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Fascismo

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  • L’Ukraina e il suo fascismo

    € 20,00
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    di Michele Rallo

    L’Organizzazione dei Nazionalisti Ukraini dalle origini alla guerra fredda fino alle tensioni con la Russia di Putin. Il libro ripercorre la storia dell’Ukraina moderna, in parallelo a quella della più attiva ed interessante tra le sue forze politiche, l’Organizzazione dei Nazionalisti Ukraini, formazione che per molti versi si è ispirata al fascismo italiano. Il lavoro fornisce anche una interessante chiave di lettura per le vicende odierne di quel Paese, sempre in bilico, storicamente, fra est e ovest, fra Russia e Germania., tra Occidente e Oriente.

    Edizioni Settimo Sigillo | pp. 152 + 30 pagine di illustrazioni fuori testo

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  • Cultura fascista e razza

    € 24,00
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    di Carlo Arrigo Pedretti

    Il saggio intende chiarire il rapporto fra la cultura fascista e gli atteggiamenti razzistici del regime, attraverso l’analisi della rivista “Geopolitica”, edita dal 1939 al 1942. Patrocinatore Giuseppe Bottai che, come ministro dell’Educazione Nazionale, si era posto il problema di potenziare la conoscenza di una geografia insegnata nelle scuole secondo la volontà pedagogico-nazionale. Non più sufficiente la geografia politica, troppo statica, sceglieva la formula della geopolitica, capace di contemperare ed esaltare entro una cornice epistemiologicamente nuova gli aspetti geografici, economici strategici e e politico-contemporanei. La rivista, sotto l’impulso di un intellettuale di grande caratura come Bottai, pur nella forzata acquiescenza alle leggi razziali volute da Mussolini, appare però priva degli aspetti beceri del razzismo biologico alla tedesca.

    Una recensione di L. Gallesi del volume sul sito di “Storia In Rete” – clicca qui

    Ritter | pp. 216

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  • Ciano

    € 34,00
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    di Eugenio Di Rienzo

    Galeazzo Ciano, ministro degli esteri italiano negli anni più tragici della storia italiana e la sua vita pubblica e privata in qualità di “genero di regime” durante il Fascismo. Questa ricostruzione biografica si basa su una ricca documentazione inedita proveniente dagli archivi italiani, vaticani, britannici, francesi, nipponici, tedeschi, statunitensi e dalle memorie delle maggiori personalità politiche entrate in rapporto con l’ultimo ministro degli Esteri dell’Italia fascista. Si tratta di un lavoro corale che non analizza solo la sua vita privata, ma anche la costruzione della sua straordinaria fortuna finanziaria, il complesso rapporto con il padre naturale e con il suocero, «padre padrone», Mussolini, la storia d’amore con Edda, intessuta di tradimenti reciproci ma basata su un’infrangibile, quasi fraterna, solidarietà, le tante avventure sessuali che gli guadagnarono la fama, del tutto meritata, di compulsivo seduttore seriale. Questo libro è anche una biografia dell’Italia del Ventennio nero, delle sue classi dirigenti fasciste o fascistizzate, degli intrighi e delle lotte di potere condotti all’interno del Partito Fascista, nei saloni del Quirinale, nelle segrete stanze della Santa Sede, nei circoli affaristici del regime e nei Palazzi della grande industria e dalla grande finanza. L’autore approfondisce poi, la strategia internazionale del nostro Paese che, per la prima volta, dal 1935 al 1943, s’illuse di potersi presentare sul palcoscenico della storia nelle vesti di Grande Potenza, per poi rimanere stritolata, dopo il giugno 1940, nella morsa stretta attorno a essa da un malfido alleato, la Germania hitleriana, e dai veri Major Powers: Inghilterra, Stati Uniti, Russia.

    Salerno editrice | pp.696

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  • La Lupa e il Sol Levante

    € 15,00
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    di Tommaso de Brabant

    Il 7 dicembre 1941, formidabili squadre aeree giapponesi attaccarono una grande flotta di corazzate statunitensi ancorate a Pearl Harbor, nelle isole Hawaii: lo scontro trascinò nella Seconda Guerra Mondiale i due imperi più aggressivi dello scacchiere internazionale, mutando il corso della storia. Nell’ottantesimo anniversario di quell’evento, La Lupa e il Sol Levante esplora le relazioni tra il Giappone del Tenno e l’Italia del Duce: due Nazioni che, malgrado le iniziali distanze e la reciproca diffidenza, si trovarono alleate nella disavventura bellica. Un’epopea straordinaria e controversa, ancora sconosciuta – nei suoi dettagli e nei suoi retroscena – al grande pubblico. Il presente saggio, arricchito dalla prefazione di Marco Valle, vuole restituire una ricostruzione esaustiva dei fatti e dei personaggi che condizionarono le sorti di un’alleanza che coinvolse avventurieri e soldati, eroi e traditori, aviatori e diplomatici.

     

    Passaggio al Bosco Editore | pp. 212

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  • La morte a grinta dura – Squadristi 1919-1923

    € 18,00
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    di Pierluigi Romeo di Colloredo

    Squadrismo è un termine che nell’immaginario collettivo odierno richiama ad un atteggiamento violento, quello che caratterizzò l’operato delle squadre sparse lungo lo Stivale, contro il cosiddetto sovversivismo rispondendo alla violenza dei rossi con altrettanta violenza, dapprima per reazione, poi attaccando per primi, e anche contro le autorità. Oggi la storiografia dominante tende ad incolpare per le violenze esclusivamente gli squadristi: ma la realtà italiana dei primi anni Venti fu quella di una guerra civile a bassa intensità, con centinaia di vittime da entrambe le parti. In questo libro non vogliamo fare antistoriche esaltazioni ed apologie od altrettanto antistoriche demonizzazioni, né stabilire linee di demarcazione tra buoni e cattivi, ma raccontare un fenomeno fondamentale della storia italiana così come si svolse veramente, a cent’anni dalla fondazione dei Fasci, un fenomeno che insieme a pagine di violenza e sopraffazione ne vide anche di luminose, grazie all’idealismo di reduci e di giovanissimi, che imposero l’Italia di Vittorio Veneto contro quella di Caporetto, l’Italia degli Arditi, dei ragazzi del ’99 contro l’internazionalismo della sovversione rossa.

    Ciclostile/Eclettica | pp. 214

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  • Le destre nell’Italia del secondo dopoguerra

    € 19,00
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    di Giuseppe Parlato e Andrea Ungari

    Dal qualunquismo ad Alleanza nazionale, dal 1944 al 1994 cioé mezzo secolo di destre monarchiche e post fasciste, liberali e cattoliche, reazionari e rivoluzionarie. Il volume affronta analiticamente, nell’arco cronologico che va dal 1944 al 1994, le vicende di quei partiti, movimenti, politici e intellettuali che animarono l’azione politica della composita destra italiana. Partendo dall’esperienza dell’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini, gli autori, da sempre impegnati nell’analisi della destra politica italiana del secondo dopoguerra, hanno ripercorso l’attività del Movimento Sociale Italiano e del Partito Nazionale Monarchico, ricostruendone i tentativi di realizzare una Grande Destra nel corso degli anni Cinquanta. Non è mancata, poi, la riflessione sulle testate giornalistiche che animarono il dibattito in campo conservatore, il «Candido» di Giovanni Guareschi e «Il Borghese» di Mario Tedeschi, evidenziandone l’atteggiamento nei confronti della questione di Trieste e nella valutazione della stagione del centro-sinistra e del compromesso storico. Il volume si conclude con l’analisi del percorso che condusse il Msi a trasformarsi in Alleanza Nazionale e con una riflessione sul rapporto tra destra e neofascismo che costituisce uno degli elementi più caratterizzanti dell’esperienza della destra italiana nella Prima Repubblica.

    Rubettino | pp. 278

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  • Bugie coloniali

    € 16,00
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    di Alberto Alpozzi

    Già il sottotitolo dice quasi tutto: “Leggende, fantasie e fake news sul colonialismo italiano”. Infatti, questo libro, frutto di un meticoloso lavoro di ricerca, presentando fonti verificabili e documenti pubblici chiarisce alcuni dei principali dubbi sulla storia degli italiani in Africa. Le colonie furono conquistate, invase o acquisite legalmente? L’Italia abolì davvero la schiavitù nelle sue colonie? I lavoratori indigeni godevano di contratti oppure erano sottoposti a lavoro coatto? Lo sfruttamento delle risorse delle colonie dissanguò quei territori? Gli indigeni potevano frequentare le scuole? Usi, costumi e religioni locali vennero soppressi? Questi sono solo alcuni degli interrogativi a cui si forniscono risposte documentate e supportate da un ricco apparato iconografico. L’approfondita indagine negli archivi fornisce nuovi elementi di analisi e spunti di riflessione per completare un quadro storico ancora molto controverso.

    Eclettica | pp. 156

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  • L’idea partecipativa dalla A alla Z

    € 19,00
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    di Mario Bozzi Sentieri

    Che cosa hanno in comune Papa Leone XIIIed il generale Charles de Gaulle, il sindacalismo rivoluzionario e la Dottrina sociale della Chiesa, il socialismo umanitario ed il corporativismo fascista? Apparentemente molto poco, lontani come sono nel tempo, nei luoghi d’origine, nelle culture d’appartenenza. E tuttavia ad accomunare queste realtà eterogenee c’è una volontà condivisa di dare risposte non del tutto disomogenee alla frattura tra società e Stato, tra Lavoro e Nazione, tra rappresentanza democratica e corpo sociale, che ha segnato l’Europa a partire dalla fine del XVIII secolo e si è accentuata sull’onda della rivoluzione industriale e tra le pieghe dei sistemi democratico-liberali. L’Idea partecipativa dalla A alla Z di queste diverse culture ed esperienze vuole rendere conto, attraverso una ricerca che, tra personaggi il cui ricordo si è perso nel corso del tempo, idee poco e spesso male conosciute, concrete realizzazioni legislative frettolosamente accantonate, riesce ad offrire un percorso inusuale, invitando ad ulteriori approfondimenti, particolarmente necessari in un’epoca di passaggio qual è l’attuale.

    Libri del Borghese | pp. 280

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  • Mio nonno fascista. Una storia familiare sottratta all’oblio

    € 25,00
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    di Roberto Festorazzi

    Festorazzi racconta, con molti documenti, la storia di suo nonno Pietro, pioniere del movimento delle camicie nere in terra lariana. Iscritto al Fascio di Lecco, dal novembre del 1920, è in seguito fondatore e segretario della sezione di Bellano. Grazie al ritrovamento di una rara relazione del 1923, conservata in un cassetto della vecchia casa del nonno, l’autore può ricostruirne l’avventura umana e politica. Ma è, soprattutto, la scoperta delle lettere inviate da Pietro Festorazzi in Italia, durante la sua partecipazione alla campagna di Russia, nel corso della Seconda guerra mondiale, a emozionare il nipote scrittore, che decide di renderle pubbliche in questo volume. Di quelle missive dalla Russia, che la tradizione orale di famiglia aveva dato per realmente esistite, da decenni in realtà si erano smarrite le tracce, tanto da ritenerle perdute per sempre.

     

    Il Silicio | pp. 140

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  • Passo Uarieu – Le Termopili delle Camicie Nere in Etiopia

    € 27,00
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    di Pierluigi Romeo di Colloredo 

    Nuova edizione completamente rivista del primo saggio che ha ricostruito nel dettaglio la battaglia combattuta a passo Uarieu tra le Camicie Nere della 2° Divisione 28 Ottobre e del VI Gruppo CC.NN. d’Eritrea e le truppe etiopiche di Ras Cassa nel gennaio 1936, oggi dimenticata, fu una delle battaglie decisive del conflitto etiopico. Dopo esser ste sorprese in campo aperto sul Mai Beles, le Camicie Nere ripiegarono nel fortino improvvisato di passo Uarieu, assediate per giorni da forze abissine venti volte superiori, senz’acqua e con poche munizioni, in attesa dei promessi rinforzi.

    Se passo Uarieu avesse ceduto, l’intero schieramento italiano avrebbe corso il rischio di essere aggirato, ripetendo il disastro di Adua del 1896, tanto che Badoglio era pronto ad ordinare il ripiegamento oltre il confine eritreo: e una sconfitta dei Legionari avrebbe significato un colpo gravissimo, forse fatale, per lo stesso Regime fascista. Ma le Camicie Nere resistettero e vinsero, contro ogni aspettativa. e la temuta sconfitta divenne il punto di svolta della guerra. La battaglia è ricostruita ora per ora, sulla base delle testimonianze e dei documenti coevi, analizzando la struttura degli eserciti in lotta, le operazioni precedenti, l’uso dei gas.

    Soldiers Shop Puplishing / Italia Storica | pp. 134

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  • I giusti del 25 aprile

    € 14,00
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    di Luciano Garibaldi

    Il libro, pubblicato in occasione del sessantesimo anniversario della Liberazione, è l’avvincente racconto dell’eroica vita e della tragica e misteriosa morte di Aldo Gastaldi «Bisagno», comandante della leggendaria Divisione Cichero che combatté contro fascisti e tedeschi sull’Appennino ligure-emiliano, di Ugo Ricci «il capitano», l’eroe della Resistenza in Val d’Intelvi, e di Edoardo Alessi «Marcello», comandante della Prima Divisione Alpina Valtellina. Tutti e tre ufficiali del Regio Esercito, erano uniti da una comune e intensa fede religiosa e ispirati a un progetto di pronta riconciliazione con il nemico sconfitto. Se fossero vissuti dopo la Liberazione, avrebbero sicuramente impedito che fosse sparso il «sangue dei vinti». Ma due di essi furono uccisi nel momento culminante della loro battaglia. Da chi? Dai fascisti o dai comunisti? E il terzo, la medaglia d’oro Aldo Gastaldi, ruzzolò o fu fatto ruzzolare sotto le ruote di un camion, che ne stritolò il corpo, mentre riportava a casa i ragazzi che avevano combattuto al suo fianco sulle montagne? Su questi autentici «gialli» della recente storia d’Italia, rapidamente archiviati dalla storiografia ufficiale, indaga il libro di Luciano Garibaldi, che si avvale delle testimonianze raccolte da Riccardo Caniato, Luigi Confalonieri e Alessandro Rivali.

    Edizioni: Ares| pp. 162

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  • Mussolini e Hitler – Storia di una relazione pericolosa

    € 28,00
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    di Christian Goeschel

    Cosa rende interessante il libro di Goeschel? Il fatto che semplicemente contesta – senza tema di essere sospettato di flirtare con chissà chi o di essere un nostalgico di chissà cosa – un dogma dei nostri tempi: quello del collante eminentemente ideologico dell’alleanza tra Italia fascista e Germania nazista tra la seconda metà degli anni Trenta e la fine della guerra mondiale. Insomma, la categoria del nazi-fascismo. Ovviamente affermazioni che, al di là di tutto, sembrano dettate dal buon senso e dalla semplice analisi dei fatti, senza l’assillo di aggiornare ad ogni pagina l’elenco dei “Buoni e dei Cattivi”. Un esempio? Scrive Goeschel che «si capisce meglio la storia del rapporto fra Mussolini e Hitler se lo si vede come un’unione strumentale e una relazione costruita in chiave politica piuttosto che come un patto segnato ideologicamente, e quindi inevitabile, o come una vera amicizia». Un altro esempio? «Io sostengo che la storia dell’alleanza tra l’Italia fascista e la Germania nazista fu molto più complessa di quanto sia stato suggerito in opere recenti, secondo le quali l’alleanza fu motivata sostanzialmente dalla condivisione di una ideologia e da una riuscita cooperazione». E poi ancora, scrive Goeschel, ostinarsi a perseguire – come han fatto alcuni storici senza grandi risultati – un progetto teoretico (…) sul “minimo comun denominatore del fascismo” rischia di «travisare le complessità, le ambiguità e le tensioni all’interno dell’archetipico legame fascista fra Mussolini e Hitler». Del resto, come ammette sempre lo storico inglese, negli anni Trenta, già divise da indole delle popolazioni, interessi geopolitici e da storici pregiudizi, «l’Italia e la Germania avevano forti collegamenti con altri Stati, e un’alleanza italo-tedesca non era affatto ineluttabile». A determinarla non furono infatti le assonanze ideologiche – che anche Goeschel definisce “abbastanza superficiali” – ma alcune contingenze politico-diplomatiche.

    Laterza | pp. 465

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