di Saverio Gaeta – Giulio Fanti
“Un mistero di croce e di luce”: quell’inspiegabile e irriproducibile immagine corporea impressa sul telo è la testimonianza della passione e della morte di Gesù, ma anche della sua risurrezione?. Le parole pronunciate da papa Benedetto XVI sembrano restituire alla Sindone tutta la verità che la ricerca scientifica aveva cercato di ridimensionare. Nel 1988, infatti, con la datazione al carbonio l4, alcuni scienziati stabilirono che la Sindone risaliva all’epoca medievale. Oggi, grazie a un lavoro multidisciplinare promosso dall’università di Padova e durato quindici anni, l’equipe guidata da Giulio Fanti dimostra che quella radiodatazione è stata falsata da una contaminazione ambientale, e va anticipata proprio all’epoca della morte di Gesù; che le tracce di polvere, polline e spore indirizzano verso la provenienza mediorientale; che il corpo raffigurato sul lino ha subito le violenze raccontate nei vangeli della Passione; e che l’immagine è stata prodotta dall’eccezionale radiazione sviluppatasi al momento della risurrezione. Questo libro, scritto a quattro mani da Fanti e da Saverio Gaeta, è il resoconto di una scoperta e la narrazione delle straordinarie vicende storiche della reliquia più preziosa e venerata della cristianità.
Edizioni: Rizzoli | pp. 230
di Eva Cantarella
Dopo la ricognizione sull’eros greco, Eva Cantarella, parla dell’amore al tempo dei romani. Per un romano la virilità era la massima virtù; e i romani venivano educati ad assoggettare e a essere dominatori, nella politica come nell’amore e nel sesso. E infatti da una violenza, quella di Marte ai danni di Rea Silvia, nasce Romolo, il fondatore della città. L’altra faccia della sessualità romana è l’etica del vanto, il gloriarsi della propria virilità anche negli aspetti più concreti e materiali. Ecco allora i “Carmina Priapea”, gioiosa celebrazione di Priapo.il dio del fallo, coi suoi spropositati attributi; ecco graffiti e iscrizioni di palestre, taverne, muri la cui gioiosa crudezza sconfina spesso nell’oscenità, ecco leggende popolate da membri maschili che spuntano dal focolare per fecondare innocenti fanciulle. Ed ecco dotti ma spassosi intermezzi, dove l’autrice guida il lettore attraverso le pratiche osculatorie (i tre modi di nominare il bacio, osculum, savium e basium), le tariffe, le specializzazioni e l’abbigliamento delle prostitute, i riti matrimoniali e di fecondità. E le donne? Ci sono quelle che si adeguano (Porzia, che si suicida inghiottendo carboni ardenti), le donne modello di virtù (Lucrezia) e le ribelli (Sulpicia), contro cui si accaniscono le leggi moralizzatrici. E poi i “veri” uomini, Augusto e Cesare, i poeti Orazio e Marziale, e ovviamente, Catullo, che chiede con pari trasporto i baci della bella Lesbia e del tenero Giuvenzio.
Edizioni: Feltrinelli | pp. 188
di Miska Ruggeri
Apollonio di Tiana, filosofo e taumaturgo del I secolo d.C., è stato un personaggio controverso: Luciano lo considera un ciarlatano qualsiasi; l’imperatore Alessandro Severo un dio. Per i pagani è superiore a Gesù, per i cristiani un Anticristo (anche se diventa protettore di Costantinopoli e c’è chi lo venera come santo). Flaubert ne fa un protagonista della Tentazione di Sant’Antonio, Kavafis gli dedica varie poesie, Pound lo celebra nei Cantos. Ma alcuni studiosi ne mettono in dubbio persino l’esistenza. E qualche occultista arriva a considerarlo un extraterrestre. Difficile delineare un ritratto di Apollonio al di là dei pregiudizi e delle leggende generatesi nei secoli sul suo conto. Attraverso la biografia scritta da Filostrato e scandagliando il lato oscuro e irrazionale del mondo antico, questo libro tenta di inquadrare il personaggio nella sua era, quanto mai propizia alla fioritura di maghi e profeti, e all’interno del movimento neopitagorico, prima di passare in rassegna la sua immagine presso i posteri, ammiratori e detrattori.
Edizioni: Mursia | pp. 218
di Massimo Centini
E’ uno dei momenti più toccanti e drammatici della Passione di Gesù Cristo: «Uno dei soldati, con una lancia, gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua»: così recita il Vangelo di Giovanni (19,34). Ma chi era quel soldato romano? Che ne fu della sua lancia consacrata dal Sangue di Cristo? Massimo Centini, un antropologo, non si nasconde le difficoltà di un’indagine inevitabilmente a metà strada tra la ricerca storica e la dimensione della Fede: «In trentacinque anni di ricerca finalizzata allo studio degli aspetti storici della vicenda terrena di Gesù di Nazareth, ho raggiunto la coscienza che ci sono limiti invalicabili, anche dal più esperto e sapiente degli esploratori». E’ quindi un Mistero, di Fede e della Storia, quello della Passione in cui ci può addentrare anche attraverso la testimonianza singolare dell’uomo che trafisse il costato di Cristo.
Edizioni: San Paolo | pp. 140
di Luciano Canfora
«All’età di diciannove anni, di mia iniziativa e a mie spese, misi insieme un esercito, grazie al quale liberai la Repubblica dal dominio dei faziosi». Così iniziano le “Res Gestae Divi Augusti”, fatte incidere come suo testamento da Augusto ormai vecchio. Un testo minaccioso con il quale Augusto rivendicava la legalità della sua inquietante carriera politica. Ben diverso è il resoconto che ne dà Tacito, grande smascheratore del linguaggio politico: la devozione per il padre Cesare e la situazione politica di emergenza erano stati solo pretesti per la sete di dominio di Ottaviano Augusto che non esitò a schierarsi dalla parte dei cesaricidi, osò arruolare un esercito privato e lo mosse contro Antonio, ebbe quasi sicuramente una oscura parte nella morte dei due consoli in carica e alla fine puntò sulla capitale scortato dall’esercito vincitore. A diciannove anni, si fece attribuire la massima magistratura imponendo come collega un parente che era una semplice comparsa, liquidata fisicamente dopo poche settimane; atterrì, armi in pugno, il Senato imponendogli di avallare una procedura sfacciatamente incostituzionale; avviò, creando una inedita magistratura straordinaria – il “triumvirato” -, le più feroci proscrizioni. Questa la “marcia su Roma” di Gaio Giulio Cesare Ottaviano, figlio adottivo di Cesare, e futuro Augusto, il 19 agosto dell’anno 43 a.C.
Edizioni: Laterza | pp. 87
di Eva Cantarella
Con il recedere della cultura umanistica, miti e storie dell’antica Grecia non sono più familiari: hanno acquisito qualcosa di esotico. E, come tutto ciò che suona lontano e incerto, si porta appresso fascinazioni e approssimazioni. Senza rinunciare alle prime ma tenendosi lontana da queste ultime, Eva Cantarella ci racconta gli Atridi come fossero la famiglia di una trucida telenovela, Ulisse e Penelope come tormentone sulla fedeltà/infedeltà di una rubrica da rivista femminile, Achille e Patroclo come una coppia gay. L’origine di questo libro è una trasmissione radiofonica, “Sex and the polis”, dove Eva Cantarella si è divertita a fare quello che forse aveva sempre desiderato: raccontare attualizzando storie di uomini e di donne che continuano a somigliarci.
Edizione: Feltrinelli | pp 175
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