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Home|Rinascimento|I Borgia

I Borgia

€ 18,00

di Elena e Michela Martignoni

Un romanzo dove tutto è storia. Ma la storia dei Borgia è piena di elementi romanzeschi del resto: assetati di potere, spietati e superbi. Affascinanti, geniali e magnifici anche se schiavi delle passioni umane. Le armi dei Borgia sono il delitto, la vendetta e l’inganno. Le vicende narrate in questo libro si snodano nel lustro 1497-1502, quando la famiglia catalana dominava il centro della Penisola e ambiva alla creazione di un regno, a discapito delle famiglie nobili italiane da secoli feudatarie della Chiesa. I protagonisti vivono esistenze tanto estreme da apparire invenzioni letterarie. Rodrigo, papa Alessandro VI, passionale e scaltro; Cesare, detto il Valentino, il Principe preso a modello da Machiavelli, e Lucrezia, che dopo secoli di infamie, ora la storia giudica una vittima e non più solo una peccatrice. Fra oscure trame di palazzo, splendori e miserie della Roma papalina, tra amori impossibili e colpi di scena, realtà e fantasia, Elena e Michela Martignoni raccontano il nero del Rinascimento.

Corbaccio | pp. 816

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Categories: Rinascimento, Romanzi, Proposte del Mese Tags: Alessandro VI, Borgia, Cesare Borgia, Chiesa Cattolica, cristianità, Italia, Lucrezia Borgia, Rinascimento, sesso e politica, sesso e potere, Vaticano
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  • La Signora del Rinascimento

    € 11,50
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    di Daniela Pizzagalli

    Isabella d’Este è una delle grandi donne del Rinascimento italiano. Figlia del duca di Ferrara Ercole d’Este e di Eleonora d’Aragona, sorella di Beatrice (moglie di Ludovico il Moro), andò sposa al marchese di Mantova Francesco II Gonzaga. Suo fratello, Alfonso I d’Este sposerà Lucrezia Borgia di cui, col tempo, si sospetterà un flirt col cognato Francesco Gonzaga di Mantova. Da qui le ire e le gelosie di Isabella che intreccerà da par suo con la bella Lucrezia un duello fatto di piccole ripicchi, battute pungenti, gare di eleganza e ricchezza, dispetti per avere al proprio servizio questo o quell’artista o intellettuale… Negli anni turbolenti delle guerre d’Italia, nelle quali il marito ebbe un ruolo di primo piano, partecipò al governo dello Stato, riuscì, con un paziente lavorio diplomatico, a far liberare Francesco quando, nel 1510, cadde prigioniero dei veneziani e riunì attorno a sé una delle più splendide corti italiane, proteggendo poeti come Ludovico Ariosto e Matteo Boiardo, intellettuali come Pietro Bembo, artisti come Mantegna o Leonardo e Tiziano, che ne tramandarono il ritratto.

    Edizioni: Bur Rizzoli | pp. 570

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    € 14,90
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    Vespasiano Gonzaga, nella seconda metà del ‘500, dà vita ad un sogno: la sua città ideale. Come alcune altre cittadine italiane sorte o completamente ripensate nel Rinascimento, Sabbioneta (Mantova) è un inno all’armonia e alla perfezione architettonica ma è stata costruita da un uomo violento (era un militare di professione al servizio della Spagna) e vendicativo (la prima moglie forse avvelenata, un figlio ucciso in uno scatto d’ira) ma amante delle arti. Inseguito da debiti e sventure Vespasiano insegue con tenacia, a sua volta, il suo sogno. Che alla fine corona al punto di considerare Sabbioneta la sua vera e unica primogenita. Una storia che è un perfetto spaccato del Rinascimento: splendori artistici, sogni di perfezione e delitti e violenze.

    lingua italiana | sottotitoli in inglese | adatto a qualunque pubblico

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  • Volpi e leoni. I Medici, Machiavelli e la rovina d’Italia

    € 19,00
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    di Marcello Simonetta

    Volpi e leoni. I Medici, Machiavelli e la rovina d’Italia è il romanzo famigliare dei Medici dal 1492 al 1527, ma anche una storia d’Italia abbreviata, quasi un noir schiuso sui misteri del Rinascimento. E non c’è niente di inventato: i dettagli più inverosimili, gli avvenimenti più incredibili, le coincidenze più improbabili, i presagi più inverificabili sono tutti veri e provati. Dalla morte di Lorenzo il Magnifico al Sacco di Roma, si compone davanti ai nostri occhi la grande fortuna e il fallimento finale della generazione dei Medici, che poté vantare ben due pontefici e due duchi. Fu una “età dell’oro”, ma anche un periodo burrascoso, così che ripercorrerlo consentirà per esempio di cogliere un’inquietante somiglianza tra la “corte dei miracoli” di Leone X, il primo papa de’ Medici, e la Roma dell’ultimo ventennio. Certi personaggi coloriti e disonesti sembrano usciti dalle cronache contemporanee: cardinali e lenoni, banchieri e buffoni, faccendieri e puttanieri, sbirri e criminali e impuniti. All’incrocio fra politica e finanza allegra si situa allora la straordinaria figura di Filippo Strozzi, banchiere, avventuriero, seduttore, che è il protagonista occulto del libro. A lui si può attribuire l’idea che lo stato è cosa nostra (espressione diplomatica e commerciale dell’epoca). Mentre Machiavelli, anche se non fa la parte del leone, e neanche della volpe, è onnipresente in spirito, se non in carne e ossa. Un testimone d’eccezione che, uscito dal ruolo di segretario fiorentino, offre affannosamente ricette alla politica dei Medici. E sono loro, fissati dall’estro ricostruttivo dell’autore, a rivelarsi più volpini e più leonini di quanto si potesse immaginare. È proprio il caso di dire che la metafora ha sfidato, con successo, il tempo.

    Edizioni Bompiani | pp. 427

     

     

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  • La Signora di Milano

    € 9,60
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    Vita e passioni di Bianca Maria Visconti

    di Daniela Pizzagalli
    Nell’Italia del pieno Rinascimento, alla metà del Quattrocento, fra Stati divisi da feroci rivalità e personaggi come Cosimo de’ Medici a Firenze, Alfonso d’Aragona a Napoli, Ludovico Gonzaga a Mantova, Federico da Montefeltro a Urbino ed Enea Silvio Piccolomini sul trono papale come Pio II, spicca la figura della signora di Milano, Bianca Maria Visconti (1425-1468). Figlia del duca Filippo Maria e moglie del suo successore, il capitano di ventura Francesco Sforza, Bianca Maria diventa, grazie all’abilità e al senso pratico, una protagonista del suo tempo. È consigliera del marito, amministra lo Stato quando Francesco Sforza è impegnato nelle frequentissime campagne militari, si impegna nelle opere di beneficenza e come patrona delle arti. Alla morte del marito cercherà di controllare i primi anni di governo del figlio primogenito, Galeazzo Maria Sforza destinato ad una tragica fine nel 1476.

    Edizioni: Bur Rizzoli | pp. 312

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  • Storia in Rete n. 72 – ottobre 2011 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete di ottobre 2011 dedica la copertina ai calunniati Borgia: dopo cinque secoli la famiglia più famigerata del Rinascimento italiano torna alla ribalta con due fiction, che – more solito – non le rendono giustizia e si adagiano su vecchi stereotipi. E’ allora l’occasione giusta per raccontare con un lungo dossier un po’ della vera storia di papa Alessandro VI, Cesare e Lucrezia, protagonisti di quegli anni ribollenti fra Quattro e Cinquecento.

    Altro dossier è quello che Storia in Rete dedica alla guerra Italo-Turca del 1911, di cui cade il centesimo anniversario proprio in questi giorni. Una guerra dimenticata in un imbarazzato silenzio, perchè ha legato i destini delle due sponde del Mediterraneo fino alle recentissime cronache belliche.

    Quindi Storia in Rete presenta in esclusiva un inedito documento: l’auto-intervista che il dissidente cecoslovacco Jirì Pelikàn ha fatto a sé stesso negli anni post-tangentopoli, che rivela alcuni dei lati oscuri del Partito Comunista Italiano. E con un salto indietro, si ripercorre una delle vicende all’origine della moderna Australia, la Rivolta del Rum del 1808, fra governatori corrotti, contrabbandieri ed un intero reggimento che si ammutina.

    A chiudere due considerazioni sugli ultimi sviluppi nelle inchieste sulla morte di Mussolini: dalla recensione\stroncatura del saggio di Pierre Milza e alla risposta alle obbiezioni sul documentario di Storia in Rete “Mussolini, una morte da riscrivere“.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di ottobre 2011!

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  • Storia in Rete n. 108 – ottobre 2014 (pdf da scaricare subito)

    € 3,99
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    Storia in Rete di ottobre 2014 (clicca qui per vedere sommario e anteprime) torna nel periodo d’oro dell’Italia, i secoli del Basso Medioevo, dell’Umanesimo e del Rinascimento quando i condottieri di ventura italiani erano i migliori soldati d’Europa. Una grande mostra a Perugia è l’occasione per tornare su questi guerrieri che furono tanto signori della guerra quanto mecenati e soprattutto veri e propri imprenditori di quelle piccole-e-medie imprese della guerra che crearono l’Italia fra 1300 e 1500.

    Dal Medioevo vero a quello dei giorni nostri: la minaccia dell’ISIS e le sue radici esoteriche. Poi, un lungo dossier sulla Grande Guerra: una riflessione sul ruolo del conflitto nell’identità italiana di Ernesto Galli della Loggia (per gentile concessione di autore e di Nuova Storia Contemporanea), i tentennamenti del governo Salandra all’inizio della guerra e le crisi di coscienza degli interventisti e nazionalisti, divisi fra filo-tedeschi e anti-austriaci, la sottaciuta consonanza di posizioni fra Mussolini e Gramsci nel 1914, nel nome della “neutralità attiva e operante”.

    E ancora, il tentativo di delegittimazione del Premio Acqui Storia, con le incredibili polemiche e i surreali attacchi all’iniziativa. E quindi i crimini dimenticati commessi dall’esercito giacobino in ritirata da Napoli nel 1799 nella zona di Cassino e Isola Liri. Dall’invasione francese a quella franca, con la storia della calata di Carlo Magno contro i Longobardi alle Chiuse, nel 773.

    Infine, uno spazio speciale dedicato al senatore Giovanni Raineri, di cui ricorre l’80° anniversario della morte. Un grande convegno a Piacenza ricorda quello che fu un grande uomo di Stato, inventore dei Consorzi Agrari, ministro e animatore di una politica onesta e volta al bene comune.

    Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di ottobre!!

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    Uccidere Rasputin

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    L’assassinio di Rasputin (Grigori Yefimovich Rasputin, 1869-1916) commesso la notte tra il 16 e il 17 dicembre 1916 è sempre sembrato straordinario: prima fu avvelenato, poi gli spararono e alla fine venne gettato in un fiume ghiacciato da alcuni aristocratici russi timorosi della sua influenza sullo zar Nicola II e sulla zarina Alessandra. Ma è andata davvero così? Drammatiche nuove prove provenienti da documentazione inedita, diari, referti medico-legali e verbali dei servizi segreti indicano che la trama risulta più intricata di quanto finora creduto. Rasputin è probabilmente uno dei più noti ma meno compresi personaggi che presero parte agli eventi che alla fine portarono alla caduta del potere zarista in Russia: il suo presunto potere dietro il trono viene oscurato oggi, come lo fu allora, dalla dubbia fama della sua moralità e della sua vita privata. La nuova indagine di Andrew Cook sulla morte di Rasputin rivela quali furono veramente le menti dietro l’uccisione del cosiddetto “monaco pazzo”.

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  • Gli Antipapi

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    La storia della Chiesa è sempre stata complessa, difficile, contraddittoria. Il suo grande protagonista – da san Pietro a papa Francesco – solitamente è il pontefice, somma autorità religiosa e per molti secoli anche politica e temporale. In realtà molte altre figure hanno determinato, nel corso di duemila anni, le intricate vicende del papato: cardinali, vescovi, santi, eretici, imperatori, chierici e laici. E tra questi anche gli “antipapi”, uomini che – individualmente o supportati da fazioni – non hanno accettato il pontefice eletto in via ufficiale e hanno dato vita a veri e propri scismi. Dai primi nebulosi inizi – quando il santo padre era solo vescovo di Roma e non aveva ancora l’universalità che avrebbe poi detenuto nei secoli a venire – fino al grande scisma, il volume racconta la storia dei quarantatré antipapi scelti secondo procedure non canoniche. Considerati degli usurpatori, per questo furono catturati, scomunicati, processati, imprigionati, uccisi. Alcuni fuggirono, altri si ritirarono in convento, altri ancora scomparvero semplicemente nel nulla. Fieri oppositori al papato ufficiale per motivi dottrinali e ideologici, oppure mere pedine mosse dal potere delle famiglie aristocratiche romane e degli imperatori, gli antipapi rivivono in queste pagine non più come comprimari, ma come veri protagonisti.

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  • Le carte segrete del Duce

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    di M. J. Cereghino e Giovanni Fasanella

    Una sorta di diario segreto del Ventennio scritto dai suoi stessi protagonisti, uno spaccato impressionante della vita interna del regime fascista: Giovanni Fasanella e Mario José Cereghino hanno scoperto un “tesoro” archivistico nel Public Record Office di Kew Gardens, a pochi chilometri da Londra. Una preziosa raccolta di telegrammi, rapporti di polizia e dei servizi segreti, lettere anonime, intercettazioni e altri documenti, confluiti per anni nelle mani di Mussolini e acquisiti alla fine della guerra dall’intelligence anglo-americana. Carte che rivelano la tentacolare rete di informatori messa a punto dal Duce, ossessionato dal timore di tradimenti e attentati. In questa ricca messe di testimonianze, che accompagnano l’intera parabola di Mussolini, emergono in particolare due tematiche: i complotti massonici e gli scandali sessuali. Il rapporto tra il mondo delle logge e il fascismo fu sempre controverso. Messa fuori legge nel 1925, la massoneria riuscì a mimetizzarsi, continuando a favorire o stroncare carriere, a tessere trame che coinvolgevano la monarchia, il Vaticano, le principali potenze straniere, a condizionare il regime dall’interno. In parallelo a queste lotte di potere, si consumano scandali sessuali di ogni genere, che rivelano, dietro la facciata perbenista del regime, una diffusa degenerazione dei costumi.

    Mondadori | pp. 240

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