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Bombardate Roma
€ 19,00di Mimmo Franzinelli
Uno dei più grandi scandali politico-giornalistici della storia d’Italia trova in questo libro una ricostruzione di parte. Nel gennaio 1954 il settimanale “Candido” diretto da Giovanni Guareschi pubblica delle lettere attribuite all’ex primo ministro Alcide De Gasperi che, nel 1944, mentre era in clandestinità nella Roma occupata dai nazisti, avrebbe chiesto agli anglo-americani di bombardare la periferia della Città Eterna per facilitare la sollevazione popolare contro l’occupante. Quelle lettere vennero dichiarate false dal tribunale di Milano che però non volle disporre le perizie per appurarne l’autenticità. Franzinelli concorda con le conclusioni del tribunale e “salva” sia De Gasperi che Guareschi che, secondo l’autore, sarebbe stato raggirato da uno strano gruppo di neofascisti decisi ad attaccare De Gasperi con documenti falsi. La questione investe così uno strano personaggio, ex ufficiale della Rsi, Enrico De Toma che ebbe per le mani numerose carte provenienti dagli archivi di Mussolini e che negli anni Cinquanta salì agli onori della cronaca a più riprese proprio per il materiale in suo possesso. La tesi di Franzinelli fa acqua da più parti ma per chi non conosce la storia il libro può comunque fornire un aiuto a capire quegli anni così complicati e, in apparenza, lontani.
Edizione: Mondadori | pp. 239
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Confini & Conflitti
€ 18,00di Marco Valle
Attraverso una somma di ipotesi di lavoro aperte e volutamente frammentarie, l’esplorazione di alcuni passaggi centrali del passato prossimo italiano. In primis, le radici della fragilità strutturale della Nazione italiana e i motivi del suo continuo oscillare tra velleità generose e subalternità imbarazzanti, tra spinte modernizzatrici e resistenze passatiste. In quest’ambito il libro presenta alcuni ritratti di italiani eccellenti: Verdi, Luigi Rizzo (l’ “Affondatore” della Grande Guerra), Enrico Mattei, Broglio (il padre dello Spazio italiano), Missoni… Secondo passaggio: i tragici abbagli generati dal Comunismo. Un miraggio cattivo, un cupo gioco di luci e ombre con tanti quesiti ancora irrisolti, con troppi segreti ancora celati. Terzo passaggio: il disastroso processo di decolonizzazione dal sud est asiatico all’Africa. Un disastro preparato dalle elites politiche ed economiche inglesi e francesi in primis già all’indomani della fine della Grande Guerra. La catastrofe umanitaria che oggi oscura il Mediterraneo è frutto e risultato di quelle scelte errate, di quelle miopie, di quel cinismo.
Edizione: Eclettica Editore | pp. 316
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L’antiamericanismo in Italia
€ 20,00€ 18,00di Romano Vulpitta
L’ideologia americana è cosmopolita per natura e per necessità e tende all’uniformità sopprimendo le diversità. Ed è proprio per questo che l’antiamericanismo è un problema di identità nazionale. Partendo da questo assunto l’autore analizza l’antiamericanismo in Italia a partire dal 1893 fino ad oggi prendendo in esame le tre correnti principali di esso: l’antiamericanismo di destra, quello di sinistra e quello di matrice cattolica; soffermandosi approfonditamente sul periodo relativo al ventennio fascista.
Edizioni Settimo Sigillo | pp. 196
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D’Annunzio, l’amante guerriero
€ 15,00di Giordano Bruno Guerri
“Amante guerriero” nella seduzione come in letteratura e in politica, Gabriele d’Annunzio fu un uomo che seppe imporre i propri sogni. Discendente di tanti avventurieri italiani, da Casanova a Cagliostro, rivoluzionò la figura dell’intellettuale facendo della sua vita un’opera d’arte e influenzando più generazioni nel gusto e nella visione del mondo. L’Italia del secondo dopoguerra ha cercato in tutti i modi di sbarazzarsi di lui, alternando l’indifferenza alla condanna; e allora riscoprire d’Annunzio significa rivisitare la cultura di un’Italia appena nata, con i suoi fermenti, le sue aspirazioni, le sue contraddizioni, un’Italia di cui fu un campione smisurato. In questo saggio dai ritmi narrativi, Giordano Bruno Guerri svela un personaggio restituito al suo pensiero e alla sua arte, oltre che al suo tempo. Racconta nel dettaglio anche l’amante instancabile, rendendo omaggio a quelle donne, ispiratrici e compagne più o meno folli e coraggiose, che lo amarono sacrificandogli tutto, alle quali la letteratura italiana resta debitrice.
Edizioni: Oscar Mondadori | pp. 328
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Dio, Patria e Famiglia
€ 18,50di Marcello Veneziani
Già vedo la smorfia di sarcasmo e sufficienza su Dio, patria e famiglia. Molti si sentono superiori a quel trito passato e a quei superati pregiudizi. Ma non si rendono conto di quanto quei fantasmi giganteschi pesino sulle loro fughe, sulle loro spettrali solitudini, sulle loro meschinità. Dico loro, dovrei dire nostre. Il fatto è che ci siamo liberati di quei pregiudizi tramite un altro pregiudizio, la convinzione a priori che fossero «superati», a volte confondendo le forme di rappresentazione che sono figlie del proprio tempo con la fonte da cui scaturivano. In tal modo, bollandole come superate, nel nome di uno storicismo a sua volta rancido, non le abbiamo affrontate, capite e digerite. Le abbiamo solo evitate, non riuscendo però a evitare le ombre che si allungano sulla nostra vita. E la notte risalgono come fantasmi, voragini e colpose orfanità, e cospirano col nostro presente malessere. È difficile valicare, o addirittura sgretolare, il muro di ovvietà che impedisce di pensare a Dio, patria e famiglia. È rimasto in piedi lo slogan ternario, ma con funzione inversa: ieri serviva a sancire un ordine rispettoso di certezze e pregiudizi, oggi serve a respingerlo a priori, consegnandolo al folclore imbalsamato del passato. È difficile, mi rendo conto, sottrarre il tema all’ovvietà dei riflessi condizionati, ieri devoti e oggi repellenti. È difficile restituire vita e pensiero a un corpo rigido, su cui si è depositata la muffa. È difficile, ma è più che benefico ripensarci, forse necessario. (dall’introduzione al volume)
Edizioni: Mondadori | pp. 152
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Battaglione Leopard
€ 25,00di Jean Schramme
Attraverso le memorie di Jean Schramme il lettore potrà ricostruire la tragedia congolese, una delle pagine più crudeli della recente storia africana. La vicenda militare e politica del “Leopardo” com’era soprannominato dai suoi uomini si dipana e s’inoltra nei grovigli della decolonizzazione e della guerra civile: dall’immediata implosione della giovane repubblica e la morte di Lumumba alla secessione del Katanga, dall’intervento dell’ONU e la vittoria dei “centralisti” al ritorno di Tshombe e la sua repentina caduta sino alla vittoria di Mobutu, la battaglia di Bukavu contro 20.000 soldati dell’MNC e la resa degli ultimi mercenari. “Battaglione Leopard”, quindi, non è solo un libro di guerra e d’avventura ma è anche un documento importante, in ambito sociale, politico e militare, per comprendere e capire, almeno parzialmente, una vicenda intricata quanto opaca e, ancor oggi, poco indagata dagli storici – come illustra il saggio introduttivo del giornalista e ricercatore Marco Valle. Negli anni ’60 il colonialismo sia avvia alla fine e l’Africa esplode in mille conflitti. Servono i professionisti della guerra e arrivano i “Terribili” i mercenari europei. Attraverso le memorie dell’autore il lettore potrà ricostruire la tragedia Congolese, una delle pagine più crudeli della recente storia africana. Battaglione Leopard quindi non è solo un libro di guerra e di avventura , ma è anche un documento importante per comprendere e capire questa intricata vicenda.
Edizioni Il Maglio | pp. 294
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Attivisti
€ 39,00€ 35,10di Antonio Pannullo
Roma, anni Settanta: il partito della destra post fascista, il Movimento Sociale Italiano (Msi), ha una quarantina di sezioni nella capitale, sezioni che quasi sempre ospitavano anche le sedi del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del partito. Vi erano solo due sedi autonome del Fronte, via Noto e via Migiurtinia, e la famosa sede provinciale di via Sommacampagna 29. C’era poi la sede del Fuan, l’organizzazione universitaria, anch’essa autonoma, in via Siena. Nel decennio che andò dal 1970 al 1980 il loro numero rimase sostanzialmente lo stesso, anche considerando che alcuni nuclei dei locali fisici non li ebbero mai, come Vigna Clara o Eur. Eppure c’erano. Ebbene, in quelle sezioni in quei dieci anni si formò un clima meraviglioso e irripetibile, fatto di migliaia di giovani e giovanissimi che ogni giorno si ritrovavano in quei sovente poco accoglienti locali spinti dalla loro passione per la politica ma soprattutto dalla voglia di cambiare un mondo che non accettavano e col quale non volevano scendere a compromessi. Erano giovani di ogni estrazione sociale e cultura, di diversi caratteri, provenienti da storie familiari varie, uniti però da quell’ideale che non li avrebbe più abbandonati per tutta la vita. Erano giovani che spesso pagarono nella maniera più cara e ingiusta il loro sogno: con l’emarginazione, prima di tutto, poi con la violenza fisica, poi con l’attacco e la distruzione dei loro beni e di quelli della loro famiglia, molti con il carcere, con la latitanza, con l’insicurezza, alcuni con lesioni fisiche permanenti anche gravi, alcuni con la stessa vita. A tanti poi l’attività politica pregiudicò studi, lavoro, la possibilità di una carriera professionale. Questo studio, per la prima volta, ne ricostruisce la storia e le vicende personali
Edizione: Settimo Sigillo | pp. 696 (due volumi indivisibili)
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A spasso col Duce
€ 14,50di Ercole Boratto
La grande storia raccontata da un uomo umile ma non qualunque: Ercole Boratto, piemontese (1886-1970), dal 1919 chauffeur dei Capi del Governo a Roma. Nel 1922, subito dopo la Marcia su Roma, diventa quindi l’autista personale di Benito Mussolini, incarico che conserva fino al 1943. Per volere del Duce, partecipa negli anni Trenta anche a due edizioni della Mille Miglia. In anni decisivi per l’Italia, lo chauffeur scarrozza il «Duce del Fascismo» in lungo e in largo per il Belpaese, scoprendone pregi e difetti. Alla fine della guerra, Boratto scrive un memoriale intitolato Un autista racconta, un documento dattiloscritto che finisce subito nelle mani dell’intelligence alleata, a Roma. Sarà conservato negli archivi della Cia in America, fino alla sua desecretazione avvenuta all’inizio del millennio. Due studiosi – Giuseppe Casarrubea e Mario José Cereghino – lo ritrovano per caso nell’estate del 2004 tra gli scaffali degli Archivi nazionali degli Stati Uniti, a Washington. A spasso con il Duce è una storia breve e curiosa del regime fascista, che l’editore Castelvecchi propone qui per la prima volta nella sua versione integrale. Rivela un Mussolini «dietro le quinte», volitivo e altero, ma in preda al contempo a dubbi, passioni e manie. Ampi estratti del memoriale furono già pubblicati da “Storia In Rete” nel 2006, in tre puntate, proprio col titolo “A spasso col Duce”.
Edizioni: Castelvecchi | pp. 136
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La lunga notte dell’informazione
€ 20,00di Fabio Andriola
La prima guerra del Golfo e i mass media tra bugie e “spezzoni di verità”. Quante storie si possono raccontare sulla guerra del Golfo? Quante storie ci hanno raccontato sulla guerra del Golfo? Questo libro racconta una storia diversa di quei fatti, quella che ci hanno raccontato “sottovoce” i mass media alla fine delle ostilità. Ma la stampa internazionale, durante il conflitto, aveva raccontato cose ben diverse: e così, nel breve volgere di pochi mesi, gli stessi media, liberati dal condizionamento del Pentagono, hanno fatto trapelare quegli “spezzoni di verità” che rappresentano la forza di questo libro. Spezzoni nascosti: la verità non ha avuto quasi mai gli onori delle prime pagine, a differenza della “balle di guerra” che una ben organizzata propaganda planetaria, primo segno tangibile del Nuovo Ordine Mondiale, ha profuso a piene mani dopo l’invasione irachena del Kuwait. Ma qualcosa non ha funzionato e così ora possiamo vedere una guerra trasformarsi in una strage, una crociata contro il Male rivelarsi un’aggressione premeditata, i teorizzatori del nuovo ordine diventare degli arroganti questuanti e una montagna di morti mutarsi in un gigantesco affare..
Edizioni: Settimo Sigillo | pp. 314
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Generali nella polvere
€ 20,00di Piero Baroni
Perché abbiamo perduto in Africa Settentrionale? Perché un esercito dell’Impero britannico formato da 36 mila uomini annientò e distrusse un’armata italiana di oltre 200 mila uomini nel deserto della Libia, la prima grande vittoria inglese che cambiò le sorti del conflitto in Mediterraneo. Il libro conduce il lettore nei meandri di una vicenda drammatica e imprevedibile nei suoi sviluppi e colpi di scena per trovare le cause del disastro che tra la fine del 1940 e i primi due mesi del 1941 vide la 10^ armata italiana barcollare sotto i colpi di un piccolo, ma ben organizzato esercito britannico. L’autore demolisce con prove documentali e un’analisi particolareggiata i falsi storici sull’inferiorità numerica e tecnica dei mezzi italiani, un’alibi che troppi storici hanno utilizzato per nascondere la sconfitta. Il libro si rivolge a chi intenda scoprire la verità e affrontarla con obiettività e rispetto dei fatti, senza nulla nascondere, portando alla luce gli errori, gli intrighi, le viltà, la meschinità di quanti anteposero le questioni personali e gli interessi di casta all’esigenza di compiere il proprio dovere.
Edizioni: Settimo Sigillo | pp. 282
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Il coinvolgimento dell’Italia nella Prima guerra mondiale e la “Vittoria mutilata”
€ 22,00di Michele Rallo
Come maturò la decisione italiana di entrare nella Prima guerra mondiale? Quali furono le cause di una scelta di campo che all’epoca suscitò non poche perplessità? Quale fu l’atteggiamento degli alleati nei nostri confronti durante la guerra? E dopo il conflitto? Quello della “vittoria mutilata” fu soltanto uno slogan o fu invece sofferta constatazione dei fatti? L?America intervenne nel conflitto per liberarci o per colonizzarci? Perchè l’Inghilterra sostenne le ragioni dei greci contro l’Italia, e perchè la Francia quelle dei Serbi? A questi e a molti altri interrogativi risponde il libro di Michele Rallo, condensando dieci anni di storia della diplomazia italiana ed europea in un lavoro complesso ed essenziale al tempo stesso, ricollegando fatti e avvenimenti apparentemente slegati ma in realtà convergenti verso un unico disegno: la punizione dell’Italia e la sua cancellazione dal novero delle grandi potenze europee.
Edizioni: Settimo Sigillo | pp. 232
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Il Golpe Inglese
€ 10,00di Mario J. Cereghino / Giovanni Fasanella
Questo libro apre uno squarcio importante nella storia del nostro paese e risponde a quesiti altrimenti indecifrabili che nemmeno le inchieste giudiziarie sono riuscite a chiarire del tutto. A cominciare dal delitto Matteotti (1924) per arrivare alla morte di Mattei (1962) e di Moro (1978). Ogni volta che gli italiani hanno provato a decidere del proprio destino, gli inglesi sono intervenuti. Ora i documenti desecretati, che i due autori hanno consultato negli archivi londinesi di Kew Gardens, lo dimostrano. Da quelle carte emerge con chiarezza che non è Washington a ordire piani eversivi per l’Italia, come si è sempre creduto, ma soprattutto Londra, che non vuol perdere il controllo delle rotte petrolifere e contrasta la politica filoaraba e terzomondista di Mattei, Gronchi, Moro e Fanfani. Il petrolio però non è il solo problema. Per gli inglesi anche i comunisti sono un’ossessione. Tanto da contrastarli con ogni mezzo. Persino arruolando schiere di giornalisti, intellettuali e politici per orientare l’opinione pubblica e il voto degli italiani. Finché si arriva al 1976, l’anno che apre al PCI le porte del governo. A Londra progettano un golpe. Ma l’ipotesi viene alla fine scartata a favore di un’altra “azione sovversiva”. Si scatena così un’ondata terroristica che culmina nell’assassinio di Aldo Moro.
Edizioni: Chiare Lettere | pp. 354