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Fascismo

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  • Storia in Rete n. 57 / 58 – luglio-agosto 2010 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete di questa estate si sofferma sui temi agghiaccianti degli “anni di piombo”, interpretabili come una strategia di destabilizzazione o di intimidazione ai danni del nostro paese da parte di potenze straniere: gli Stati Uniti e l’URSS nella logica della Guerra fredda, ma anche Israele, i palestinesi dell’FPLP e altri insospettabili alleati, gli inglesi e i francesi, contro i quali si è giocata una partita a scacchi per il dominio del Mediterraneo. Torniamo quindi su Cavour, con la riproposizione di un’intervista al grande storico Rosario Romeo, un’intervista allo storico neoborbonico Gigi Di Fiore – esponente del revisionismo scientifico e non revanscista – e una panoramica sul contributo di cattolici e sacerdoti al Risorgimento italiano. Continua quindi la storia dell’avventura italiana nello spazio, con un’intervista a Roberto Somma, ingegnere protagonista di molte imprese scientifiche in Tricolore. Storia in Rete va quindi a colloquio con Chiara Frugoni, medievista, che mostra ai lettori come i “secoli bui” furono tutt’altro che oscuri e che il Medioevo ha tanto da insegnarci. Con un balzo avanti – poi – si ripercorre la vicenda pirandelliana dello Smemorato di Collegno, che appassionò l’Italia sui suoi quotidiani. Per la serie “the Bonapartes” è il turno della prima sorella dell’Imperatore dei Francesi, Elisa, mecenate in Toscana e abile politica. Infine la vicenda del processo a Giovannino Guareschi, condannato per diffamazione di De Gasperi su un argomento delicatissimo: le carte di Mussolini sottratte a Dongo…

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di luglio-agosto!!

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  • Storia in Rete n. 17- marzo 2007 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    In questo numero:

    ° “Che” Disastro !!!

    Sono quarant’anni che Ernesto «Che» Guevara se n’è andato, complice la sventagliata di mitra di un soldato boliviano. Ma prima che l’ondata delle celebrazioni travolga tutto e tutti, sarà bene dare un’occhiata seria, e con la lente di ingrandimento, ad una fi gura storica scivolata troppo presto, e troppo facilmente, nel Mito. Perché da un esame attento icona del Novecento esce con le ossa rotte, con qualche mistero in meno e almeno uno in più…

    ° Colombo sbagliò strada… e trovò l’America

    L’uomo che scoprì il Nuovo Mondo fu un grande visionario e un fervente cristiano. Ma anche un uomo dotato di una fortuna sfacciata: partendo sulla base di errate indicazioni di cartografi rischiò la morte nel tentativo di raggiungere da occidente Cipango il Paese del Sol Levante. Se non fosse inciampato per caso in un continente sconosciuto… Ecco vita, morte e miracoli di un personaggio che i nostri studenti conoscono poco

    E inoltre:

    • Veri o falsi? I diari del Duce: rivelazione o solo l’ennesima bufala?
    • La pagliuzza nell’occhio… Crimini italiani in Iugoslavia… e quelli iugoslavi in Iugoslavia?
    • I gattopardi Breve storia del trasformismo, da Depretis a Follini
    • Quello strano volo L’impresa di Rudolf Hess narrata dalla guardia di Hitler
    • Così trionfò la ragione – Come il Cristianesimo fu il motore dell’Occidente
    • Monte San Michele 1916 L’assalto austriaco alle nostre linee coi gas e mazze ferrate
    • Scontro di giganti Scipione contro Catone: così Roma divenne grande
    • Le beatitudini della follia Jacopone da Todi, pazzo, mistico o addirittura santo?
    • La «Nouvelle Femme»: La donna moderna nasce negli atelier impressionisti

     

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  • Si firmava Mussolini

    € 31,00
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    di Bruno Gatta

    Che sia stato un grande giornalista non lo nega nessuno, neanche i suoi avversari più tenaci e intransigenti. E quella di Bruno Gatta è una biografia particolare fatta attraverso la lunga carriera di Mussolini nei giornali, soprattutto il suo “Il Popolo d’Italia” fondato nel novembre 1914 subito dopo l’uscita dal Partito socialista e pochi mesi prima dell’ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale. Sull’interventismo si era giocata la partita politica di Mussolini con i suoi ex compagni socialisti e da quel momento “Il Popolo d’Italia” fu più che un giornale per colui che non aveva ancora fondato il Fascismo e conquistato il Potere. Anche negli anni a seguire, una volta diventato primo ministro, il giornalista Mussolini amava il suo mestiere di Duce ma ancora di più quel suo figlio prediletto che era il giornale, “quel piccolo foglio di carta nel quale confluisce la storia del mondo in una giornata”. Quell’amore durò fino al 25 luglio 1943. Poi lo stesso Mussolini non volle più che il suo giornale uscisse per non esporlo alla censura tedesca. Ma anche negli ultimi mesi si comportò da giornalista firmando le “anonime”, ficcanti “Corrispondenze repubblicane”

    Edizioni Settimo Sigillo | pp. 376

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  • L’autopsia inutile dei diari di Mussolini

    € 15,90
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    di Bruno Tomasich

    Tomasich propone un’analisi critica del libro di Mimmo Franzinelli “Autopsia di un falso”. Partendo dai diari di Mussolini editi da Bompiani e dal libro di Franzinelli che li descrive come un “disegno di rivalutazione di despoti” e di legittimizazione di posizioni liberticide”, l’autore rivisita la questione attingendo anche a documentazione archivistica e giornalistica. Secondo Tomasich Così l’autopsia ci presenta dei diari definiti infidi, aventi la funzione di svolgere un ‘disegno politico-culturale di rivalutazione di despoti dei quali si legittimano la posizioni liberticide, con la conseguente svalutazione degli avversari dell’antisemitismo, del nazismo e del fascismo’. Quanto sia strumentale e non obiettiva la presunta autopsia, il lettore lo può desumere dal fatto che, per rendere autentici i diari, Mussolini non avrebbe dovuto legittimare la svalutazione degli avversari del fascismo ma avrebbe dovuto svalutare direttamente il fascismo. È questa la tesi dell’autore dell’opera che avrebbe così voluto dimostrare la falsità dei diari.”

    Europa Edizioni | pp. 230

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