pontefici e due duchi. Fu una “età dell’oro”, ma anche un periodo burrascoso, così che ripercorrerlo consentirà per esempio di cogliere un’inquietante somiglianza tra la “corte dei miracoli” di Leone X, il primo papa de’ Medici, e la Roma dell’ultimo ventennio. Certi personaggi coloriti e disonesti sembrano usciti dalle cronache contemporanee: cardinali e lenoni, banchieri e buffoni, faccendieri e puttanieri, sbirri e criminali e impuniti. All’incrocio fra politica e finanza allegra si situa allora la straordinaria figura di Filippo Strozzi, banchiere, avventuriero, seduttore, che è il protagonista occulto del libro. A lui si può attribuire l’idea che lo stato è cosa nostra (espressione diplomatica e commerciale dell’epoca). Mentre Machiavelli, anche se non fa la parte del leone, e neanche della volpe, è onnipresente in spirito, se non in carne e ossa. Un testimone d’eccezione che, uscito dal ruolo di segretario fiorentino, offre affannosamente ricette alla politica dei Medici. E sono loro, fissati dall’estro ricostruttivo dell’autore, a rivelarsi più volpini e più leonini di quanto si potesse immaginare. È proprio il caso di dire che la metafora ha sfidato, con successo, il tempo.

    Edizioni Bompiani | pp. 427

     

     

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  • La dama con l’ermellino

    € 8,00
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    di Daniela Pizzagalli

    Fu l’amante di Ludovico il Moro, signore di Milano; fu sacrificata, per ragion di Stato, quando il Moro dovette sposare Beatrice d’Este; Leonardo la immortalò in uno dei suoi ritratti più enigmatici e suggestivi; Matteo Maria Bandello la celebrò in alcune novelle; tenne una piccola corte frequentata, tra gli altri, da Leonardo, dal Bandello, dal Bramante… Ripercorrendo la vita di Cecilia Gallerani, Daniela Pizzagalli ci racconta la vicenda di una donna straordinaria e fa rivivere sotto i nostri occhi lo splendore della civiltà del Rinascimento italiano avviato ormai verso un inesorabile e ineludibile tramonto.

    Edizioni: Bur Rizzoli | pp. 201

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  • On sale!

    La Commedia dell’Arte

    € 32,00 € 28,80
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    di Siro Ferrone

    Organizzati in compagnie disciplinate come le Arti e i Mestieri medievali, gli attori rappresentarono commedie, tragedie, pastorali, drammi esotici, opere in musica. Talvolta furono buoni cantanti, musicisti, danzatori, astuti organizzatori, abili drammaturghi – come Giovan Battista Andreini, Pier Maria Cecchini, Dominique Biancolelli, Angela D’Orso, Luigi Riccoboni. Il loro repertorio, imitato dalla folta schiera dei comici dilettanti, risultò determinante per la drammaturgia di Shakespeare, Molière, Lope de Vega, Marivaux, Goldoni e Gozzi. La riabilitazione delle qualità complesse e non solo recitative dei comici dell’Arte rispetto ad altre realtà europee è uno dei temi dominanti di queste pagine. Emerge qui l’importanza delle attrici le quali non agirono solo in commedia ma seppero toccare i temi della tragedia abbinando alle attrattive sensuali del canto e della musica strumentale la conoscenza agguerrita del repertorio letterario alto e ispirando con le loro pose sceniche non pochi pittori del tempo. Il volume ricostruisce storia e forme della commedia dell’arte; ne furono protagonisti le attrici e gli attori italiani tra Cinque e Settecento nell’Europa occidentale e orientale. La loro vita e le loro invenzioni raccontano una storia collettiva: le prime compagnie teatrali, la protezione e le prepotenze dei nobili committenti, la censura religiosa, le insidie di viaggi tra guerre, epidemie e ostacoli naturali, la nascita dei primi teatri a pagamento.

    Edizioni: Einaudi | pp. 411+XII

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  • Dracula l’impalatore

    € 17,00
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    di Roberto Gargiulo

    Vlad Tepes in arte Dracula: su questo personaggio, a metà strada tra il mito e la storia, sono stati sinora versati fiumi d’inchiostro e appare difficile riuscire a dirne qualcosa di nuovo. Tuttavia, molto spesso, l’attenzione è stata focalizzata sul mito, tralasciando l’uomo, il vero Dracula che era appunto il principe valacco Vlad Tepes (1431-1477) che la leggenda ha relegato sullo sfondo, come una sorta di grigia quinta teatrale. Proprio l’uomo invece, il personaggio storico, finisce con il rivelarsi un protagonista del suo tempo, in qualche modo inedito e inaspettato. Un soldato coraggioso e un abile diplomatico, un accorto giocatore e un orgoglioso principe, un sadico carnefice, profondamente innamorato però della sua gente e della sua terra. Però il biografo ha subìto in qualche modo il fascino della sua creatura e ha così deciso di esplorarne anche gli aspetti meno noti, come quello della sua discendenza familiare, un capitolo sino ad oggi quasi ignorato dalla storiografia ufficiale. Sono così emerse storie meno conosciute o volutamente dimenticate, legate tra loro dal comune senso di appartenenza dei protagonisti ad una discendenza al tempo stesso nobile e maledetta. Pregiudizio e superstizione infatti la fanno ancora oggi da padroni e il nome Dracula può spesso risultare fatale a chi abbia ancora il coraggio di fregiarsene. Se è vero quindi che Vlad è stato la prima vittima di Dracula, è altrettanto vero che il tempo restituirà presto il principe di Valacchia alla storia e al posto che in essa gli spetta.

    Edizioni: Minerva edizioni | pp. 246

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  • Caccia alle streghe

    € 12,50
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    di Marina Montesano

    Alla fine dell’età medievale prende avvio la cosiddetta “caccia alle streghe”. Secondo la bolla Summis desiderantes, promulgata da Innocenzo VIII nel 1484, le streghe avrebbero dato vita a una vera e propria setta decisa a colpire la Cristianità come mai si era verificato prima. Ma che cos’è il fenomeno della stregoneria e la conseguente caccia alle streghe? È un’offensiva contro l’universo folklorico e le superstizioni popolari? È una reazione della società alla diversità? Alla luce di una attenta analisi delle fonti, degli scritti e delle azioni dei protagonisti di quelle vicende, è invece possibile tracciare un quadro generale dal quale la “caccia” emerge per larghi tratti, da una parte come un elemento costitutivo della modernità, dall’altra come una risposta a esigenze riaffioranti nella società in epoche diverse. Non solo e non tanto nel “barbaro medioevo”, quanto e soprattutto in epoche nelle quali ci piace pensare che il trionfo della ragione e del diritto abbiano il sopravvento. A tal fine si prenderanno anche in esame, in una postilla finale, alcuni casi contemporanei che presentano elementi tipologici assai simili alle persecuzioni antistregoniche.

    Edizioni: Salerno editrice | pp. 188

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  • Un sogno di pietra (dvd)

    € 14,90
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    Vespasiano Gonzaga, nella seconda metà del ‘500, dà vita ad un sogno: la sua città ideale. Come alcune altre cittadine italiane sorte o completamente ripensate nel Rinascimento, Sabbioneta (Mantova) è un inno all’armonia e alla perfezione architettonica ma è stata costruita da un uomo violento (era un militare di professione al servizio della Spagna) e vendicativo (la prima moglie forse avvelenata, un figlio ucciso in uno scatto d’ira) ma amante delle arti. Inseguito da debiti e sventure Vespasiano insegue con tenacia, a sua volta, il suo sogno. Che alla fine corona al punto di considerare Sabbioneta la sua vera e unica primogenita. Una storia che è un perfetto spaccato del Rinascimento: splendori artistici, sogni di perfezione e delitti e violenze.

    lingua italiana | sottotitoli in inglese | adatto a qualunque pubblico

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  • Pio IV, un pirata a San Pietro

    € 18,00
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    di Sergio Redaelli

    Il milanese Gian Angelo Medici viene eletto papa a sessant’anni, la notte di Natale del 1559, al termine di un lunghissimo e scandaloso conclave. È un pontefice dalle mille contraddizioni: mite e freddo, vendicativo e passionale, sa valorizzare le doti del nipote Carlo Borromeo, difendere il cattolicesimo dall’offensiva luterana e portare a conclusione il Concilio di Trento, che pone le basi per la vita della Chiesa cattolica nei secoli a venire. Senza badare a spese promuove l’arte e le scienze e cambia il volto di Roma, ma è anche padre di tre figli, dopo aver collaborato, da giovane, con il sanguinario fratello Gian Giacomo, pirata sul lago di Como. Un libro che ricostruisce con passione e attenzione le vicende biografiche di una delle più importanti e sottovalutate figure del Rinascimento, per presentare al lettore, con la fluidità e la vivacità del taglio giornalistico, l’uomo, il diplomatico e l’ecclesiastico.

    Edizioni: Mursia | pp. 260

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