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Ottocento

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  • Risorgimento da riscrivere

    € 19,00
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    di Angela Pellicciari

    La storia del Risorgimento italiano vista in chiave revisionista. Un saggio che fin dalla sua sua uscita ha fatto discutere per l’attacco radicale al Risorgimento e ai suoi protagonisti. Uno studio che, comunque la si pensi, val la pena di conoscere anche per capire i motivi e gli argomenti di certa propaganda anti-risorgimentale. Il tema centrale del libro della Pellicciari è che l’unità d’Italia è stata fatta a spese della Chiesa. Il processo storico di unificazione dal 1848 al ’61 si sarebbe svolto contestualmente a una vera e propria guerra di religione condotta nel Parlamento di Torino – dove tra i liberali abbondavano i massoni – contro la Chiesa cattolica. I liberali abolirono tutti gli ordini religiosi della Chiesa di Stato, spogliarono di ogni avere le 57.492 persone che li componevano, soppressero le 24.166 opere pie, lasciarono più di 100 diocesi senza vescovo, imposero al clero l’obbligo di cantare il Te Deum per l’ordine morale raggiunto, vietarono la pubblicazione delle encicliche pontificie, pretesero la somministrazione dei sacramenti a chi era stato colpito da scomunica, e, nonostante tutto, si proclamarono cattolici. Perché? Perché proprio lo Stato sabaudo, che si diceva costituzionale e liberale, che volle mettersi alla guida del moto risorgimentale, dedicò accanite sessioni parlamentari alla soppressione degli ordini religiosi? Con quali motivazioni ideologiche, morali, politiche e giuridiche? Sulla base di fonti originali, Angela Pellicciari teorizza che, colpendo il potere temporale della Chiesa, s’intendeva in realtà annientarne la portata spirituale. Dell’iconografia tradizionale resta un Ottocento tormentato, certo spregiudicato, molto meno romantico, che apre a una più piena comprensione delle difficoltà riscontrate fino a oggi nell’evoluzione dell’ identità nazionale italiana.

    Edizioni: Ares | pp. 336

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  • Bismarck

    € 23,00
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    di Jean-Paul Bled

    Tra gli uomini illustri Bismarck merita senz’altro una menzione speciale. La sua figura domina tutto il XIX secolo e la sua ombra si estende anche su quello successivo. Padre dell’unificazione tedesca e fondatore del Secondo Reich, fu un personaggio controverso e dicotomico: intere generazioni di storici ancora discutono sui mezzi da lui messi in campo per arrivare all’unità e sulle conseguenze da essa prodotte. Bismarck fu reazionario e rivoluzionario allo stesso tempo, legato al potere monarchico e a un’impostazione feudale della società, seppe tuttavia cogliere la potenza dei cambiamenti che le nuove istanze liberali portavano con sé. La sua politica non si lascia racchiudere in uno schema rigido e riduttivo: il suo talento a comporre e conciliare gli opposti aveva colpito i suoi contemporanei al punto che Federico Guglielmo IV lo chiamava il «reazionario rosso». Altri, dando una lettura diversa del suo dualismo, credono di ravvisare dei tratti bonapartisti nei suoi metodi e nella sua vicenda politica.

    Edizioni: Salerno editrice | pp. 256

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  • RENNES LE CHATEAU

    € 15,90
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    di Mariano Bizzarri

    Questo è il primo libro che ha introdotto in Italia uno dei più celebri e intrigati enigmi storico-esoterici degli ultimi secoli: quello di Rennes Le Chateau e del misterioso prete che vi arrivò a fine Ottocento. Le vicende dell’abate Saunière trovano le loro radici nelle trame di una plurimillenaria società segreta che, perpetuatasi fino ad oggi, non ha mai mancato di esercitare sulla regione del Razès una discreta ed efficace sorveglianza. Conosciuta sin dal Medioevo come Societé Angèlique, questa organizzazione ha reclutato personalità dei più diversi ambienti tramandando per loro tramite il deposito di una sapienza degenerata che nasce con la setta dei Cainiti e si continua attraverso i Bogomili fino alle organizzazioni occultistiche di fine Ottocento. Lungo un percorso che attraversa la Provenza e la Linguadoca, passando per Roma, il deserto dello Yemen e il Medio-Oriente, il volume ricostruisce la storia di questa organizzazione occulta.

    Edizioni: Mediterranee | pp. 230

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  • 1861 – Nascita di una nazione (edizione in pdf da scaricare subito)

    € 4,90
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    Il primo speciale di “Storia in Rete” è datato 2011 e per questo non poteva non essere dedicato al Risorgimento, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Un Risorgimento che affrontiamo come memoria di ciò che siamo in tutti gli aspetti e in tutte le contraddizioni. Lo speciale – 130 pagine tutte a colori – ripropone ai lettori contributi inediti assieme ad articoli già pubblicati su “Storia in Rete” (molti dei quali pubblicati su numeri oramai esauriti) rivisti nella veste grafica e nell’apparato redazionale. Dalla nascita del Tricolore alla gioventù di Cavour, dalle gloriose Cinque Giornate di Milano al disastro di Novara nella Prima guerra d’Indipendenza. Dalla paziente preparazione nel decennio fra le due guerre d’Indipendenza ai profili dei Padri della Patria: i quattro grandi – Garibaldi, Cavour, Mazzini e Vittorio Emanuele II – ma anche Cattaneo e i cattolici fautori dell’unità. Quindi l’epopea dei Mille, la Seconda guerra d’Indipendenza, i retroscena della conquista delle Due Sicilie e la guerra civile del Brigantaggio.

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  • Prigionieri dei Savoia

    € 11,00
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    di Alessandro Barbero

    Il libro che ha cercato di intaccare il “mito” di Fenestrelle: il terribile carcere piemontese in cui vennero rinchiusi a migliaia i prigionieri di guerra dell’esercito borbonico dopo l’annessione al Regno d’Italia nel 1861 e, successivamente, anche molti “briganti” catturati nel Meridione e spesso appartenenti a bande irregolari rimaste fedeli alla dinastia dei Borbone. Barbero – attingendo a fonti archivistiche – tende a ridimensionare la portata degli internamenti a Fenestrelle che, secondo la storiografia neo-borbonica, avrebbero comportato migliaia e migliaia di morti anche a seguito di condizioni carcerarie brutali. L’uscita del libro ha causato molte polemiche (Barbero è stato accusato anche di non aver consultato tutti gli archivi disponibili) e repliche che fanno considerare tutt’altro che esaurita la questione.

    Edizioni: Laterza | pp. IX-369

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  • Afghanistan il Grande Gioco

    € 12,00
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    di Eugenio Di Rienzo

    L’Afghanistan, con i suoi confini, ha costituito fin dall’antichità il “crocevia” dell’Asia Centrale e il ponte naturale tra Eurasia, Medio ed Estremo Oriente. A causa di quella eccezionale posizione geografica, l’ Afghanistan è sempre stato terra di conquista, di competizione politica, di conflitto sordo o manifesto: per l’Impero mongolo, quello persiano, quello moghul dell’India e infine gli imperi britannico e russo. Le montagne e gli aridi altopiani afghani divennero, tra il 1838 e il 1906, la scacchiera del Grande gioco, gareggiato da militari e agenti segreti americani e russi, la cui posta era il “gioiello” del British Empire (l’India). Lo scoppio della Grande Guerra nel 1914 segnò la data di nascita del Nuovo grande gioco. Dopo il decennio dell’occupazione sovietica, il regime teocratico talebano, l’intervento statunitense del 2001, questa tragica partita continua ancora oggi.

    Edizioni: Salerno editrice | pp. 160

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  • Metternich

    € 25,00
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    di Luigi Mascilli Migliorini

    Conosciuto per quella formula dura, sprezzante, che definisce l’Italia “una espressione geografica”, il principe di Metternich viene ricordato non solo come un accanito avversario del nostro Risorgimento, ma anche come il tenace paladino della conservazione in un’Europa che prova a ricostruire se stessa nella prima metà dell’Ottocento, dopo le grandi avventure della Rivoluzione e dell’Impero napoleonico. In realtà la sua vita è meno schematica di quanto la tradizione riporti. Nato in uno dei luoghi più sereni nel cuore dell’Europa – la valle del Reno –, egli conserva per tutta la sua esistenza l’esperienza di quel mondo in precario ma pacifico equilibrio. La perdita dei beni di famiglia lo obbliga a trasferirsi a Vienna dove comincia una carriera di diplomatico che sarà sempre segnata da quella iniziale rottura. Giunto, infatti, ai vertici della politica asburgica, Metternich dedicherà tutti i suoi sforzi alla costruzione e alla conservazione di un equilibrio tra le grandi potenze che tenga lontana l’Europa dalle devastazioni provocate dalla Rivoluzione francese con il suo prolungarsi nelle guerre napoleoniche. Il suo capolavoro sarà il Congresso di Vienna, nel quale il faticoso raggiungimento di un punto di intesa tra vincitori e vinti consentirà di assicurare all’Europa un lungo secolo di pace. Il bicentenario di quel Congresso (1814-2014) aggiunge, dunque, attualità a questa biografia, attraverso la quale non è difficile cogliere alcune grandi questioni: il ruolo della Germania come potenza egemone, la fragilità dell’unità italiana, la difficoltà di una unione dei popoli europei, che sono ancora al centro della discussione di oggi.

    Edizioni: Salerno editrice | pp. 430

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  • Risorgimento esoterico

    € 15,00
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    di Cecilia Gatto Trocchi

    Storia esoterica d’Italia da Mazzini ai giorni nostri. Cecilia Gatto Trocchi compie in questo volume una ricerca sulle radici storiche dell’esoterismo in Italia. Ne risulta un insolito profilo della nostra storia, dai padri del Risorgimento fino a importanti figure della cultura contemporanea: scopriamo così, fra gli altri, un Garibaldi che. presiede a riti della massoneria egiziana e un Manzoni interessato al magnetismo animale e al sonnambulismo. Se da un lato quindi la grande diffusione dell’esoterismo mostra di avere un fondamento storico, l’autrice non risparmia critiche alle speculazioni sul fenomeno e ai suoi aspetti di confusione e povertà culturale. Affronta inoltre un problema decisivo: la magia può realmente influire sulle cose? La conclusione, costruita in un confronto teorico con importanti studiosi, è che i fenomeni magici possono modificare la realtà solo come messaggi simbolici e come strumenti che consentono di interpretarla e di darle un senso.

    Edizioni: Oscar Mondadori | pp. 256

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  • I dieci errori di Napoleone

    € 19,00
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    Sconfitte, cadute e illusioni dell’uomo che voleva cambiare la storia
    di Sergio Valzania

    «La storia ha una sua natura sfuggente ed elusiva, tende a non dichiarare le proprie leggi. Individuare i momenti nei quali Napoleone avrebbe potuto indirizzare in modo diverso la sua avventura, incanalandola verso un esito migliore, rischia di risultare arbitrario. Ma il tentativo non è inutile in vista della comprensione politica e umana di una delle vicende più affascinanti della storia moderna». Sergio Valzania ci invita a questo “azzardo storico” isolando dieci errori (ma il numero è evidentemente arbitrario e pretestuoso) commessi da Napoleone a partire dalla ripresa della guerra contro l’Inghilterra nel 1804, iniziale e rovinoso sbaglio della carriera politica e diplomatica dell’imperatore, fino alla battaglia di Waterloo, che mette la parola fine all’avventura bonapartista con una disfatta senza eguali. Napoleone fu sempre innanzitutto un militare: l’aver appreso alla perfezione il proprio mestiere, essere un valoroso soldato, gli procurò le maggiori soddisfazioni, ma lo portò anche a scegliere sempre le vie della guerra a scapito di una più promettente politica diplomatica. Le sue capacità di tattico sono fuori discussione: a determinare la sua sconfitta fu piuttosto l’incapacità di comprendere i fenomeni della geopolitica e della grande strategia, i rapporti di forza sottostanti ai conflitti maggiori, le tensioni prodotte “dalle impalpabili volontà dei popoli” che non la forza militare di un avversario più capace di lui sul suo terreno d’elezione.

    Edizioni: Rizzoli | pp. 232

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  • Cavour

    € 28,00
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    di Adriano Viarengo

    Per ricostruire non solo la carriera pubblica – i successi politici, gli intrighi finanziari, le cospirazioni -, ma la complessa psicologia dello statista torinese Adriano Viarengo attinge ai giornali, agli epistolari e ai diari di Cavour, a quelli dei suoi amici e dei suoi avversari: ne emerge un affresco completo e aggiornato del nobile piemontese, che non tralascia di presentare le tensioni familiari e il temperamento autoritario, la tenace aspirazione al cambiamento, le fragilità, le incertezze del personaggio. Come ha osservato Sergio Romano sul “Corriere della Sera”: «Non basta descrivere il processo di formazione dello Stato, dalla promulgazione dello Statuto alla morte di Cavour, e spiegare come il Regno di Sardegna sia diventato il Regno d’ Italia. Occorre anche spiegare come Cavour sia diventato italiano. Una delle chiavi più interessanti della storia nazionale è nell’ intreccio fra questi due percorsi paralleli».

    Edizioni: Salerno Editore | pp. 564

    STORIA DOC – GUARDA IL DOCUMENTARIO “Il Conte di Cavour”

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  • Il prigioniero degli Asburgo. Storia di Napoleone II re di Roma

    € 19,00
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    di Alessandra Necci

    Questo libro narra la storia del figlio di Napoleone Bonaparte e della sua seconda moglie, Maria Luisa d’Austria. Nato nella porpora il 20 marzo 1811 e destinato a essere l’erede e il continuatore del padre, il piccolo Napoleone II diventa invece, all’età di soli tre anni, ostaggio delle potenze ostili alla Francia. Con la caduta dell’impero napoleonico infatti, viene condotto dalla madre in Austria, alla corte del nonno Francesco I Imperatore, e lì abbandonato, sacrificato alla “ragion di stato” e costretto a una forzata germanizzazione. Un destino doloroso lo attende, perché il bambino non rivedrà mai più il padre, oramai esule a Sant’Elena, né potrà, una volta cresciuto, regnare. Una vicenda che si apre con grandi aspettative e prosegue con tremende disillusioni, nella quale il re di Roma (che sarà anche noto nella storia come Aiglon) è solo uno strumento di forze molto maggiori della sua, a cui deve costantemente piegarsi, sino a morire a soli ventun’anni di tisi. Alessandra Necci ricostruisce questa storia con una precisione al tempo stesso fedele e appassionata mettendo in evidenza le difficoltà incontrate nel percorso di vita di un bambino, e del suo complesso rapporto con i genitori, ma soprattutto le leggi spietate che regolano la politica, di fronte alla quale la vita dei singoli esseri umani conta poco o nulla.

    Edizioni: Marsilio | pp. 381

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  • Don Bosco

    € 10,30
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    di Pietro Stella

    Il primo aprile 1934 Pio XI proclama solennemente santo il prete piemontese fondatore dei salesiani. È il momento in cui Don Bosco diviene “il più italiano dei santi”, colui che nella Torino ottocentesca, pur nei difficili rapporti tra Stato e Chiesa aveva preparato migliaia di giovani al nuovo lavoro industriale. Don Bosco infatti vide ciò che uomini di stato e istituzioni tardarono a vedere, cioè l’insorgere di un mondo adolescenziale e giovanile che per i suoi tratti e aspirazioni rappresenterà uno dei grandi elementi di novità dell’epoca contemporanea. Mentre la drastica diminuzione della mortalità infantile faceva crescere le schiere dei giovani, l’inurbamento, l’industrializzazione, l’emigrazione portavano ad un allentamento delle strutture familiari e a una loro progressiva inadeguatezza a svolgere un ruolo educativo. Gli oratori, i collegi, le scuole, in particolare quelle professionali, fondati da Don Bosco, valsero a integrare in una società travagliata dalla modernità la gioventù meno abbiente, offrendole quelle opportunità che i sistemi scolastici per molto tempo non erano stati in grado di garantire.

    Edizioni: Il Mulino | pp. 154

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