di Piero Visani
Visani (1950-2020), esperto di storia militare offre una veloce panoramica di ciò che la guerra ha rappresentato nel XX secolo sforzandosi soprattutto di sottolineare come non solo la guerra fa parte della natura umana ma soprattutto che, col variare dei tempi e delle tecniche, degli scenari e delle cause di scontro, la guerra resta una componente fondamentale del mondo come è e non di quello che vorremmo fosse. Val la pena di guardare con attenzione la realtà che ci circonda e accettare che la guerra non è mai stata – e oggi meno che mai – solamente un fenomeno “tecnico-militare”. Infatti ai primi capitoli, ovviamente dedicati alle due guerre mondiali, ne seguono altri in parte dedicati a fenomeni quanto mai attuali come la guerriglia (anche urbana), il terrorismo, le guerre mediatiche e quelle informatiche. Tante forme diverse di scontro che puntano sempre più verso le geurre del XXI secolo: le cosiddette “guerre ibride”
Oaks Editrice | pp. 316
di Paolo Borgognone
La storia dell’Iran con un taglio anticonformista da un punto di vista sociologico, confutando la vulgata diffusa in Occidente, che ha cercato di liquidare la questione iraniana accomunandola erroneamente alla più generale “questione islamica”. Particolarmente interessanti sono la ricostruzione dei tentativi di imporre una rivoluzione colorata nel Paese e la storia degli ultimi anni, molto rilevanti per il mutamento in atto del Paese.
Oaks editrice | pp. 850
di Federico Rampini
Il mondo è cambiato molto più di quanto gli occidentali si rendano conto. Il tramonto del secolo americano e la possibile transizione al secolo cinese bruciano le tappe: tutto accade sono i nostri occhi distratti ormai da oltre 10/15 anni. Ci siamo distratti mentre la Cina subiva una metamorfosi sconvolgente: ci ha sorpassati nelle tecnologie più avanzate, punta alla supremazia nell’intelligenza artificiale e nelle innovazioni digitali. È all’avanguardia nella modernità ma rimane un regime autoritario, ancora più duro e nazionalista sotto Xi Jinping. Unendo Confucio e la meritocrazia, il regime di Pechino teorizza la superiorità del suo modello politico, e la crisi delle liberaldemocrazie sembra darle ragione. L’Italia è terreno di conquista per le Nuove Vie della Seta. In Africa è in corso un’invasione cinese di portata storica. Due imperi, uno declinante e l’altro in ascesa, scivolano verso lo scontro. L’America infatti si è convinta che, «ora o mai più», la Cina va fermata. Chi sta in mezzo, come gli europei, rimarrà stritolato? Nessuno è attrezzato ad affrontare la tempesta in arrivo. Neppure i leader delle due superpotenze hanno un’idea chiara sulle prossime puntate di questa storia, sul punto di arrivo finale. Mettono in moto forze che loro stessi non sapranno dominare fino in fondo. Pochi anni fa le due superpotenze sembravano diventate quasi una cosa sola, tanta era la simbiosi tra la fabbrica del mondo (cinese) e il suo mercato di sbocco (americano). Quell’epoca si è chiusa e non tornerà. Sta succedendo ciò che molti esperti consideravano impossibile. I dazi sono stati solo l’acceleratore di un divorzio che cambierà le mappe del nostro futuro. La resa dei conti precipita a tutti i livelli. Questo libro è una guida e un manuale di sopravvivenza nel mondo nuovo che si sta formando a grande velocità.
Mondadori | pp. 228
di Jean Schramme
Attraverso le memorie di Jean Schramme il lettore potrà ricostruire la tragedia congolese, una delle pagine più crudeli della recente storia africana. La vicenda militare e politica del “Leopardo” com’era soprannominato dai suoi uomini si dipana e s’inoltra nei grovigli della decolonizzazione e della guerra civile: dall’immediata implosione della giovane repubblica e la morte di Lumumba alla secessione del Katanga, dall’intervento dell’ONU e la vittoria dei “centralisti” al ritorno di Tshombe e la sua repentina caduta sino alla vittoria di Mobutu, la battaglia di Bukavu contro 20.000 soldati dell’MNC e la resa degli ultimi mercenari. “Battaglione Leopard”, quindi, non è solo un libro di guerra e d’avventura ma è anche un documento importante, in ambito sociale, politico e militare, per comprendere e capire, almeno parzialmente, una vicenda intricata quanto opaca e, ancor oggi, poco indagata dagli storici – come illustra il saggio introduttivo del giornalista e ricercatore Marco Valle. Negli anni ’60 il colonialismo sia avvia alla fine e l’Africa esplode in mille conflitti. Servono i professionisti della guerra e arrivano i “Terribili” i mercenari europei. Attraverso le memorie dell’autore il lettore potrà ricostruire la tragedia Congolese, una delle pagine più crudeli della recente storia africana. Battaglione Leopard quindi non è solo un libro di guerra e di avventura , ma è anche un documento importante per comprendere e capire questa intricata vicenda.
Edizioni Il Maglio | pp. 294
di Mario J. Cereghino / Giovanni Fasanella
Questo libro apre uno squarcio importante nella storia del nostro paese e risponde a quesiti altrimenti indecifrabili che nemmeno le inchieste giudiziarie sono riuscite a chiarire del tutto. A cominciare dal delitto Matteotti (1924) per arrivare alla morte di Mattei (1962) e di Moro (1978). Ogni volta che gli italiani hanno provato a decidere del proprio destino, gli inglesi sono intervenuti. Ora i documenti desecretati, che i due autori hanno consultato negli archivi londinesi di Kew Gardens, lo dimostrano. Da quelle carte emerge con chiarezza che non è Washington a ordire piani eversivi per l’Italia, come si è sempre creduto, ma soprattutto Londra, che non vuol perdere il controllo delle rotte petrolifere e contrasta la politica filoaraba e terzomondista di Mattei, Gronchi, Moro e Fanfani. Il petrolio però non è il solo problema. Per gli inglesi anche i comunisti sono un’ossessione. Tanto da contrastarli con ogni mezzo. Persino arruolando schiere di giornalisti, intellettuali e politici per orientare l’opinione pubblica e il voto degli italiani. Finché si arriva al 1976, l’anno che apre al PCI le porte del governo. A Londra progettano un golpe. Ma l’ipotesi viene alla fine scartata a favore di un’altra “azione sovversiva”. Si scatena così un’ondata terroristica che culmina nell’assassinio di Aldo Moro.
Edizioni: Chiare Lettere | pp. 354
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